Florence sta correndo per le strade di New York con la Mayfair di Ambrose in mano. Cerca di essere il più veloce possibile per risolvere questo caso. Sa che forse non sarà sicuro per lei, ma non sentiva la necessità di portare con sé la polizia per questa breve visita al museo, sempre per soddisfare la sua egoistica sete da scoop. Ciò che l'attende è in realtà molto peggio di quanto si aspetta.
"Perché sei così spaventata da me, cara Maria Antonietta? Non dovresti temermi! Io sono il tuo creatore!" esclama Giarrodi, avvicinandosi sempre di più a Charlotte.
Quest'ultima indietreggia, cercando di non essere afferrata né dallo scultore né dal muto.
"Non vi avvicinate, nessuno dei due!" grida a pieni polmoni.
"Ma non ti rendi conto che questo è il sogno dell'umanità da sempre?!" domanda lo scultore.
"Quale sogno?! Ma di che cosa sta parlando? Lei è pazzo!"
"L'immortalità! L'uomo vorrebbe vivere per sempre. E io sto per darti l'immortalità! È un dono che posso darti, ma devi accettare ciò che ti sto per fare..."
"No, si allontani! Non voglio nessun dono, stia lì dov'è!" gli dice Charlotte, la quale arriva ad una parete e non può più indietreggiare.Giarrodi riesce dunque ad afferrarla e a strattonarla, ma Charlotte lo colpisce in pieno viso, usando tutta la sua forza. Lo scultore si allontana da lei, mentre un pezzo del suo volto cade sul pavimento. La giovane assiste a tutto ciò sconvolta. Avvicina la mano al volto di Giarrodi e leva tutto ciò che gli ricopre il reale volto, facendo cadere a terra una maschera di cera. Ora che la ragazza ha visto qual è il vero aspetto dello scultore, ha compreso ogni cosa. La città, di notte. Il parco. La camera da letto. Quell'energumeno che la sua mente non riusciva ad eliminare. È lui. È l'uomo ustionato. Quella che pensava essere la reale faccia di Enrico Giarrodi si trova sul pavimento, in mille pezzi sparsi. Charlotte comincia a gridare a squarciagola e riesce a raggiungere la porta che conduce all'atrio. Non appena giunge lì, scappa verso l'ingresso. Riesce ad uscire nel porticato, ma Hugo la afferra e la trascina all'interno del museo per poi colpirla con un violento pugno sul naso. Il colpo la porta ad accasciarsi sul pavimento, svenuta.
"Ok, Hugo. Ma non farle male ulteriormente. Lei è Maria Antonietta e non dev'essere trattata male" gli ordina Giarrodi.
I due la alzano dal pavimento e la riportano nel laboratorio, mentre dalle narici della giovane sgorga del sangue.Ralph torna dal negozio con dei teli per gli sfondi. Non appena entra all'interno del museo, chiude a chiave tutti i portoni affinché nessuno entri e l'unica cosa che sente è il calderone azionato.
"Signor Giarrodi?"
Prova a girare il pomello della porta del laboratorio, ma è chiusa a chiave.
"C'è qualcuno?"
Nessuno risponde al suo duplice richiamo, dunque rimane nell'atrio ad attendere l'arrivo di Charlotte, a patto che non sia già arrivata da qualche minuto. Qualcuno bussa improvvisamente ai portoni d'ingresso, facendolo saltare per la paura. I teli gli cadono tutti sul pavimento.
"Ralph, apri! Per favore!" gli urla Florence all'esterno, mentre colpisce il vetro del portone centrale.
Il giovane tira fuori dalle tasche il mazzo di chiavi per aprire a Florence, la quale entra all'interno in fretta e furia.
"Florence, ma che cosa succede?!" domanda Ralph, visibilmente preoccupato.
"Te lo dico subito! Dov'è quel bastardo di Giarrodi?" chiede invece lei.
"Penso proprio che sia nel laboratorio, solo che la porta è chiusa a chiave!" gli risponde il ragazzo, il quale vuole comprendere la ragione di questa irruenta visita da parte della giornalista.Quest'ultima corre verso l'opera dell'avvocato Voltaire. L'espressione sul suo volto è molto simile a quella dell'avvocato Ramsay: difatti, paragona la fotografia all'opera di cera.
"E allora? Giarrodi ha preso delle foto di persone scomparse o morte per ispirarsi alle opere. Ormai è risaputo, lo sa anche la polizia. Qual è il problema?" domanda Ralph, grattandosi la nuca.
Florence si volta alla sua sinistra. Lì in fondo è presente l'opera di Giovanna d'Arco, quella estremamente somigliante a Joan Gale. Scavalca per l'ennesima volta il pianerottolo sul quale l'opera è appoggiata e, senza pensarci due volte, affonda il dito nella cera, più precisamente nella guancia sinistra. Non appena rimuove il dito, asporta una piccola sezione di cera dall'opera, facendola cadere sul pavimento. Sia lei che Ralph trasaliscono nel vedere che, al di sotto della cera, vi è del sangue ancora fresco.
"Sono ricoperti di cera, tutti quanti!" giunge finalmente alla soluzione la giornalista.
"Oh, mio Dio!" grida Ralph, completamente sconvolto.
Florence scende e scatta delle fotografie all'opera dalla guancia asportata e al pezzettino che è caduto sul pavimento.
"Questo posto è come una specie di cimitero!" continua a dire Florence, completamente sotto shock.
Ralph si mette le mani nei capelli e i suoi occhi diventano lucidi."Hai lavorato per un assassino, Ralph!"
"Ma io... io non... non ne avevo la minima idea, Flo, io non... non ne sapevo niente!" balbetta il giovane, mentre comincia a piangere.
"Chissà quanti cadaveri ci sono al di sotto di queste opere... Dobbiamo assolutamente andare via da qui! Dobbiamo evitare che Charlotte entri in questo posto. Giarrodi la voleva come modella ma abbiamo capito che non vuole che posi per lui!" dice Florence, correndo verso l'uscita assieme a Ralph.
"No, aspetta. Scatta una foto mentre reggo questa accanto a quest'opera" continua la giornalista, mettendosi accanto all'opera di Voltaire e mettendo in bella mostra la fotografia dell'avvocato Ramsay, così da far intendere la somiglianza tra l'avvocato e l'opera in cera.
Il calderone si spegne e Charlotte è nel laboratorio, legata sulla barella. È un po' debole ma, non appena si riprende del tutto, si rende conto di trovarsi proprio al di sotto del rubinetto dal quale dovrà uscire la cera liquida. Una volta compreso, inizia ad urlare a pieni polmoni. Ralph scatta la fotografia a Florence, ma i due decidono di non uscire dal museo: hanno sentito le grida della ragazza. È lì con loro, nell'edificio. Non possono abbandonarla.
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La maschera di cera
Mystery / ThrillerLondra, 1921. Enrico Giarrodi è un talentuoso e sottovalutato scultore della cera, il cui museo viene visitato da un misero numero di persone. Il socio di Giarrodi, il quale ha investito grandi somme di denaro per pubblicizzare il museo delle cere...