A scuola si susseguivano giorni scuri. Il piccolo gruppo si stava sempre più isolando dagli altri studenti, cominciando anche ad essere malvisti e ad avere cattive voci al loro seguito. Reietti del luogo che dovrebbe essere la loro casa, ma della quale preferiscono non far parte se il prezzo è acondiscendere agli insulti sul loro compagno.
Gli unici rimasti fedeli a Francis erano loro e la maggior parte dei Tassorosso, che lo consideravano come un secondo prefetto o come un fratello maggiore.<<Anne, a che stai pensando?>> le chiese una sua coetanea Corvonero. <<Ah... nulla, perché?>> rispose lei, come se si fosse appena svegliata. <<Bhe, è da mezz' ora che mescoli con il cucchiaio il tuo Porridge e non dici una parola...>>. La ragazza che glielo fece notare era Millicent Preston; capelli mori e lunghi, con due occhi azzurri dolcissimi contornati da un paglio di occhiali. Da questi trasparivano preoccupazione per la sua amica, che era da settimane in quello stato. <<Sono solo stanca, Milly... non preoccuparti>> disse cercando di liquidare la conversazione. <<Sei ancora triste pee ciò che è successo con Sally? O si tratta ancora del maestro?>> continuò lei imperterrita. Anne la guardò, senza proferire parola. Con Sally non ci parlava più. Dopo che si erano baciate quella volta, le cose avevano preso una piega inaspettatamente in discesa, tanto che fu proprio Sally a chiudere tutto con un "era una cotta nata vedendoti da lontano, ma conoscendoti meglio è passato tutto con il passare dei giorni". (Io non vorrei fare polemica, però Vaffanculo)
Sapeva invece che con "maestro" intendeva Francis. L' aveva conosciuto un giorno in refettorio con lei, e dopo qualche volta che si erano parlati, lui le disse <<Senti, ho capito una cosa: io e te siamo molto simili. Come me tu tendi ad abnegare te stessa per gli altri e vorresti aiutarti quanto più possibile. Io lo faccio da più tempo di te, credo di avere qualche cosa da poterti insegnare. Che ne dici, vuoi diventare mia allieva?>>. Un discorso forse sconclusionato, l' ennesima aria fritta durata fuori dai polmoni di Lanty. Ma lei sembrava crederci davvero, ed eccola lì, ad occuparsi della sua migliore amica, come lui si sarebbe occupata della sua Luce.
<<Anne, dimmelo. Che cos' hai?>> le disse prendendole le mani ed accarezzandole. Lei ancora non diceva nulla. Ma sapeva che in un luogo dove sarebbero stati solo loro due avrebbe urlato, pianto e fatto a pezzi qualsiasi cosa. Intendendolo dai suoi occhi la abbraccio teneramente e non le fece più domande, attendendo il momento propizio.Juliette era sul suo letto, assorta sul suo piccolo gufetto di nome Rowlett che pisolava sul suo trespolo con all' incontrario Gligar che faceva la medesima cosa. Anche quando Alex entrò nella stanza lei non lo considerò subito. Poi questo scivolò sul letto, avvicinando pian piano il suo viso a quello di lei. I loro sguardi si incontrarono e si fissarono. Ininterrottamente si guardarono, comunicando con i loro occhi. Chissà a quale razza di creature magiche dovevano appartenere per farlo: la loro giornata, le emozioni provate, la mancanza dall' uno all' altro... tutto questo detto solo con l' osservarsi e il sapersi ascoltare. Il ragazzo capì che cosa passava per la testa della sua amata: quella stessa profonda tristezza che la accompagnava da mesi. Lui si sentiva impotente davanti a ciò è lei, capendolo, gli circondava il collo con le mani, facendogli capire che tutto andava bene e che era immensamente grata di averlo a fianco. Senza staccarsi gli occhi di dosso i loro visi e soprattutto le loro labbra si avvicinarono lentamente... sempre di più... quasi annaspando silenziosamente per la ricerca e il desiderio dell' altro... finché...
<<Suonala ancora, Stipitix>> le chiese Remus. <<È difficile se mi abbracci da dietro così stretto, Ram>> le disse lei ridendo. Erano in camera di lei, disordinata come non mai. <<Ma come faccio a separarmi da te, mia cara? Credo farebbe fatica anche un troll, con tutta la sua forza>> le disse sfiorando il collo con le labbra. Questo era sicuramente il più insoslettabile degli avvenimenti. Ted le era stato accanto da quando Francis se ne erano andato e piano piano tra i due erano nato qualcosa. Lei aveva paura, più di quanto si possa immaginare. Ma lui la convinse che insieme sarebbero stati felici, "come il giorno in cui il bruco compie la sua metamorfosi e diventa farfalla, con la differenza che il nostro sarà eterno".
<<So che adori la sinfonia che gli ho composto, ma è tardi ormai... rischiamo di farci scoprire...>>. Detto questo le mani di lui percorsero il suo busto, salendo fino alla testa e sciogliendo i suoi lunghi capelli ricci raccolti. <<Temo tu abbia ragione...>> disse girandole attorno fino a ritrovarsi vis-à-vis, sfiorandosi i nasi. <<Perché allora non me la canti come ninnananna?>>. Qui fu lei ad avvicinarsi al suo orecchio e sussurrare: <<Tu conti di dormire stasera?>>Stepheny, sempre con il suo Lamby, cavalcava il cielo incredibilmente senza nuvole, descrivendo il quarto di luna crescente che era presente quella notte. La faceva sentire viva tutto quello, permettendogli di dimenticare tutto. Lui non avrebbe voluto che lei si deprimesse e lei non lo avrebbe fatto. <<Rendiamo fiero lo Zio Lanty, Lamby>>. E dopo un nitrito di consenso, si librarono ancora più in alto come schegge.
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Story of a "Greampuff"/ Cuore Insaziabile (Not "Just" A Hufflepuff 2)
Fanfiction"Questa notte un ragazzo è morto ad Hogwarts. La cosa più strana? Quel ragazzo sono io." Francis O' Lantern, 20 dicembre