"ammessa a pieni voti".
4 lettere sul luminoso schermo del suo vecchio telefonino, e un sorriso da ebete stampato sulla sua faccia.
Era da poco passato mezzogiorno, quando Tori Staw, seduta sulla sua panchina preferita nel parco comunale di Blue Lagoon, una piccola cittadella nel sud della California, ricevette il messaggio che da tutta una vita sognava. L'inizio di una nuova vita, lontana da tutto e tutti, era vicino. Poteva quasi toccarlo con un dito, sporgendosi ancora un pochino...e poi un tonfo. A quanto pare sognare ad occhi aperti sulla panchina di un affollato parco non era stata una grande idea. Qualche compagno di classe le passò vicino ridendo. Tori si tirò su, notando di essere caduta proprio nel bel mezzo di una pozza di fango. Fantastico."Buonasera tesoro! Com'è andata la giornata?" incalzò speranzosa mia madre. I lividi ancora caldi sul volto. Thomas aveva bevuto ancora. Mio padre aveva questa brutta abitudine.
Dal fondo del corridoio giunse la voce di quel coglione di mio fratello, dalla cui bocca esce solo merda. Corsi in camera incespicando goffamente, chiudendo veloce la porta alle mie spalle. Restai qualche minuto in silenzio, ascoltando il battito veloce del mio cuore, e lentamente scivolai, fino a ritrovarmi seduta per terra.
Tornata nel mondo dei vivi, mi precipitai svelta all'armadio in fondo alla mia stanza, e, dopo aver cercato nella pila disordinata che nel tempo si era creata, trovai una felpa pulita dei Nirvana, dei pantaloncini neri e le mie solite vecchie All Star. Indossati i vestiti, uscii con tutta fretta scavalcando la finestra e cadendo sull'asfalto bollente. Le ginocchia sbucciate tanto erano all'ordine del giorno.Un tintinnio proveniente dal mio telefono interruppe la mia camminata notturna.
< allegato 53 gb >.
Tenni premuto l'allegato, proveniente da qualche numero anonimo, finché non si aprì . Era solo una foto. Una foto che mi ritraeva. Nuda.
Appena entrata in classe, Tori fu velocemente bombardata da sguardi e risatine, accompagnate da qualche commento sgradevole. Riusciva a sentire il sangue scorrerle sotto la pelle, e il viso diventare caldo per la rabbia. La notte le aveva quasi fatto dimenticare l'accaduto.
Chi era stato? Non gliene fregava un cazzo. Cosa pensavano i suoi compagni di liceo? Ancora meno. In fin dei conti, non si vedeva l'intero corpo completamente nudo. La foto mostrava solamente la sua schiena nuda, il culo era per fortuna nascosto. Ma chi poteva essere quel deficiente ad averla fotografata mentre si stava cambiando in camera sua? Bah...
Doveva solamente resistere ancora un anno scolastico e poi sarebbe andata all'università. E addio Blue Lagoon e abitanti."Fai schifo con e senza vestiti TROIA" incalzò Jennyfer Patch, una delle ragazze più popolari della scuola. Raccolsi il vecchio zaino color mattone facendo finta di non averla sentita, e mi avviai in mensa.
La situazione non migliorò, e devo ammettere che la cosa mi irritò parecchio. Le frecciatine da fondo mensa arrivavano regolari, coronate da qualche polpetta volante. E...centro! Una schifosa polpetta di quella che probabilmente era carne di ornitorinco mi arrivò dritta sulla fronte. I telefoni e i flash delle fotografie spuntarono come funghi. Persino mio fratello, Alexander 'Pitbull' Staw, l'unico ragazzo sulla terra in grado di cominciare una rissa perfino con un palo della luce, mi screditò insieme ai suoi amici. Una vita di merda, la mia.Entrai a casa, birre ovunque. L'odore di cenere aleggiava nella stanza indisturbato. Sentivo i singhiozzi di mia madre provenire dal bagno. Li ignorai. Mary Jane Staw avrebbe dovuto imparare a tirare fuori i coglioni una volta tanto. E parlando di coglioni, ecco mio padre ubriaco e molto probabilmente fatto venire verso di me.
"Piccola troietta dove cazzo sei stata?" mi urlò contro. Dalle mie labbra color corallo non uscì alcun suono. Al contrario, la fogna di mio padre vomitava insulti continui. Sicuro non avevo preso da lui.
Corsi in camera, indossai dei pantaloncini bianchi e una canotta color giallo canarino, mi legai in una coda spettinata i lunghi capelli rossi e mi infilai sotto le coperte. Spenta l'abat-jour, mi lasciai avvolgere dall'oscurità.La settimana passò molto velocemente, cosa sorprendentemente gradita a Tori, e le vacanze di pasqua iniziarono.
Un sole bollente, di quello che spacca le pietre, splendeva nell'azzurro cielo della California. La leggera brezza marina le scompigliava i lunghi capelli rosso fuoco mentre camminava a piedi nudi vicino alla costa. Dietro di lei solo il lieve segno del suo passaggio sulla sabbia, insulso. Proprio come lei.Mi sdraiai sulla sabbia bollente, con la t-shirt rosa pallido che svolazzava al vento e i pantaloncini jeans impregnati del profumo delle onde. Le mie vecchie Vans grigie bucate erano immerse nella sabbia, e ciò significava che le avrei dovute lavare. Sempre se le avessi ritrovate.
Nelle orecchie 'Scared to be lonely' di Martin Garrix. Stavo per superare il lieve confine fra pace e solitudine, ma non mi importava granché.
Ero appena entrata nella piacevole fase del dormiveglia, ascoltando il rumore lento e regolare dell'infrangersi delle onde sugli scogli, come se quel suono fosse il battito cardiaco del mare, quando un'ombra mi oscurò il viso, svegliandomi. Due occhi azzurri incontrarono i miei, verdi. Se non fosse stato per il ciuffo moro che nascondeva una delle due iridi, avrei pensato di stare guardando il cielo nel periodo estivo, quando è più bello.
Mi alzai di soprassalto, tirandogli una testata che anche John Cena si sarebbe complimentato. Messo a fuoco il belloccio di fronte a me, capii chi avevo steso con la mia testa dura.
E sprofondai nella vergogna.
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Col profumo del mare
RomanceTori Staw ha 18 anni, e la sua vita sta andando a rotoli. Ryan Wellin ne ha 21, e la sua vita è fantastica. Lei sta affondando, e lui è forse l'unico in grado di salvarla. Ma forse lei è già troppo in basso. Forse lei non riesce più a sentirlo.