Il Diario maledetto

Prologo

Quella piccola sfera incandescente era giunta alla sua meta e il tiepido rosso sfioriva in un freddo violetto destinato a sparire aldilà dell'orizzonte. Era un giorno di fine Maggio del 2025 e Jay stava trascorrendo i suoi ultimi momenti di vacanza in Egitto. Un uomo fallito, un archeologo caduto nel vortice dell'omonimia, un uomo distrutto dal peso dei suoi sogni. Pochi giorni prima infatti, la sua amata moglie Ashley l'aveva lasciato. E così lui, era rimasto solo e aveva deciso di recarsi nel luogo che sempre aveva popolato i suoi sogni. Voleva del tempo per riflettere sul suo futuro, Jay sapeva infatti che dopo la separazione da sua moglie, da sempre riparo contro i cambiamenti, la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Ad un tratto si chinò ad osservare il paesaggio che si destava davanti a lui cercando di coglierne, come un pittore che si accinge a fare un dipinto, gli elementi più nascosti, più segreti e di fissarli nella sua testa. Si sedette sulla calda sabbia, la quale fremeva sotto le sue membra per via del vento e disegnava un morbido letto su cui riposare.  Immerso in quel luogo mistico ammirando quegli elementi così primitivi ma perfetti, sentí qualcosa dolergli all'altezza del bacino, si rialzò e con immensa sorpresa trovò un portagioie, di mirabile fattura. Era in bronzo con decorazioni naturistiche. La scoperta migliore della sua vita. Denaro, fama e felicità.  Fece per trasportarlo ma si accorse che qualcosa all'interno rotolava, un taccuino pieno di geroglifici, una  lingua che assaporava di dolci rimpianti giovanili. Tornó in albergo e preso da una curiosità che credeva aver perduto, inizió a decifrarlo.