Chapter three

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Uscita dalla doccia riguardo mille volte tanti vestitini da indossare con un asciugamano avvolto attorno al mio corpo, cambiando di volta in volta idea. Ne lascio uno rosso sul letto, per poi andare ad asciugare i capelli e ad infilarmi l'intimo.
Torno in camera e lo metto, guardandomi attentamente allo specchio. È carino, ma non mi convince. Così opto per un altro in pizzo nero, un po' più corto e scollato... Non sarà troppo?
Metto i tacchi e invio una foto a mio fratello, lui sa sempre cosa consigliarmi.
Me: <Hey, dovrei andare ad una festa con un amico... Che ne dici? È forse un po' troppo? Ho provato gli altri, ma non mi convincono. Devo decisamente trovare del tempo per aggiornare il mio guardaroba🙄>
Bro: <Un amico? Da quanto non mi racconti come passi le giornate? Da quanto frequenti "feste"? Devi aggiornarmi.
Comunque è perfetto, se piace a te non devi preoccuparti di cosa possano pensare gli altri... quante volte ancora dovrò ripetertelo? E per quanto riguarda il tipo, puoi star tranquilla che ne sarà più che soddisfatto>
Me: <Ne sei sicuro?>
Bro: <Sicurissimo>
Sospiro, sorridendo. Vedo che sono già le 8:30, affrettandomi a stirare i capelli e a truccarmi.
Spruzzo del profumo sul mio collo e aggiungo una collana, prendendo di conseguenza una borsetta nella quale ripongo il cellulare, il portafogli e le chiavi poiché troppo piccola per contenere più del necessario. Passo un'ultima occhiata sull'orologio, tranquillizzandomi in quanto mancano ancora dieci minuti alle nove.

«Hey»
«Hey» Entro in macchina, sorridendogli. Rimango sorpresa dal suo outfit elegante, squadrandolo da capo a piedi... è meraviglioso.
«Umh... Stai benissimo» Lo vedo quasi sussurrare, con un piccolo sorriso e noto il suo colorito trasformarsi in rosaceo, avvicinandosi al rosso.
«A-anche tu» Mi ha interamente spiazzata con quel complimento, poi lui che arrossisce non può far a meno di contagiarmi. Naturalmente non poteva mancare la risposta balbettata, sono la regina delle belle figure direi.

«Bene, lui è l'amico di cui ti ho parlato... si chiama Ethan. Ethan, lei è l'amica di cui ti ho parlato... Rosie»
Stringo la mano al presunto "festeggiato", che mi sorride. Non mi ispira, ha un'aria presuntuosa ma per non sembrare antipatica mi limito ad allargare un falso sorriso.
«Benvenuta, spero che la festa possa essere di vostro gradimento. Fuori ci sono degli stand, in caso desideriate qualcosa... Ora, se non vi dispiace, avrei molti altri invitati da salutare»
Cole gli da una pacca sulla spalla, sorridendogli e poi torna con lo sguardo su di me.
«Quanti soldi ha?» Mi lascio scappare, facendolo ridere.
«Abbastanza da permettersi tutto questo»
«Ma è sempre così cordiale o lo è solo per fingere che questa sia una festa "sobria"?»
«Cosa intendi per "fingere che questa sia una festa sobria"?»
«Andiamo, è palesemente evidente che appena inizierà sul serio con lei partirà il macello tra alcolici, musica, tipi che fanno casino, giochi di gruppo, altre cose di gruppo, angoli di gente che si fuma liberamente canne...»
«È possibile... ed è anche probabile che mi ubriacherò, quindi tieniti pronta a controllarmi. Non sono un tipo che si "trattiene", se devo lasciarmi andare lo faccio e basta»
«Nah, io so mantenermi sobria...» ridacchio.
«Allora siamo a posto» Mi fa l'occhiolino, ridacchiando. «Hey, Dyl!» Chiama qualcuno che è appena entrato, un ragazzo... un ragazzo identico a lui, se non fosse per i capelli e per pochi lineamenti del viso l'avrei scambiato per un suo clone.
Lui sorride, avvicinandosi e abbracciando Cole.
Li guardo alzando un sopracciglio, confusa.
«Oh, lei è Rosie. Rosie, lui è Dylan... mio fratello, siamo gemelli»
«Ora si spiega tutto. Piacere» Porgo la mano a Dylan, rivolgendogli un sorriso. Penso che la mano rimarrà bloccata a fine serata, dato l'elevato quantitativo di volte che la sto stringendo per presentarmi a qualcuno.
«Piacere mio. Fratello, non mi avevi detto di esserti fidanzato» Sorride, dopo avermela strinta.
«No, aspetta... noi non-» Cerca di chiarire Cole.
«Cazzo, non credevo ci fosse Cheryl... Ci vediamo, divertitevi ragazzi» Ci saluta con un cenno, interrompendolo e guardando una ragazza dai capelli rossi che si fa spazio nell'immensa villa, incamminandosi verso la sua direzione con il tentativo di non farsi notare.
«Capisci perché non gli dico mai niente?» Sbuffa, guardandomi con un mezzo sorriso.
«Credo di no... ho la fortuna di avere un fratello magnifico, stupendamente comprensivo e dolce»
«Beata te»
Rido alla sua affermazione. «Dai, non vi sareste abbracciati se non foste stati legati, nonostante tutto»
«È ovvio, ma a volte fa in modo che tutto il bene che provo nei suoi confronti svanisca nel nulla... tipo in questo caso» ride.
«Ma piantala» Roteo gli occhi verso l'alto.
«Vuoi qualcosa da bere?» Guarda fuori, sentendo la musica alzarsi.
«Sì, una birra» Mi guardo intorno, per poi intravedere fuori degli stand come ci ha detto Ethan.
«Vieni» Mi prende per un braccio, trascinandomi all'esterno dove ci sono un'enorme piscina e moltissima gente.
Mi avvicino con lui ad uno degli stand.
«Ora, seriamente, vuoi parlarmi meglio di te?» Mi chiede, prendendosi una birra.
«Cosa vorresti sapere?» Faccio lo stesso, aprendola e bevendone già un sorso.
«Non so, parlami di te, della tua famiglia, della tua vita... di cosa ti piace, e non brevemente come hai già fatto»
«Beh, ci sarebbero un mare di cose da dirti sulla mia vita. Diciamo che quando ero piccola non ho avuto una vita particolarmente differente dalle altre, la mia famiglia era unita come molte e, anche se non in condizioni meravigliose, se l'è cavata; tutto ha iniziato a ribaltarsi quando mia madre se n'è andata ma ora non voglio starti a deprimere con le mie tristi storie... Nulla, semplicemente ora sto bene, ma se non fosse per il fatto che comunque delle persone a cui ero affezionata e di cui mi fidavo mi hanno tradita ora sarei milioni di volte più attiva e solare rispetto a come sono attualmente» Faccio spallucce, parlandone con quasi indifferenza, essendone abituata. Sono abituata ad accettare la realtà. «Per quanto riguarda i miei gusti sono davvero quelli, amo rappresentare la natura e le bellezze che in essa si nascondono con le mie tecniche "artistiche", sempre se così possono essere considerate, la fotografia più o meno per lo stesso motivo, la frutta e adoro con tutta me stessa l'astronomia, mi affascina in una maniera che non potresti mai immaginare»
«Mi dispiace per tua madre, però sembri averlo superato e saper guardare in faccia la realtà, mi piace... trovo stupide quelle persone che si attaccano a una catena di speranze inutili o sogni pur sapendo che sono impossibili, non so se mi spiego. Poi non so cosa sia successo di preciso con quelle persone di cui ti fidavi e che hanno osato tradirti, ma in qualunque modo l'abbiano fatto restano sempre ignoranti, perché personalmente non sarei mai così scemo da perdermi una ragazza come te nella vita, non capita spesso. Anche se sicuramente sono degli eventi che ti hanno ferita, che ti hanno segnata profondamente, tu riesci a far in modo che gli altri non lo percepiscano anche mentre lo racconti.
Poi dai, invece di essere una stronza egocentrica e di fingerti una depressa resti pur sempre la Rosie che è in te... altrimenti domenica mattina non mi avresti lasciato nemmeno il posto con te e non mi avresti rivolto la parola senza neanche conoscermi» Le sue parole mi colpiscono, non ho mai trovato un ragazzo come lui in grado di ascoltare ogni mio problema e commentare in modo comprensivo, gentile...
«Voglio essere sincera con te: non credo di essere egocentrica, ma so essere leggermente stronza e lunatica, alle volte.
Non sai quanto spesso mi è capitato di mandare a fanculo ragazzi che, dopo quell'accaduto, hanno provato a rivolgermi la parola civilmente»
«Sul serio? E perché non l'hai fatto anche con me?»
«Con te stranamente sto... cambiando, mi sento simile alla vecchia Rosie, o appunto solo quando sono in tua compagnia. Con uno sguardo sei riuscito a tirar fuori il mio lato dolce e cordiale, non so come abbia fatto... potrebbe essere il mio radar» Ridacchio, stranita dalla confidenza che sta prendendo questa conversazione. Non so come stia riuscendo a far uscire tutte quelle parole senza arrossire, non so per quale assurdo motivo mi stia confidando con lui, non so perché mi sto comportando come la vecchia Rosie. Mi sento sicura, sicura di quello che faccio ed è da tanto che non lo facevo.
Ridacchia, continuando a bere la sua birra. «Magari è proprio quello»
«Speriamo non sia rotto»
«Cosa vorresti insinuare?»
«Mh, non so, chi mi assicura che tu sia un bravo ragazzo e che possa considerarti un amico leale?» Gli lancio uno sguardo di sfida.
«Se non ne fossi certa dubito saresti qui con me, ad una festa del genere»
«Aspetta, sbaglio o mi hai appena avvisata del fatto che potresti essere un cattivo ragazzo?»
Mi guarda con un'espressione basita e arresa allo stesso tempo.
«Ok, la smetto» Rido, scompigliandogli i capelli.
«Chi ti ha autorizzata?»
«Nessuno»
Prende un respiro. «Mi sto trattenendo dal picchiarti solo perché non vorrei traumatizzarti ulteriormente»
Rido, finendo la birra. «Mi sto annoiando, vuoi ballare?» Cambio argomento, pensando che sarebbe meglio goderci la festa a questo punto.
«Io? Ballare? Siamo due cose diverse»
«Coraggio Cole, ce la puoi fare. Cosa te ne frega degli altri? Sono di già tutti fatti, figurati se pensano a cosa fai o non fai tu» Lo prendo in giro.
«È inutile, non c'è modo per convincermi» Alza le mani al cielo, come in segno di arresa.
«Invece un modo ci sarebbe» Creo un ghigno sul mio volto, prendendo della vodka e versandogliela in un bicchiere.
«Come fai a sapere che la vodka è il mio punto debole?»
«Il potere dell'intuizione, amico mio» Glielo porgo.
Lo beve, per poi rivolgermi un sorriso.
«Che dici, sei almeno un po' più convinto?»
«Se inizio è bene che finisca come si deve» Si scola la bottiglietta.
Rido. «Non credevo fosse da te»
«Non mi conosci, baby»
Rido ancora, per la sua espressione. «Come minchia hai fatto a berla in tre sorsi?»
«Segreti da professionisti»
Scuoto la testa. «Che mi dice, Mr. EspertoDelleCazzate, si sente pronto per far sì che non mi addormenti?»
«Sempre che lei smetta di prendermi per il culo sì, Miss SonoSobria»
«Ma stai zitto e vai a fanculo» Rido, prendendolo per un braccio e trascinandolo vicino alle casse.
«Fanculo è un po' rumoroso, ma niente male»
«Stai iniziando a delirare» Lo guardo, aspettando che inizi a ballare prima di aggiungermi.
«Cosa aspetti?»
«Voglio vedere come balli»
«Ne sei sicura?»
«Certo»
Inizia a ballare in modo buffo e sorrido, trattenendo le risate per non metterlo in imbarazzo. «Sei goffo, ma tenerissimo» Mi aggiungo a lui, imitando i suoi movimenti per non farlo sentire "strano" o "diverso".
Dopo pochi secondi parte un'altra canzone molto più movimentata che tra l'altro è anche una delle mie preferite. «Con questa dobbiamo assolutamente scatenarci»
«Huh?» Urla, non capendo poiché il volume è più alto.
«Dobbiamo scatenarci ora» Urlo a mia volta per fargli sentire.
Sorride e si avvicina, prendendomi una mano e attirandomi a sè, poi fa lo stesso con l'altra allontanandomi, mi fa girare mentre io salto come una matta e poi mi fa un segno proprio prima che ricominciassimo a ballare nel "suo modo".

Innocent ~C. SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora