"Today it's gonna be"

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Pov Magnus

-D'accordo, sappi che sarà dura anche convincere Alec.. era furioso- mi avverte prima di scendere dall'auto
-Tranquilla, so rendermi convincente con lui- le faccio l'occhiolino sorridendole
-E forse so anche come- scoppia a ridere -allora fissato per domenica a pranzo? Meglio una bella giornata soleggiata che una cupa serata-
-Andata, abbiamo una settimana per convincerli! Adesso vado, Alexander mi ha inviato un messaggio, vado a prenderlo! Ci sentiamo biscottino- le sorrido ancora prima partire dirigendomi verso l'istituto.
Parcheggio poco distante dall'entrata e avverto il ragazzo della mia presenza, e in mendo di due minuti vedo sbucare la sua figura e scendere velocemente le scale.
-Oi ciao- dice un po' affannato salendo in macchina
-Ciao Alexander- gli sorrido avvicinandomi poco per dargli un bacio sulle labbra che subito ricambia allungandosi verso di me
-Allora che hai fatto?- sorride portandosi una mano ai capelli
-Ho incontrato una persona, tu? Storia?- ingrano la marcia partendo ancora
-Si che stress.. chi sarebbe questa "persona"?- alza un sopracciglio
-Tua sorella idiota- scuoto la testa ridendo
-Mh, adesso ragioniamo.. e a cosa devo questo vostro incontro?- continua sistemandosi la maglia
-Ad una mia decisione, che include te! Non le ho chiesto il permesso di sposarti tranquillo- ridacchio vedendo la sua faccia
-E allora cosa? Mi devo preoccupare?- mi osserva
-Mh.. dipende dai punti di vista.. allora, ti avevo detto che volevo aiutarti con tu tuoi,  no? E dato che ho qualche secolo più di te, capisco quando menti, e so che non stai bene! Quindi ho deciso di affrontare i tuoi, a pranzo, domenica, Izzy convincerà i tuoi a parlarti per chiarire, io mi presenterò con te e parlerò loro- continuo stando attendo alla strada
-E credi che i miei ce la faranno passare liscia con questa trappola?- dice sarcasticamente
-L'altra opzione è incontrare i tuoi al compleanno di Max tra qualche settimana, davanti a tutti- dico tranquillamente
-E Izzy cosa ne pensa, di tutto questo? Sicuramente le piacerà l'idea..- scuote la testa
Io nel frattempo parcheggio davanti ad un locale che prepara i migliori panini di Brooklyn. D'altronde sono le 14:30 e non abbiamo pranzato.
-Beh, ad essere sincero- rispondo uscendo dall'auto seguito dal moro -mi ha detto la stessa cosa per quanto riguarda la trappola, ma ha aggiunto anche che è dolce da parte mia preoccuparmi per te- sorrido avvicinandomi a lui, prendendogli la mano e posando le mie labbra sulle sue lentamente.
Lo sento sorridere e ricambiare mentre posa una mano sulla mia spalla.
Ci stacchiamo ridendo quando sentiamo i nostri stomaci brontolare all'unisono e decidiamo di entrare, ancora mano nella mano.
Ordiniamo due hamburger dalla grandezza di un intero quartiere e riprendiamo il discorso.
-Tu cosa ne pensi? Sbaglio a volermi immischiare nelle vostre faccende familiari? Cioè, lo so che sbaglio, ma tu sei il mio fidanzato, è normale preoccuparmi per te- inizio bevendo la mia birra
-Beh, considerato che i miei genitori non sanno sostanzialmente che ho anche un fidanzato da un po' e che questo, noi, non finirà, e il fatto di averli incastrati e costretti ad accettarmi.. non credo avrà un bel finale questa faccenda!- dice alzando le spalle
-Non li minacceremo con una calibro28 alla tempia Alexander, se anche dopo il pranzo, loro saranno ancora convinti di ciò che pensano, io sarò più che felice di farti venire a vivere con me, di vivere insieme- rispondo ringraziando dopo il cameriere con le nostre pietanze ed iniziando a mangiare -e poi, sei sicuro di ciò che hai detto?- continuo dopo qualche istante
-Perché non dovrei- mi osserva.
Io semplicemente sorrido confermando l'appuntamento per questa domenica e riprendendo a mangiare mentre le sue parole riecheggiano nella mia mente: "Questo, noi, non finirà"

Pov Alec //domenica

Ci siamo. Tra un po' andremo a casa mia e rincontrerò i miei dopo la rivelazione. Lui li incontrerà per la prima volta. Sono agitatissimo. Mi sudano le mani e in questa camicia sono decisamente troppo rinchiuso.
-Fiirellino come sto? Almeno la prima impressione da bravo ragazzo gliela voglio dare, voglio piacerli- dice Magnus venendomi incontro.
È strano.
Non indossa ne collane, ne bracciali o anelli. Non ha messo neanche un filo di trucco e il suo abbigliamento non è il SUO abbigliamento..
-Magnus.. no..- dico flebilmente
Questo non è lui.
-Cosa no Alexander?- risponde confuso
-No non stai bene.. cioè si stai bene, come al solito.. ma non sei tu.. non devi essere chi loro vorrebbero, chi a loro piacerebbe.. devi essere te stesso!- continuo scuotendo la testa -cambiati, mettiti un po' di trucco, collane, bracciali e anelli! Sii stravagante come sempre! È di questo che mi sono innamorato..- concludo andandogli incontro anch'io
-Non voglio rendere tutto più difficile- fa spallucce
-Non mi aspettavo tanta insicurezza da parte tua, sul serio- sorrido dolcemente passando una mano sul suo viso
-A volte.. anche io ho i miei momenti- risponde regalandomi uno dei suoi più bei sorrisi -comunque d'accordo, se vuoi che sia me stesso- si gira verso l'orologio -Mh non abbiamo più tempo- con uno schiocco di dita  modifica il suo abbigliamento, indossando ora: camicia blu gessata, pantalone nero, la solita cintura argentata, stivali neri e trucco rosso/rosa sugli occhi che sono contornati da del nero, smalto anch'esso nero e tanti anelli. Adesso sì che lo riconosco
-Oh ciao Magnus, sei tornato- rido prendendolo per mano, prendendo i giacchettini di entrambi ed uscendo di casa
-Alexander, a volte la tua ironia mi illumina la giornata- ride anche lui salendo in macchina e partendo poco dopo esserci sistemati -allora, agitato?- continua una volta in viaggio
-Ti sembro agitato per caso? In fondo sto solo per presentare il mio fidanzato alla mia famiglia che mi odia e odierà anche te sicuramente, come potrei esserlo?- rispondo scettico
-Oggi abbiamo simpatia da vendere! Bravo è lo spirito giusto..-
-Per andare incontro alla morte- lo interrompo concludendo
Di risposta mette una mano sulla mia gamba stringendola piano per rassicurarmi
-Devi darli del tempo- mi sorride
-Magnus tu sei immortale, il tempo è dalla tua parte- asserisco
-Non sottovalutare l'amore di un genitore per un figlio Alexander- finisce parcheggiando sotto casa mia.
Inspiro a pieni polmoni prima di annuire e scendere dall'auto. Lo aspetto e mi fermò proprio sull'uscio di casa, con lui dietro di me.
-Non credo sia una buona idea..- affermo terrorizzato
-Ci sono io, tranquillo- sussurra allungandosi e suonando, mentre con l'altra mano stringe la mia
-ARRIVO!- sentiamo la voce di Izzy provenire dall'interno e il rumore repentino dei suoi tacchi avvicinarsi, per poi poco dopo farla apparire dietro la porta aperta
-Ragazzi siete arrivati, Simon e Clary sono già qui, ho pensato vi servisse più conforto, loro sanno del piano, l'ho detto anche a Jace e sono tutti dalla tua parte, inoltre oggi vedo mamma e papà particolarmente rilassati- asserisce sorridendo
-Isabelle è arrivato Alec..- dice mia madre, bloccandosi poco prima di arrivare completamente alla porta, e alzando un sopracciglio
-Madre, buona domenica- esordisco timoroso
-Che avete in mente tutti voi? C'entrano anche Jace e gli altri? Alec a tuo padre prenderà un colpo! Portare qui questa persona, in casa nostra!-
-Iniziamo bene!- sbuffa Jace venendoci incontro -Maryse, scusami se mi permetto, ma non è cortese trattare così un nostro ospite, non è ciò che mi avete insegnato! Ciao Magnus- sorride rivolgendosi al ragazzo dietro di me mentre mia madre lo guarda shockato
-Grazie Jace, ma non preoccuparti, immaginavo questa reazione! Ad ogni modo, buona domenica signora Lightwood, sono Magnus, Magnus Bane- risponde cordialmente lui
Sorrido verso di lui decidendo di entrare finalmente in casa, seguito da Magnus, che affianca subito Izzy
-Maryse Lightwood- risponde freddamente la donna -Alec, io posso anche passarci sopra, perché si sa, il mondo sta cambiando, ma tuo padre, no lui non sarà affatto felice che tu abbia portato il tuo fidanzato in casa nostra!- continua dura
-Me ne prenderò tutte le responsabilità! Ma sono vostro figlio e se davvero mi amate, riuscirete a convivere con questa "disgrazia" altrimenti, in questa casa non metterò più piede! Siamo venuti qui per questo! Voglio dimostrarvi che pur essendo gay sono lo stesso Alec di sempre, solo che non devo più nascondermi!- rispondo seriamente
-Dai andiamo da papà allora, prima lo facciamo prima ci togliamo l'ansia- dice Izzy andando in cucina, seguito da noi e da Jace, nostra madre la supera
-È arrivato Alec, Robert - la sentiamo avvertirlo -in compagnia- continua una volta che siamo entrati tutti in sala da pranzo.
Nell'aria si poteva sentire il gelo passare vicino ai nostri corpi, come se fosse una persona
-Alexander, non bastava averci umiliato con il ti essere gay, adesso porti anche in casa mia chi ti viene dietro?- esordisce dopo qualche secondo di sguardi freddi
-Io non vi ho umiliato in alcun modo! Non ho creato nessuno scandalo. Non ho ucciso nessuno. Non faccio ancora parte dell'azienda. E di certo non devo dar conto a questo per decidere chi amare. Adesso, se vogliamo essere gentili, lui è Magnus Bane-
-Non mi interessa chi sia! Non vi voglio in casa mia!-
-Robert..- sussurra mia madre, visibilmente addolcita. Forse vedere tutti uniti, sentirsi dire quelle cose da Jace e l'aver messo in dubbio il suo amore per me, l'ha smossa
-Sei dalla loro parte ora?- la guarda male
-Non c'è nessuna parte Robert, ma siamo persone civili, abbiamo dato una seconda possibilità a persone peggiori, lui è nostro figlio! Io frutto del nostro amore.- continua
-Ringrazia tua madre, invece di umiliarci cosi- si volta verso di noi
-Scusate mi permetto- incalza Magnus con gentilezza e con stupore degli altri ma non mio, sapevo si stesse innervosendo, si vedeva dai suoi occhi che cercavano di cambiar colore,  fortunatamente lontano da occhi indiscreti -ma vorrei spendere qualche parola a riguardo! Non è corretto discriminare una persona, in questo caso me, senza prima averci neanche scambiato due parole, e soprattutto non è corretto nei confronti di vostro figlio-
-Ha ragione! Dategli una possibilità! Magnus è un uomo cortese e rispettabile! E non è giusto come gli state parlando, seppur indirettamente! Come credete si senta nel vedere che due genitori parlino così male del proprio sangue?- continua Izzy irritata, sotto l'annuire si Jace e gli altri
-Robert, che ne dici di pranzare e conoscere questo lato di tuoi figlio? Non ci ha dato mai preoccupazioni, anzi, solo soddisfazioni, metti da parte il tuo orgoglio, per lui! Abbiamo sofferto tanto per averlo- propone mia madre.
Effettivamente sono abbastanza stupito del suo comportamento, ma non mi dispiace, almeno ci sta provando
-D'accordo, pranziamo!- annuisce indicandoci il tavolo e sedendosi subito dopo a capo tavola. Ai suoi lati si siedono mia madre e Izzy, la quale seguita da Simon e Magnus, mentre la donna è affiancata da Clary e Jace. Infine io mi posiziono dall'altro capo della tavola, fronteggiando mio padre.
In quel silenzio prepariamo le porzioni e iniziamo a mangiare.
-Allora, signor Bane, lei che fa nella vita? Quanti anni ha? Noto che i suoi lineamenti siano più maturi rispetto ai loro, e i suoi tratti orientali mi fanno intuire che non sia americano- esordisce mio padre dopo aver preso una pausa per bere un bicchiere di vino
-In effetti non sono americano- inizia dopo essersi ripulito le labbra con il tovagliolo posto sulle proprie gambe -i miei genitori avevano origini cinesi, io sono nato in costarica, ho vissuto qualche anno li e dopo la morte dei miei mi sono trasferito a San Francisco, ho girato parecchio il mondo fino a qualche anno fa che ho deciso di stabilirmi qui a Toronto per insegnare filosofia nell'istituto della città. Ha ragione, ho qualche anno in più di loro, 11 per l'esattezza dall'età di Alexander- termina sorridendo
Tutti siamo imbambolati dal suo racconto. La tranquillità delle sue parole ci ha ipnotizzati. Quella che ha raccontato alla fine è davvero la storia della sua vita, omettendo i 400 e più anni.
-Quindi lei è un professore di Alec se non ho capito male, lui studia proprio filosofia-
-Esatto signor Lightwood! Alexander è uno dei miei migliori studenti- annuisce fiero
-Modestamente- sdrammatizzo facendo ridere gli altri
-Si, è sempre stato il migliore- asserisce orgogliosa mia madre.
In cambio le sorrido sincero.
-Ed è ammesso in istituto un comportamento del genere? Intraprendere una relazione con uno studente- continua l'uomo
-Certo! Non c'è alcuna legge che impedisce storie sentimentali di questo tipo. Il mio ruolo in istituto non è condizionato da questo, solo le mie abilità e competenze possono giudicare il mio lavoro, no alla mia vita privata. Stessa cosa vale per Alexander. So che sarà l'erede della vostra azienda, che tra l'altro offre il miglior vino che abbia mai assaggiato, e vorrei che comprendeste che vita privata e lavoro sono aspetti estremamente divisi. Io in prima persona sono del parere che tutto ciò che non riguarda il lavoro, debba essere tenuto a netta distanza. Non siete d'accordo signori Lightwood?-
-Assolutamente- concorda mio padre -per quanto riguarda il trucco.. lei è un uomo, pur essendo gay non dovrebbe volersi sporcare la faccia con il make up- continua scettico facendo scaturire una risatina da parte di Magnus
-Sa devo essere sincero, il make up mi dona sicurezza. Ha ragione non sono costretto a metterlo, ma fa parte di me, mi fa sentire sicuro. In istituto ovviamente non l'ho mai indossato, devo avere un certo decoro, ma fuori da quelle mura posso essere me stesso. Pur truccandomi non perdo la mia mascolinità, non sono una checca, anzi, loro mi definiscono una persona estremamente elegante e mi ritengo tale. Senza sono un cinese qualsiasi- ridacchia ancora -mentre in questo momento sono Magnus. Stavo facendo lo stesso errore prima di venire qui..- mi guarda -non avevo indossato ne trucco ne gioielli, ma Alexander mi ha fatto capire che così facendo mentivo a voi e a me stesso..- ritorna sui miei -nella vita ho imparato che non importa cosa gli altri pensino di te, perché non sarà mai ciò che tu vuoi che sia, ognuno ha il suo modo di vederti ed interpretarti, abbiamo mille maschere, come dice Pirandello, e siamo "Uno, nessuno e centomila"- conclude sorridendo, mostrando quasi la sua vera anima attraverso le parole che sta pronunciando.
Sembra che quello scambio di opinioni stia lentamente facendo sciogliere il ghiaccio, tant'è che anche gli altri iniziano a chiacchierare.
Dopo un po' vediamo i miei chiudersi in salotto per poi tornare dopo una manciata di minuti.
-Alec, ti chiederei una cortesia!- inizia l'uomo -Io non sono ancora d'accordo per questa faccenda perché per me non è normale! Inoltre non posso tenerti chiuso in casa, quindi gradirei la massima discrezione nelle vostre uscite o altro. Mi dai la tua parola? Signor Bane gradirei anche la sua.-
-Non si preoccupi- afferma Magnus
-Certo padre, grazie per aver compreso- concludo io

Riusciamo così a concludere quel pranzo senza vittime e assassini, tra chiacchiere e risate. Mio padre sembra ancora molto scettico, ma più malleabile, mia madre invece sembra essersi sciolta del tutto, iniziando anche a fare domande a Magnus.
Potrebbe davvero essere una svolta per la mia vita. Essere accettato dai miei è l'ultima step per recuperare finalmente la mia felicità.

|spazio alla matta pasicopatica|
SCUSATE UMILMENTE L'ASSENZA MA HO AVUTO DA FARE PARECCHIO, in più volevo scriverlo bene perché era serio il fatto ahahaha fa comunque cagare come capitolo 😣 pur essendo abbastanza lungo.  Cosa ne pensate?
FATEMI SAPERE NEI COMMENTI
Byyye ❤ (sotto due foto per farmi perdonare 😏)

Magnus:

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Alec:

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"If we rush into this.. that I may lose you.." (SOSPESA scusatemi..)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora