Appena ebbe finito con Jackson, Francis si diresse lentamente verso la porta. Una volta aperta, vide Ted combattere aspramente contro i guardiani della stanza e in meno di un secondo questi si ritrovarono a terra, mezzi congelati e privi di sensi.
Remus sussultò. Il figuro che aveva davanti non poteva essere Francis: non era quel ragazzo dai capelli mossi e castani, con gli occhi che variavano dallo scuro del bruciato al chiaro della nocciola, con le guance leggermente paffute e il sorriso innocente. Eppure, sapeva che quell' essere con la pelle candida, il fisico statuario, i capelli neri e lunghi fino alla fine della schiena, gli occhi rossi e le bende nere fluttuanti non era Jackson, ne Alexander o tantomeno Juliette.
<<Remus, amico mio>> gli disse Francis. Lui non disse nulla, rimase attonito e silente. <<So che puoi essere spaventato, ma ti prego di ascoltarmi. C' è una cosa che dovresti fare per me. È di vitale importanza, perciò ti prego di esaudire la mia richiesta>>Finito il discorso, Francis prese a scendere le scale, lasciando il suo migliore amico nella più totale confusione e tristezza.
La battaglia ancora infuriava al piano terra. Per quanto Anne e Stipitix si impegnassero, quei due Auror gli tenevano testa. La seconda venne colpita da uno Stupeficium e perse i sensi e la stessa sorte sarebbe presto giunta su Anne. Ma anche qui, all' improvviso scese il freddo e i due uomini caddero al suolo. Per evitare di congelarla, con le sue bende prese la sua coetanea Corvonero e la dispose comodamente a terra.
Poi guardò negli occhi dell' altra sua giovane compagna: quelli in cui ogni volta gli sembrava di scorgere l' universo, quelli che lo facevano sognare, insieme alla pelle rosea e soffice, le labbra, la voce... lei tutta, insomma.
<<Fran... sei proprio tu?>>. Il ragazzo annui piano. Si sarebbe aspettato urla, una fuga, l' abbandono. Invece lei gli si gettò addosso, abbracciandolo e piangendo. Profondamente colpito, si avvolse le braccia con le bende per sttingersela a se. Quella gioia gli sembrava non potesse esistere, specie considerati gli ultimi mesi. E specie pensando a ciò che stava per dirle.
<<Anne, devo dirti una cosa>> cominciò, guardandola dritta negli occhi. Ella era ancora nelle sue braccia, e ascoltò con anche i suoi occhi fissi su quelli di lui.
<<Hogwarts non è più posto per me. Tutti pensano che sia un criminale, e vedendo quello che è stato fatto ai suddetti "Protettori della Scuola" non crederanno mai alla mia innocenza, specie vedendomi così.>> Ella ascoltava incredula, temendo dove il suo discorso poteva finire. <<Quindi, farete ricadere tutta
la colpa su di me, giustificandovi dicendo che vi ho costretti a venire a liberarmi, pena la vostra vita. Così sarete salvi e potrete tornare alla vita di prima>>
Anne provò a dire qualcosa, ma Francis la anticipò mettendole un dito sulle labbra. <<Non puoi farci nulla, è così che deve andare. Mi dispiace solo che non sarò al tuo fianco, ma so che sei forte e c'è la farai>> e, sorridendo, le prese dolcemente la testa e la baciò sulla fronte <<Addio, mio Raggio di Luce>>
Detto questo, si stacco da lei, e con enormi salti si allontanò in un istante.Ella rimase lì. Non sapeva che emozioni provare: rabbia, tristezza, odio o desiderio di altro affetto. Rimase semplicemente lì, con i fiocchi di neve che cominciarono a cadere. Uno si fermò sul suo viso, sciogliendosi e formando una lacrima che le rigò il viso. A quel punto non si trattenne più, e pianse, come il cielo a primavera.
Francis non l' avrebbe mai abbandonata, lo sapeva. Sapeva che un giorno sarebbe tornato. Ma nonostante questo, verso tutte le lacrime che potessero contenere i suoi occhi.<<Fran... torna qui un giorno.... ti prego... Ritorna!!>>
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Story of a "Greampuff"/ Cuore Insaziabile (Not "Just" A Hufflepuff 2)
Fanfiction"Questa notte un ragazzo è morto ad Hogwarts. La cosa più strana? Quel ragazzo sono io." Francis O' Lantern, 20 dicembre