Florence ha raggiunto il piano terra e, non appena scende, si ritrova di fronte all'opera di Giovanna d'Arco. Il pezzettino di cera che era precedentemente caduto sul pavimento è ora totalmente assente. Nonostante ciò, ricomincia la sua corsa. Sapere con certezza che sta scorrazzando tra una lunga fila di cadaveri le fa venire la pelle d'oca. Molte persone, la sera precedente, non facevano altro che meravigliarsi del realismo delle opere, delle loro espressioni facciali, delle loro forme sinuose e molto simili a quelle di una persona reale. E invece, al di sotto di quelle apparentemente affascinanti opere, ci sono proprio delle persone. Non è stato Winton ad uccidere la sua fidanzata ed è vero che qualcuno ha ucciso l'avvocato Ramsay. E quel qualcuno è Giarrodi. Le sue vittime sono molte di più, a quanto pare. Florence ha quasi raggiunto l'uscita, ma viene inavvertitamente acciuffata dalle forti mani di Hugo, il quale spinge la giornalista fino a farla cadere sul pavimento. La Mayfair si è miracolosamente salvata dall'impatto sul pavimento e non riporta alcun danno, dunque Florence la riprende in possesso e scatta una fotografia all'aggressore, per poi rialzarsi e ricominciare a correre verso i portoni. Hugo non ha intenzione di farsela scappare.
La giornalista riesce ad uscire dai portoni e appoggia la fotocamera a terra. Hugo tenta di aprire i tre portoni un po' per volta, ma Florence riesce a placare la sua uscita in ogni singola occasione. Il muto, dunque, cessa di continuare a giocare allo stesso gioco di Florence. Si allontana per prendere la rincorsa, con l'intento di uscire prepotentemente del portone centrale. Così facendo, Florence non riuscirà a fermarlo. Si è allontanato abbastanza. La giornalista lo fissa con uno sguardo di sfida, come se lo stesse invitando a commettere l'azione che ha intenzione di compiere di lì a poco. Hugo inizia a correre e la sua velocità aumenta sempre di più. Non appena si ritrova abbastanza vicino ai portoni, Florence rientra nel museo. Il muto non fa in tempo a rallentare la corsa: la giornalista riesce a calciargli i genitali. Hugo si accascia sul pavimento dolorante e la donna esce, recuperando la fotocamera lasciata nel grande porticato del museo. Comincia a correre, allontanandosi sempre di più dall'edificio. Il muto si rialza dal pavimento e prova ancora un dolore lancinante, ma ormai non può fare più nulla: la giornalista è scappata e porterà qui i rinforzi, dunque è finita per il museo.
Ralph sta scendendo i gradini che circolano attorno al calderone. Tiene stretta a sé la lampada, pronto ad usarla nel momento più opportuno. Charlotte sta continuando a gridare, ma si gira e nota che il fidanzato sta scendendo. Tuttavia, fa finta di niente e continua a sbraitare, così da confondere Giarrodi. Il calderone è acceso da troppo e qualche goccia di cera sta scendendo dalle pareti. È opportuno spegnerlo, dato che è da molti minuti che è attivo. Ralph è pronto a colpire lo scultore, che si trova dalle manopole del calderone, ma il silenzio dato dallo spegnimento fa sì che Giarrodi si accorga della presenza del giovane. Dunque, lo scultore riesce ad evitare il colpo di Ralph. Tra i due scatta una violentissima lotta. Il ragazzo si rende conto che Giarrodi è molto più forte di quanto possa sembrare. Lo scultore, difatti, lo sta colpendo ripetutamente in pieno volto, tanto che Ralph gli sputa il suo stesso sangue sulla pelle ustionata. Il giovane cade sul pavimento e viene calciato dall'uomo. Riesce a gattonare verso i gradini e ne sale alcuni.
"Tu non meriti la mia Maria Antonietta! Non te la meriti!" grida Giarrodi, con la lampada che Ralph aveva recuperato dalla camera da letto.
"No, Ralph!" urla invece la fidanzata.Lo scultore sfonda la lampada sul cranio del ragazzo, facendolo soffrire a livelli atroci, tanto che non riesce neppure a gridare per il dolore. Dopo averlo fatto, della lampada rimane solo un'asticella. Con essa, percuote sempre il cranio di Ralph, facendolo svenire definitivamente sui gradini e lasciandolo lì, immerso nel suo sangue e nei frammenti di vetro.
"NO!" grida Charlotte, mentre tenta di liberarsi dalla barella sulla quale è legata.
Giarrodi si gira verso di lei e le sorride. Si avvicina lentamente e la tocca delicatamente con l'asticella rimasta della lampada.
"Tu non comprendi. Forse non comprendi il valore del dono che ti sto per offrire. La pelle è sopravvalutata. La cera è per sempre. Sarai in un bellissimo corpo di cera. Sotto quello strato sarai sempre bella e non invecchierai mai. Manterrai il tuo aspetto per sempre. Tutti continueranno a lodarti perché rimarrai un vero e proprio capolavoro. Non vuoi tutto questo?" le domanda lo scultore.
"No, non voglio tutto questo! Mi faccia andare e la finisca qui con questo progetto! Non si rende conto del dolore che recherà alle persone!" tenta di convincerlo la giovane."Non posso finire con questo progetto. Del dolore della gente non me ne importa. Io ho provato dolore per dodici anni e a nessuno è importato di me. Abbiamo appena cominciato..." continua Giarrodi, mantenendo il sorriso.
"Senta... a me dispiace del dolore che le è stato inflitto. Ma tutto ciò non riporterà indietro le sue opere. Ormai sono state perse, deve accettarlo!"
"Loro erano i miei unici e veri amici! Io sto facendo di tutto per riaverli di nuovo e sto riuscendo nell'intento. Per dodici orribili anni ho vissuto senza i miei migliori amici! E la mia Maria Antonietta... non hai idea di come io mi sia sentito nel vederla sciogliersi sotto i miei occhi..."
Charlotte lancia delle brevi occhiate al fidanzato disteso sui gradini e nota che si sta lentamente riprendendo. Per far sì che lo scultore non si giri, lo tiene occupato con delle domande.
"Come ha fatto quella maschera che le ho tolto?"
"Ho messo un cucchiaino al di sopra di una fiamma e, successivamente, lo attaccavo alla maschera. Rendeva i punti più morbidi e forniva l'illusione del movimento della mascella. Non hai idea di quante ne abbia cambiate nel corso di questi giorni! E potrei realizzare la nuova Maria Antonietta con la stessa accuratezza, se solo tu me lo permettessi!" spiega Giarrodi, sconvolgendo sempre più la giovane.
"La prego, non lo faccia!" continua ad implorarlo lei, sperando inoltre che il fidanzato si riprenda il prima possibile.
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La maschera di cera
Mystery / ThrillerLondra, 1921. Enrico Giarrodi è un talentuoso e sottovalutato scultore della cera, il cui museo viene visitato da un misero numero di persone. Il socio di Giarrodi, il quale ha investito grandi somme di denaro per pubblicizzare il museo delle cere...