Era la limpida e primaverile notte del 23 maggio. L'odore di conifere e prato bagnato da pioggie evidentemente precedenti a quel giorno circondava e penetrava la scuola, provocando nel giovane Francis una nostalgia profonda, deliziosa e straziante. Aveva conosciuto e dialogato con le persone più disparate, stretto legami preziosi e conosciuto l'amore. Il quarto di luna calante sembrava quasi un sorriso, come se accogliesse con gioia e affetto un figlio riconosciutosi indegno di tale gesto e bisognoso di amorevoli braccia, pronto a ricambiare quell'affetto con tutto se stesso.
<<Sei sicuro di volerlo fare?>> gli chiese Hasu-Ten con preoccupazione velata dal suo sguardo dolce. <<Non ci ha ancora visti o percepiti nessuno, non è troppo tardi pe->> <<Hasu-Ten>> la interruppe il ragazzo con voce pacata <<Non c'è nulla da temere. Andrò solo a controllare se è tutto a posto e poi staremo qui per un po'. Finito il periodo scolastico torneremo a casa, te lo prometto>>.
Lei lo guardò affascinata da questa sua presa di posizione, decisamente rara da lui. Ma non poté fare a meno di mostrare anche gelosia <<Tu sei qui solo per farti gettare la braccia al collo da "lei", vero? Così che, una volta ricongiunti, io diventerò di nuovo solo un esserino relegato nella tua mente da chiamare solo quando hai strettamente bisogno... non lo potrei soppor->> anche qui fu interrotta, ma da un braccio che la circondava e la stringeva ad un torace marmoreo e da due labbra che le stavano dando un lungo bacio sulla fronte. Sorridendo, aggiunse: <<Non ti devi preoccupare di questo. Sono sicura che mi abbia già dimenticato o che faccia di tutto per non pensare a me>> e qui il sorriso si fece amaro <<Questa è la strada che ho scelto. Io posso farlo... perciò andrò fino in fondo>>. Rivolse lo sguardo verso il castello, dicendo: <<Andiamo a controllare le camere>>.
In un attimo, si materializzarono dentro i dormitori dei Tassorosso, deserti come tutta la scuola a quell'ora. Come fantasmi si aggirarono per le stanze in cerca di Ted, senza trovarlo. Fecero lo stesso anche nei dormitori dei Corvonero e dei Serpeverde, ma non vi era l'ombra di nessuno dei suoi amici. A un tratto, mentre perlustravano la stanza di Anne, sentirono un flebile mugolio arrivare da un angolo in alto della camera: sopra l' armadio vi era rannicchiato Gligar, con gli occhi grandi spalancati e lacrimanti. Riconoscendo una traccia dell'odore di Francis gli si gettò addosso, cercando quasi di circondarlo con le sue ali. Egli lo prese in mano e lo accarezzò, intuendo dal suo comportamento che doveva essere successo qualcosa.
Si scambiò un occhiata di assenso con Hasu-Ten e stringendole la mano si materializzarono vicino al primo camino disponibile per raggiungere l'agognato luogo dell'incubo di Francis: il Ministero.
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Story of a "Greampuff"/ Cuore Insaziabile (Not "Just" A Hufflepuff 2)
Fanfiction"Questa notte un ragazzo è morto ad Hogwarts. La cosa più strana? Quel ragazzo sono io." Francis O' Lantern, 20 dicembre