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Prima pagina:
Donna si infiltra nello studio dell'atletico sostenendo di essere una giornalista. Arrestata e portata in manicomio, i vicini sostengono che ella parlava spesso sola e che aveva avuto atteggiamenti autolesionistici. Si attendono ulteriori notizie.

Anna

Oggi sarebbe stato il mio primo giorno di lavoro. Mi sveglio accanto ad Antoine,è così bello. Dei jeans a vita alta e una camicietta senza maniche, nulla di che. Mi presento in sede e dico di essere la nuova giornalista ma il dirigente mi guarda confuso e mi dice
"Signorina, chi è lei"
"Mi chiamo Anna Oviedo e sono qui per il lavoro da giornalista"
"Signorina, c'è stato un malinteso, noi non abbiamo bisogno di una giornalista"
"Oh, ma a me è arrivata una lettera che lo diceva" dico mostrando la lettera.
"Signorina, questa è la lettera della bolletta, per favore, non insista."
" si ma a me lo ha comunicato Antoine, il vostro calciatore"
"Se lo dice lei... aspetti qui un momento"dice l'uomo uscendo dalla stanza.
Passano i minuti ma non arriva nessuno... dieci, quindici, venti minuti, quando finalmente la porta si apre. Ci sono due poliziotti che dicono
"Non faccia passi falsi signorina"
" va bene, ma che cosa c'entro io in questa storia?"
"Lei c'entra eccome, sa, i suoi vicini in passato l'avevano denunciata per atteggiamenti sospetti e violenti, adesso il signore qui presente ci ha avvisati del suo comportamento, lei è in stato di fermo, venga con noi"
Dice l'uomo prima di mettermi le manette. Non ho mai provato tanta vergogna in vita mia. Esco dal centro sportivo sotto gli occhi di tutti, Antoine compreso. Vengo arrestata come se fossi una criminale, un essere spregevole, ma la verità è che io non sto capendo nulla. Perché tutto questo? Perché io? E perché lui non ha fatto nulla per impedire tutto ciò? Mi ha guardata come se non mi conoscesse.

... vengo portata in una clinica, nella quale mi danno una tuta blu e mi legano i capelli, prima di condurmi in stanza; una stanza buia, con le pareti grigie. Nessuno è amichevole, le altre ragazze sembrano zombie, si trascinano per i corridoi bianche in viso e con gli occhi scavati. Sono in uno stato catatonico, non hanno nessuna reazione agli stimoli. Perché sono qui?
Antoine, dove sei? Portami via, portami via, portami via da qui ... lo ripeto come un mantra sperando che quella porta,che non si aprirà forse mai, si apra, sperando che ciò che desidero, per una volta accada.

Ettroshock -Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora