epilogo

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Anna

Quando torno a casa è così diversa da come la ricordavo: sembra cambiata ma non riesco a capire dove. È così fredda e vuota, già, vuota come la mia mente e fredda come la mia anima adesso che sono sola. Non ho più niente e nessuno, credo fermamente che quel giorno sarei dovuta saltar giù  ma infondo non è mai troppo tardi per far qualcosa ed infondo è la cosa più giusta da fare tanto qui non ho nessuno per cui valga la pena restare, non più.
Caro Antoine,
Lo so che sto sembrando stupida e pazza ma infondo lo sono.
Sono qui sulla finestra per dirti addio, addio a te che sei il mio unico, grande e falso amore. A te che ti sei stato il
"Padrone" della mia mente e delle mie emozioni, a te che mi hai fatto vivere emozioni uniche seppur false.
Grazie per avermi salvato quel giorno: dopotutto è stato bello averti accanto, pensare che sarebbe stato in eterno.
Addio per sempre.
La tua Anna anche se non sai chi io sia.

Scrivo la lettera e la poso sul davanzale.
Salgo sulla soglia e mi guardo giù, come quel giorno sul ponte.
Uno, due

"Anna..." mi afferrano dalle spalle
"Scendi" dice qualcuno prendendomi in braccio.

"Tu ti ricordi ancora di me perché io non ero frutto della tua immaginazione. Ero io suo ponte a prenderti per mano, ero io a darti il primo bacio a portarti a cena e sono stato io a portarti in clinica perché tu sostenevi di vedere mostri e di sentire voci, poi quel giorno in sede sono stato io a chiamare la clinica psichiatrica. Gli eventi frutto della tua immaginazione erano la bambina, il lavoro, i demoni, non io. Io ci sono sempre stato"

"Antoine, quante volte sei venuto in clinica"

"Tante, ma non mi hanno fatto entrare. Solo quella volta in cui ti ho detto di far ciò che ti dicono loro"

"Ma quindi..."

"Ci sono sempre stato e ci sarò per tutta la vita.
Sì, all'inizio eri solo una bisognosa di compagnia e poi tra una birra e l'altra mi sono innamorato di te ed ho deciso di starti accanto per sempre. Non l'ho fatto perché mi facevi pena ma perché mi piaci veramente, davvero.
Mi sono innamorato dei tuoi occhi malinconici, del tuo sorriso spento e dell'espressione impassibile che ti contraddistingue. Mi sono innamorato di te Anna, quindi ti prego, non saltare giù dalla finestra, né da un ponte. Stammi vicino e basta.
Prometti che sarai sempre al mio fianco e che non mi lascerei andare mai "

"Te lo prometto amore mio" dico commossa

"Anna... mi vuoi sposare?"

"Si, ho scelto te oggi e tutti i giorni della mia vita, ho scelto te come la mia anima gemella, ho scelto involontariamente te come ancora di salvezza, come amico e come fidanzato e non me ne pento nonostante tutto. Non vedo l'ora di essere tua per sempre. Sono la donna più fortunata di tutte"

"Ti amo, ora e sempre e questa volta è reale, senza equivoci e senza complessi mentali: ti amo e basta."

Fine.

Ringrazio tutte le lettrici che mi sono state accanto. Il mistero è stato svelato e finalmente sono arrivati i chiarimenti. Grazie a  per essere state pazienti e scusate per gli errori ma per pubblicare ho fatto i salti mortali dato il caldo.
Un bacio e alla prossima.
Se vi va passate a leggere le mie storie.
Ps: prossimamente ne pubblicherò una su Patrik Schick.

Ettroshock -Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora