Michele era spaventato.
Era come se ogni elemento della morte di Sofia iniziasse a prendere una piega inquietante.
Il "Perché era morta?"
Veniva sostituito con "come era morta veramente ?"
Adesso gli tornavano in mente piccoli dettagli a cui non aveva, sul momento, prestato attenzione, dagli sguardi dei dottori, ai silenzi dei genitori, alle parole di Sofia, le parole che con una penna stilografica, aveva lasciato in quel diario. E poi c'erano le parole dell'anziana signora. Sofia aveva paura di qualcuno, fuggiva da quel qualcuno.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo notturno e privo di stelle.
"Perché sei così complicata.." sussurrò alla luna, nascosta dietro un'anima concreta fatta di nubi.
Stava per rientrare quando dal diario cadde una foto, la prese delicatamente.
Michele in quei giorni non aveva avuto paura di continuare a leggere il diario, ma in quel momento, una fitta al petto lo colpì improvvisamente.
Era la foto che avevano scattato la sera del loro primo incontro; lui sembrava uno sfigato, lei bellissima e sorridente come sempre. Sembrava fosse passata una vita. In realtà poco più di tre anni.
Una lacrima chiese il permesso di uscire dagli occhi del giovane, e lui acconsentì.
Ripose la foto nel capitolo che diceva:
"Siamo schiavi delle nostre decisioni, schiavi di quei -si-, o quei -no- detti al Dio tempo"
In seguito rientrò cercando di non svegliare nessuno.Quella notte Sofia fece visita agli incubi di Michele.
Sofia, sta correndo, fugge via da me.
"Non voglio farti del male!" Urlo, è come se non avessi voce. Lei indossa un bellissimo, ma logoro abito bianco, è senza scarpe e scappa da me. A tratti si volta.
"Fermati! Voglio parlarti!"
Mi rendo conto che Sofia è morta, la situazione sembra non avere un senso. L'ambiente è scuro, ma riesco a distinguere una campagna senza alberi, solo spighe. Lei si avvicina ad una serie di case vicine e abbandonate. Continuo a seguirla fino a quando lei, voltandosi pare dirmi qualcosa che non riesco ad udire, poi mi indica qualcosa dietro le mie spalle. Un gelo bollente mi radica i piedi al suolo. Sofia non fugge da me ma da qualcuno dietro. Cerco di voltarmi ma i miei piedi sono ancorati al suolo.
È come se tutto collassasse su se stesso...Adesso mi trovo in un posto freddo e buio. Vedo Sofia.. piangere? Sta scrivendo velocemente qualcosa nel suo diario. Sono vicinissimo.
Lei mi guarda e con l'indice delle mano destra mi fa segno di fare silenzio.
"Perché stai piangendo?" Voglio chiederle, ma non ho voce.
"Devo mentire per vivere" mima con le labbra, mentre sorride."Starà sognando di baciare qualche ragazza" era la voce di Lucia, che veniva zittita da Marianna con le parole "zitta! Ho sentito dire che lui amasse Sofia, se ti sentisse potrebbe starci male.."
"Da quando in qua ti interessano i sentimenti delle persone?" Sputò la Barbie.
La Dark, senza degnare di uno sguardo Lucia, uscì a fumare.
"Lasciatelo riposare" l'approccio dolce di Licia fece svegliare Andrea.
"Buongiorno" sospirò il biondino. Licia gli sorrise sistemandosi alcune ciocche di capelli dietro le orecchie.
Lucia che li osservava schifata ruppe il silenzio. "Io non ce la faccio proprio a stare con voi poveracci" e prese la strada del bagno.
Tommaso stava sistemando lo zaino quando Michele si svegliò di soprassalto.
"Tutto okay..?" Farfugliò il cicciobello.
Michele deglutì, passò una mano fra i capelli e si alzò di scatto.
Quel sogno l'aveva reso vulnerabile.
Accennò un sorriso al ragazzo paffuto, il quale si avvicinò.
"Sembri.. spaventato.."
Michele si guardò attorno.
"Ho solo avuto un brutto sogno, ma adesso va tutto bene.."
Tommaso, sorridendogli gli porse una barretta di cioccolato. "Tieni, aiuta"
Dopo che ebbero mangiato la cioccolata, Michele si accorse che la signora Rosalia non si era ancora alzata, nonostante le otto fossero passate già da tempo.
Decise di svegliarla, loro non potevano trattenersi ancora a lungo e voleva ringraziarla. Si diede una sistemata in bagno, poi si avvicinò alla tenda, un tempo bianca, che separava il salotto dalla stanza da letto. Si schiarì la voce per farsi sentire dalla signora. Non voleva intromettere la sua privacy.
Dall'interno non uscì alcun suono, così si fece avanti.
Aprí leggermente la tenda e sbirciò all'interno.
La signora Rosalia stava dormendo, o almeno così sembrava. Michele sorrise leggermente, ed entrò.
Il luogo, molto piccolo, conteneva un letto matrimoniale, coperto da un paio di coperte rosse e un comodino malandato, sul quale erano poggiate svariate candele e fotografie. Michele incuriosito si avvicinò ad osservare meglio.
Piccoli brontolii fuoriuscivano da sotto le lenzuola.
Il ragazzo prese una foto che raffigurava la signora Rosalia, ai suoi tempi d'oro, la quale sorrideva accanto ad un uomo robusto e forte che indossava una tenuta militare dell'epoca.
Michele sorrise, Ricordava quando Sofia lo aveva chiamato "Toto il soldatino senza una gamba" perché durante una festa di carnevale si era presentato con una divisa londinese rossa.
Ripose la foto, prendendone un'altra, diversa stavolta.
Rispetto a quella prima questa era lucida, spolverata. Stonava in quell'ambiente vecchio.
Era la foto di un uomo anziano, con folte sopracciglia e un sorriso malandato. In basso c'era scritto "Salvatore Solarino 1929-1999"
Michele corrugò le sopracciglia. Ricordava che la signora Rosalia aveva parlato di suo marito, ma ricordava avesse detto che fosse andato a badare alle sue mule. Per un attimo dimenticò Sofia, il sogno, le pagine.
Prese l'altra foto, quella più vecchia e mise a confronto i due uomini. Gli occhi erano identici.
Magari è suo fratello
Pensò il ragazzo. Un lieve formicolio, un brivido gli percosse la schiena. Deglutì e in silenzio uscì dalla camera.
"Ehi, hai una cera pessima. Va tutto bene? Se è per quello che ha detto mia sorella mi scuso, non credo lei sapesse"
Michele interruppe Licia e Andrea, e gli raccontò quello che aveva appena visto.
La ragazza rimase un po' spiazzata, Andrea invece era terrorizzato
"Effettivamente stanotte io non ho visto rientrare nessun uomo... magari la vecchiaia.."
La mora cercava di ipotizzare una qualche plausibile spiegazione.
"Ragazzi io ho i brividi, quella è matta"
Commentò il calciatore.
"Ma Licia lei è convinta che-"
Michele fu interrotto.
"Buongiorno ragazzi!"
Andrea lanciò un acuto urlo di terrore.
"B-buongiorno, signora, noi stiamo per andare, volevamo salutarla e ringraziarla per le c-cose che ci ha dato" Michele, a tratti imbarazzato, sputò veloce quelle parole.
La signora Rosalia, ancora in abiti da notte, sorrise.
"Oh miei cari, ma restate qualche altro giorno-"
"No! Cioè abbiamo tantissime cose da fare e..."
Andrea era rosso in viso e gli mancavano le parole.
"Volevo farvi conoscere mio marito"
Brividi percorsero le schiene dei tre ragazzi.
"Come si chiama suo marito?" Chiese Michele.
La signora con occhi sognanti rispose alla domanda "Salvatore, il mio uomo dai mille modi di fare, ah quel maschiaccio, mi fa sempre preoccupare quando va in giro a divertirsi con la campagna"
Licia aveva una domanda che cercava di non far uscire, ma purtroppo successe.
"Signora, dov'è suo marito adesso ?"
La signora sorrise e facendo segno di fare silenzio li condusse alla tendina che portava alla camera da letto, scostò delicatamente il tessuto.
"Eccolo, guardate com'è dolce mentre dorme" sussurrò l'anziana indicando il letto vuoto.
Licia ebbe compassione della donna, le carezzò la schiena curva, dandole un abbraccio.
Michele serrò i denti, quindi era quello il modo in cui finivano gli amanti a cui gli era stata tolta la metà del cuore? Oppure era solo la vecchiaia ?
Andrea invece fuggì via da Tommaso, Lucia e Marianna, che stavano commentando il posto in cui andare.
"Non vogliamo svegliarlo, adesso noi andiamo"
Licia salutò la signora.
La giornata era migliore rispetto a quella del giorno prima, i ragazzi erano pronti per ripartire.
Tutti e sette nella stradina della casa della signora Rosalia, prima di andare via, la signora disse a Michele
"Con quel vento avrà sentito freddo, lei tutta sola, fuori, sai è venuta a ritrovarmi stanotte, mi ha detto di stare tranquilla"
Il ragazzo corse via da quella casa.
Si sentiva svuotato. Confuso. Impazzito.
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Souls
General FictionSofia, una sedicenne morta in circostanze poco chiare, lascia al suo migliore amico il suo ultimo diario dove racconta di un suo viaggio, che avrebbe voluto fare con le sei persone più importanti della sua vita. Cosí Michele decide di riunire quest...