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Miei cari,

ciò che doveva essere, è stato. Quando leggerete questa Mia, io e Sara saremo lontanissimi, in un modo che non è descrivibile con le misure dello spazio e nel tempo.

Paolo mio illustre mentore, ci sono riuscito. Io, Andrea Torri, ho creato un mondo dove non esistono i corpi e tutto ciò che li affligge. Dove la morte non esiste. Io e Sara saremo i primi e unici abitanti di questo mondo, che lei già intravede da diversi mesi, da quando è entrata in coma. Devo dire che il suo attaccamento a questa vita è stato tenace, mi serviva una chiave per convincerla ad abbandonarsi completamente. La bambina è stata quella chiave, e Marco, nel portarla da sua madre ha fatto sì che gli eventi si compissero.

In effetti, col suo solito agire impulsivo e inconsulto, si è rivelato più volte il mio più prezioso aiutante. Se non fosse stato per lui, come avrei potuto mascherare la fase preparatoria del mio piano? Cosa mai avrebbe potuto rendere verosimile che una donna giovane e sana scivolasse in uno stato apparente di coma, se non un incidente d'auto? Quale istante migliore per iniettarle il siero che l'avrebbe traghettata nella sua nuova casa, se non il momento di caos e panico generale successivo allo schianto?

E così è stato. Poi, quando la voce di Aurora ha innescato la parte finale del processo, non ho dovuto fare altro che mappare il percorso delle le onde celebrali di Sara nel T.E.F.L.A.R. iniettarmi lo stesso siero e programmare la macchina affinché mi permettesse di percorrere lo stesso sentiero.

Ora i nostri spiriti sono del tutto indipendenti dai nostri corpi. Siamo due novelli Adamo ed Eva, padroni di un Eden telematico e senza Dio.

Paolo come posso non renderle merito di questa mia nuova vita? Lei ha gettato le basi su cui fonda il mio miracolo. Ciò che lei ha concepito per riportare indietro, io ho manomesso affinché conducesse in avanti, verso l'ineffabile, l'inconsistente, l'eterno.

E questo è il motivo per il quale ora, accanto all'involucro esanime della mia amata Sara troverete anche il mio corpo. Esatto. Amo Sara dall'istante esatto in cui l'ho vista, a fianco di Marco, a una delle innumerevoli occasioni di rappresentanza. Allora lavoravo al T.E.F.A.R già da tempo, ma solo in quel attimo ho capito che ciò che stavo facendo avrebbe potuto avere un senso. Del resto, perché fare lo scienziato se non per migliorare la propria vita? La mia vita era Sara, e decisi che, se non potevo averla in questo mondo, ne avrei creato un altro.

Quindi vi prego, non temete per noi, entrambi viviamo e vivremo nella dimensione che la coscienza di Sara ha creato in questi mesi. Un mondo simile a quello che lei ha sperimentato, ma che rimarrà sempre uguale a se stesso, dove lei ha ritrovato la sua bambina e dove avrà a disposizione l'eternità per innamorarsi di me.

Non temete per noi, non dubitate un istante: noi saremo felici.

Andrea Torri.

Milano, 05/04/17

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