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Anna

Mi aveva convinto a vivere. Come faceva ad esercitare quel potere incontrastato su me? Non lo sapevo. Ero a casa mia, tra le sue braccia, a poche ore dell'accaduto. Lo osservavo, era davvero bello, insomma, era il principe azzurro che avevo sognato da bambina: biondo, occhi azzurri e il suo sorriso smagliante; ma chi era veramente? E perché avevo la sensazione che lui fosse importante per me, Lui, con quel suo modo di fare dolce ma autoritario mi aveva preso per mano e condotto alla vita; era importante per me.

"Antoine, parlami di te, io non so nulla di te"

" ti sbagli tu sai tutto di me, tutto ciò che sai è nella tua mente, ti posso dire che gioco a calcio, anche se tu questo lo sai già"

" io non so proprio nulla di te, per esempio come facevi a sapere che io ero lì?"

" ti ho già detto che io so tutto di te, non ti ricordi di me?"

"Non sai nulla di me"

" si, io so che tu hai bisogno d'affetto,  che la vita è stata cattiva con te, ma so anche che tu mi vuoi qui con te, che tu hai bisogno di un abbraccio anche se c'è il tuo orgoglio in mezzo, e so anche che se ti abbraccio tu ti lascerai cullare dalle mie braccia" dice prima di abbracciarmi ; io ho la sensazione di averlo già visto. Vorrei staccarmi da lui, dal suo abbraccio che mi scalda il cuore, ma non posso, io ho voglia di stare bene, di essere felice, per una volta, come dice lui, voglio lottare, voglio vincere io.
Le sue braccia, e poi il buio, la quiete.

Narratore esterno

Anna si era addormentata fra le sue braccia mentre il tempo scorreva ed  il destino era alla finestra lei dormiva,  tra le sue braccia come se nulla potesse accadere, ma tutto stava già accadendo senza che lei se ne rendesse conto.

...così come la linea tra amore e odio è sottile, anche la linea tra illusione e realtà è sottile, anzi, sottilissima.

Ettroshock -Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora