"Uncomfortable revelation"

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Pov Alec

-Splendida lezione..- sussurro al suo orecchio dopo aver accuratamente verificato che nessuno era presente. Lui come ogni fine lezione si è girato di spalle per racimolare le sue cose.
Vedo sulla sua pelle formarsi brividi data la vicinanza improvvisa del mio fiato sul suo collo e scuote le spalle, schiarendosi subito dopo la voce.
-La ringrazio signor Lightwood..- e ciò che sento è un tono smorzato. Devo averlo proprio colto di sorpresa. Ridacchio.
-Cosa succede professor Bane..? Non ha più fiato per sostenere una conversazione con un suo alunno?-
Ora è lui a ridacchiare. Schiocca le dita sprigionando scintille blu e posso riconoscere il rumore delle serrature di porte e finestre, e vedere le tende chiudersi. Con uno scatto mi spinge sulla scrivania mettendosi tra le mie gambe.
-Signor Lightwood, sa che portarsi alle spalle di un suo superiore, e avere il suo atteggiamento, potrebbe farla espellere..?- sussurra fiondandosi sul mio collo, iniziando a lasciare una scia di baci e morsi.
Mi si blocca il respiro, uscendo poco dopo come un gemito, quando sfiora i suoi fianchi con i miei.
-E lei sa.. c..che sedurre.. uno studente così.. mmmh..- fa scontrare ancora i nostri bacini -p..potrebbe farla licenziare?- porto le mani sulle sue natiche stringendole.
-Correrò il rischio..- finalmente porta le sue labbra alle mie iniziando così un bacio che di casto non aveva assolutamente niente. Le nostre mani percorrono l'uno il corpo dell'altro arrivando insieme alle lampo e tirandole giù. Ogni movimento, senza premeditazione, svolgono lo stesso percorso, e in qualche attimo ci ritroviamo a darci piacere a vicenda. Le nostre labbra restano incollate per non permetterci di emettere versi troppo alti. Se venissimo scoperto sarebbero guai seri.
Nel giro di 5 minuti, siamo costretti a ringhiare, per non urlare, l'uno il nome dell'altro, sporcando i nostri vestiti.
Ci osserviamo senza dire niente. Sorridiamo solo e ci lasciamo baci dolci.
-Come faremo ad uscire di qui, senza che ci vedano insieme?- chiedo un po' preoccuparti dopo esserci ricomposti -ho anche la maglia in queste condizioni..- la osservo ridendo appensa.
-Sai fiorellino, non so se ricordi il piiiiiccolissimo segreto che ti ho rivelato l'altro ieri.. beh ecco- con un movimento delle mani e delle braccia, vedo apparire un vortice blu -questo è un portale, permette di andare da un luogo all'altro, pensa al mio loft, e ti raggiungo in 10 minuti, devo recuperare la macchina-
Spalancò occhi e bocca.
Ok non me lo aspettavo.
-Non ha niente di strano tutto questo Alec, va tutto bene! Loft di Magnus? Loft di Magnus!- esordisco dopo qualche secondo di smarrimento, provando più a convincere me stesso che parlare con lui. Chiudo gli occhi e mi sporgo verso quel vortice, trovandomi pochi istanti dopo nel loft di Magnus, però con un immenso senso di nausea. Infatti dopo quattro falciate sono chinato sul wc. Quella ciambella che ho mangiato già mi era rimasta sullo stomaco. Dopo questo, non so neanche come chiamarlo, viaggio-spazio-temporale(?), doveva uscire. E fortunatamente ho le gambe lunghe, o avrei ri-tapezzato le pareti dell'appartamento in cui mi trovavo.
Mi rialzo e mi lavo la faccia. Sono pallido, più del solito. Vado in cucina e mi riempio un bicchiere d'acqua e mi poggio al mobile. Dopo qualche minuto sento la porta aprirsi e Magnus raggiungermi.
-Hai vomitato vero?- mi passa una mano tra i capelli mentre annuisco -avevo scordato di dirtelo.. piccolo effetto collaterale per chi non ci è abituato.. non credevo fossi così delicato- ridacchia
-Non sono delicato, è che avevo già la colazione sullo stomaco e quel viaggetto non ha aiutato- rispondo imbronciandomi
Lui in tutta risposta ride e si sporge in alto per lasciarmi un bacio, io mi sporgo in basso e faccio poggiare le sue labbra alle mie.
-Allora, occhi di gatto, oggi non hai impegni? Perché mi hai fatto venire qui?-
-Occhi di gatto?!-
-Puoi darli solo tu i nomignoli?-
-No ma non ti si addicono- mi fa l'occhiolino -ti ho fatto venire qui per passare del tempo con te, ma se al signore qui non va di passare del tempo con il sottoscritto, può anche andare via, non costringo nessuno e starmi vicino-
-Ma quanto siamo permalosi qui- ridacchio prendendolo in braccio facendogli allacciare le gambe al mio bacino -certo che voglio passare del tempo con te, cretino- continuo mentre mi avvicino al divano, stendendolo subito dopo sopra e posizionandomi tra le sue gambe
-Io? Permaloso? Non è affatto vero. Sono diretto, è diverso-
-Si si sì sta zitto sta- rispondo posando le mie labbra sul suo collo
-Alexander, non ne hai mai abbastanza? Ahio!- ridacchio contro il suo collo dopo avergli lasciato un segno rosso/violaceo -non vorrei risultare volgare, ma mmh come posso dirtelo con eleganza.. hai un risucchio potente, ecco- scoppia a ridere rendendosi conto che non è stato per niente elegante. Io arrossisco, alludendo al doppio senso nelle sue parole. Ormai ho capito che il 70% delle volte tutto ciò che dice, in questo tono, ha uno sfondo più profondo e provocatorio.
-Non hai visto ancora niente- nascondo la testa nell'incavo del suo collo dopo essere arrossito maggiormente per le parole che ho appena detto. Con lui non mi rendo neanche conto di quello che dico talmente mi risulta spontaneo ogni singolo comportamento.
-Potrei volerlo scoprire molto presto..- passa una mano sulla mia schiena fino al fondoschiena, infilandosi nei miei boxer esposti dai jeans un po' calati e dal magliocino appena alzato a causa della posizione incubi eravamo, stringendomi una natica.
-Magnus..-
-Cosa c'è fiorellino?- sussurra sul mio orecchio, intento a mordicchiarlo e giocare con il lobo
-Chi è quello a non averne mai abbastanza adesso?-
-Colpevole- capovolge le situazioni, mettendosi per la seconda volta in quella giornata, tra le mie gambe. Dopo qualche secondo si alza, e con uno schiocco di dita fa partire della musica.
-Facciamo un gioco?- propone maliziosamente
-Alla tua età vuoi ancora giocare?- rispondo scoppiando a ridere tenendomi lo stomaco
-Ragazzino, la mia età non mi impedisce di fare nulla, e ti consiglio di portare rispetto alle persone più grandi di te, soprattutto grandi quanto me- alza un sopracciglio stizzito
-Ma dai amore, scherzavo- smetto lentamente di ridere asciugandomi le lacrime
-C..come mi hai chiamato Alexander?-
-Di che parli?- non capisco
-Alexander, sono più che certo che dalle tue labbra, sia uscito il nomignolo più bello che tu possa darmi-
-Magnus, come ti ho chiamato non.. oddio..-
*MERDA MERDA MERDA NON POSSO AVERLO DETTO DAVVERO?! NON ME NE SONO NEANCHE RESO CONTO. Che figura*
-Mag io n..- mi interrompe
-Non dire una parola, rimangiartelo non migliorerebbe la situazione, quindi, silenzio! La spontaneità è la cosa più bella, e tu non rendendotene conto, hai pronunciato una parola che adoro..- mi sorride
Ha ragione. Se l'ho detta senza accorgermene vuol dire che è il modo in cui mi sento di denominarlo. Anche se non so se lo amo nel VERO senso della parola.. so solo che senza di lui mi sento incompleto, vuoto e perso.
-Vieni qui...- allungo le braccia verso di lui
Ci stiamo guardano negli occhi. Senza imbarazzo o timore. Ci stiamo perdendo l'uno nell'altro.
Si posiziona sulle mie gambe stringendomi a lui. Io faccio lo stresso stringendo le mie braccia ai suoi fianchi.
-Mi fai essere una persona migliore Alexander.. e fidati, non lo ero da tanto tempo..- lo sento irrigidire la mascella contro la mia spalla
-Non sto facendo nulla, e non credo che tu abbia fatto chissà cosa per essere una brutta persona, quindi non dire così, al contrario, sei un bravissimo uomo, come pochi-
-Ho imparato a tenere di più agli altri che importarmi solo di me stesso..-
-Anche io prima ero un ragazzo che degli altri non se ne fregava nulla, ho trattato a mio piacimento molte ragazze, ma mai nessuna di loro mi ha colpito, e poi ho capito il perché, è stato quello a farmi fare un passo indietro nella mia vita e a chiudermi-
-Sai.. credo che infondo, su qualche aspetto, ci assomigliamo molto.. su altri siamo l'opposto, come il vestire, il modo di comportarci e gli anni, si beh quelli sono la cosa più differente- ridacchia
-Non mi importa, davvero.. però ho una curiosità.. qu..quanti..?- mi scosto appena re guardalo negli occhi.
Sono dorati. Come li amo io.
-Quanti cosa Alexander?- corruccia la fronte
-Quanti.. si insomma.. quante persone hai avuto al tuo fianco..?- mi rende nervoso questa domanda, d'altronde ha 400 e più anni, no 30.
-Di che parli?- lo vedo visibilmente nervoso
-Sai di che parlo..-
-Alexander, senti, ho diversi secoli.. sono stato con uomini o donne..-
-Sii preciso- lo interrompo un po' bruscamente
-Preciso..?- spalanca un po' gli occhi muovendo così anche le sopracciglia
-Non è una domanda a trabocchetto, puoi arrotondare per difetto se vuoi..- mi poggio allo schienale del divano tenendo lui a cavalcioni su di me, in bilico sulle mie ginocchia
-Ookay.. se vuoi saperlo te lo dirò- sento il suo sguardo addosso, io l'ho momentaneamente spostato sulla sua collana
-Diciassette..-
Rimango sorpreso riportando lo sguardo su di lui sorridendo, ma lui lo sposta ancora nervoso
-Diciassette?- annuisce giocando con l'interno della su guancia -beh è..- mi blocco quando porta lo sguardo su di me e capisco che non ha terminato il numero.. -diciassette.. centinaia?- nessuna risposta, lo vedo solo spostare la testa guardando in alto -diciassette migliaia?!- strabuzzò gli occhi fin troppo sconvolto.
-Ormai è acqua passata- finalmente parla cercando di usare un tono strozzato da una risatina -storia antica. Ma adesso sono qui, con TE-
-Si con me e altri diciassette mila ricordi..- ancora non lo guardo
-Senti.. io sono quello che sono, e tu sei quello che sei, e tutta la magia del mondo non può cambiare questo.. cerchiamo solo di prenderci il meglio?!..-
Inspiro profondamente riportando lo sguardo su di lui -certo..- sorrido, forse un po' troppo sforzato.

Dopo quel discorso siamo rimasti in silenzio. Lui si è poggiato a me e mi ha stretto, io però ero immerso nei miei pensieri e credo se ne sia accorto. Ora sono a casa nel mio letto.
Sono ancora shockato.. del resto, cosa mi aspettavo? Ormai posso dire di non dovermi sorprendere più di nulla, cosa ci può essere più strano del fatto che sia uno stregone immortale e che abbia avuto più di diciassette mila storie?
Nah, ormai non mi sorprende più nulla.

|spazio alla matta psicopatica|
Buonasera donzelle! Come state? Ecco a voi il sedicesimo capitolo. Abbiamo visto un'altra scena piccante e scoperto un altro aspetto importante del passato di Magnus (contornata dal dialogo seguito nel telefilm, mi piaceva troppo e le facce di Alec sono state la mia morte AHAHAHA pensate che stamattina ero talmente assonnata che sotto i commenti del capitolo precedente mi scusavo di non aver inserito questa parte nel mio spazio, quando in realtà il capitolo parlava di tutt'altro e questo non era stato ancora pubblicato ma solo scritto quasi interamente ieri notte, sono proprio rimbecillita AHAHAHA)
ANYWAY, spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi dispiace che il primo abbia ricevuto molte visualizzazioni mentre gli altri no, molte persone non avranno continuato neanche la lettura.. 😣😔
Comunque ringrazio chi la sta seguendo, chi la vota, chi aspetta con ansia la continua e chi commenta, GRAZIE DI CUORE❤
A presto biscottini!

"If we rush into this.. that I may lose you.." (SOSPESA scusatemi..)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora