Figlia delle Tenebre - Buffy The Vampire Slayer

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PERIODO: tra la 6a e la 7a serie.

DISCLAIMER: i personaggi(tranne alcuni che appartengono alla sottoscritta) di BTVS e di ATS appartengono al grande Joss Whedon.

NOTA: Questa è la mia 1a fanfiction, spero che vi piaccia!!! Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate!Vorrei tanti commenti!!!

Correva. Il suo unico istinto era quello di correre. Correva come mai aveva fatto in tutta la sua vita.

Dietro, gli inseguitori non demordevano. Volevano raggiungerla e prenderla a tutti i costi, ma lei non gliel'avrebbe permesso.

Era più veloce di loro, e questo le veniva dalla sua natura.

Fortunatamente trovò la sua moto, coperta da un rozzo telo beige, dove l'aveva lasciata nel giorno in cui era arrivata in quel posto. Era una Harley Davidson degli anni '70. Gettò via il telo e montò. Sperò che si mettesse in moto immediatamente: aveva i minuti contati. Non aveva neanche il tempo di fare una piccola magia per confondere i suoi inseguitori.

VROOM. VROOOOM...dai bella, forza!!! VROOOOOM, si dai!Ancora un po'...VROOOOOOOOOOM!!! Ok, e ora più veloce della luce!

Aveva le tempie che le pulsavano, ma quella che provava non era paura. Non aveva mai avuto paura di nessuno nella sua intera esistenza. Le avevano insegnato sin da piccola che erano gli altri a dover avere il terrore di lei.

Era stanca, ormai poteva anche rilassarsi, non la seguivano più da quando l'avevano vista in sella alla sua moto. Almeno per qualche giorno sarebbe stata tranquilla.

Mentre sfrecciava sulla statale, faceva una rapida mente locale sui possibili posti in cui si sarebbe potuta rifugiare. Los Angeles era abbastanza lontana e lei si sentiva affaticata sia fisicamente che psicologicamente. In fondo non era Superman! Figurarsi!

Decise per Sunnydale, era il luogo meno sicuro sulla faccia della terra forse, però era l'unico vicino a dove si trovava in quel momento in cui c'era una persona amica. La conosceva piuttosto bene...eccome!

Svoltò verso la direzione della cittadina. Era una notte nuvolosa e di lì a poco sarebbe incominciato a piovere: era meglio sbrigarsi.

Arrivò. Era quasi l'una di notte. Non era pratica del posto. Gironzolò per un po' fra le vie della città, finchè non vide un cancello dipinto di nero e scorse al di là di esso un cimitero. Mah, a lei non erano mai piaciuti luoghi del genere, le sembravano squallidi.

Stava per raddrizzare la moto e avviarsi da un'altra parte, quando le venne in mente , come un lampo, che lui molto probabilmente fosse lì. Si girò di nuovo e guardò le lapidi e poi le cripte. Si, l'avrebbe cercato lì.

Nascose la moto dietro un'ampia siepe, fuori dalle mura del camposanto, scavalcò con agilità il cancello e si incamminò verso le cripte. Non c'era bisogno di passarle in rassegna una ad una,lei lo sentiva. Ricordava il suo profumo quando la stringeva affettuosamente fra le sue braccia: era inconfondibile.

Mentre stava sulla porta d'ingresso della piccola costruzione di marmo, iniziò a piovere, prima leggermente, dopo sempre più forte. Sembrava fatta apposta a metterle fretta perchè lei era indecisa, cosa che le succedeva raramente. Da un lato era contenta di averlo lì vicino, erano separati solo dalla porta, ma, dall'altra era inquieta. Era da tanto che non si vedevano. Anni fa era partita senza avvertirlo nè salutarlo, l'aveva combinata grossa. Poteva anche essere arrabbiato per quello che aveva fatto. Però non si voleva beccare un raffreddore e quindi, tutta bagnata, bussò più forte che potè. Silenzio. Sembrò passare un'infinità di secondi fino al momento in cui udì un leggero clack e vide la porta aprirsi.

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