22 - IL SOGNO DELL'ESSERE UMANO

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"È Charlotte! È qui!" sussurra Ralph.
"Dobbiamo assolutamente sfondare questa porta!" sussurra a sua volta Florence, avvicinandosi alla suddetta.
"Quella porta non è di cera ed è anche abbastanza massiccia! Vieni da questa parte, là dietro ce n'è una di cera!"
I due raggiungono il termine del grande atrio e si ritrovano di fronte ad una piccola porta in cera. Ralph prova a vedere se è aperta e gira il pomello. Il calderone torna nuovamente in funzione e il suo forte rumore lo si sente anche da questo punto del museo. La porta è, tuttavia, chiusa a chiave.
"Sai dove conduce?" gli chiede Florence.
"A me hanno sempre detto che è una via alternativa per il laboratorio, ma non mi hanno mai permesso di aprirla" le risponde il ragazzo, prima di colpirla violentemente con un calcio.
Viene facilmente squarciata dal giovane, il quale riesce ad infilare un braccio e sbloccarla, così da aprirla del tutto. Non appena entrano, si ritrovano avvolti nel buio. La leggera luce che proviene dalla porta appena aperta fa comprendere loro che si trovano sui gradini di una scalinata. Non riescono a trovare un interruttore e decidono di salire. Ciò che odono sono semplicemente i loro respiri affannosi e il fastidioso rumore del calderone.

Dopo aver salito tutti i gradini, arrivano in una zona dove non è presente una porta: è una camera da letto. Alla loro destra, si trovano un armadio, una cassettiera e uno specchio, alla loro sinistra invece un letto con un comò. Di fronte a loro, invece, si trova un'altra porta in cera. Ad illuminare la stanza, vi è la debole luce di una lampadina penzolante dal soffitto.
"È di Giarrodi, secondo me..." ipotizza la giornalista.
"Come può arrivarci qui sopra se è disabile?" si chiede Ralph.
"Forse non lo è" continua Florence, guardando diversi stralci di giornale attaccati alla parete destra.
"Incendio doloso a Londra"
"Il museo delle cere dell'italiano Enrico Giarrodi esplode dopo un incendio doloso"
"John Mark Burke sospettato dell'incendio del museo delle cere"
"Franklin Ramsay e le sue terribili giustificazioni"
"Un nuovo museo delle cere creato interamente in cera a New York sta per essere aperto!"
"Intervista ad Enrico Giarrodi, superstite di un incendio e pronto a ricominciare"
"Dieci cose da sapere sul nuovo museo delle cere di New York"
"Cadavere scompare dall'obitorio di Poughkeepsie"
"Joan Gale trovata morta nel suo appartamento"
Al di sotto dello specchio, Florence nota alcuni prototipi di maschere di cera molto simili al volto di Giarrodi e, accanto ad esse, vi sono una candela accesa e un cucchiaino.

"Che cosa diavolo significa tutto questo?" si domanda tra sé e sé la giornalista.
"Come facciamo ad arrivare nel laboratorio per prendere Charlotte?!" chiede invece Ralph.
Florence continua ad investigare e apre tutti i cassetti: trova coltelli, fiammiferi e qualche centesimo. Nell'armadio, oltre a dei vestiti, trova una grossa fune. Ralph, al contempo, guarda sul comò accanto al letto: ci sono due libri, L'immortalità e Oltre la morte c'è la vita - Storie e studi sulla vita eterna.
Florence lo raggiunge e nota anch'essa i due libri, prendendone uno in mano. La presenza di un segnalibro la invoglia ad aprire il libro in quella precisa pagina e a sfogliarne, ma fa cadere un foglietto. È Ralph a recuperarlo: è uno schizzo di Maria Antonietta e lo si intuisce dal nome della donna. Malgrado il nome sia scritto in italiano, i due statunitensi lo comprendono perfettamente.
"L'immortalità è il sogno dell'essere umano dalla sua comparsa sulla Terra. Perché porre fine alla propria esistenza? Perché non dovrebbe esserci un proseguio?" legge Florence, per poi gettare il libro sul letto.

"Dobbiamo vedere che cosa c'è all'interno di quella porta. Stammi dietro, la apro io" dice Ralph, avvicinandosi ad essa.
Florence indietreggia, preoccupata. È aperta e Ralph la spinge leggermente. Il rumore del calderone diventa più forte. I due si ritrovano in un balconcino, proprio al di sopra del calderone stesso. Giarrodi ha sempre avuto questa via più veloce per raggiungere il laboratorio. Vedono la cera bollire e una barella al di sotto del calderone. Su di essa, è sdraiata Charlotte. Continua a gridare, ma i suoi pianti disperati sono mascherati dal baccano del macchinario in funzione. I due vorrebbero aiutarla all'istante, ma vedono Giarrodi arrivare e zittirla. Per Ralph, è uno shock vedere il suo datore di lavoro in queste condizioni, ma Florence è a dir poco inorridita dal fatto che quell'uomo gravemente ustionato che ha fatto irruzione a casa sua e che ha poi incontrato nella villa di John Mark Burke sia proprio lo scultore. Non appena si rende conto che è lui, Florence riesce a scattare una fotografia e torna nella camera da letto. Lì, si poggia su un angolino, strisciando sulla parete fino a raggiungere il pavimento. Non appena si ritrova seduta, comincia a piangere disperatamente. Non si era mai trovata al punto di non reagire.

"Ma che fai?!" le chiede Ralph, mentre tenta di rialzarla.
"Io... sono sconvolta!" risponde subito Florence, respingendo gli aiuti del giovane.
"Proprio tu?! Tu non eri forse Florence la temeraria? Florence la determinata? Florence la pronta a tutto?"
"Può darsi che io lo sia. E, anche se lo fossi, non di certo durante una situazione del genere!"
"Quella legata là sotto è la mia ragazza ed è la tua migliore amica!"
"Lo so perfettamente!"
"E allora agiamo, Cristo! Io vado là sotto ad aiutarla, tu invece scappa dalla polizia, lascia da loro la macchina fotografica e portali qui. Però devi farlo adesso! Io devo assolutamente scendere da loro due" dice Ralph, riuscendo nell'intento di rialzare la giornalista dal pavimento.
"Ma sei diventato pazzo?! Non posso lasciarti qui così!" esclama Florence.
"Ti sto dando il permesso io stesso di lasciarmi qui! Stiamo perdendo tutto il tempo a disposizione, vai! Adesso!" continua ad incitarla il giovane.
Florence fa un respiro profondo. Pensa e ripensa, ma ha ritrovato finalmente la forza di agire. Inizia a correre, scendendo i gradini che portano dalla camera da letto alle opere esposte. Tiene saldamente la macchina fotografica, come se fosse il più esclusivo dei trofei. Ralph prende la lampada spenta che si trova sul comò accanto al letto e si fa coraggio, ritornando sul balconcino. Non avendo visto i coltelli nei cassetti che Florence ha ispezionato, ha deciso di armarsi così.

La maschera di ceraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora