Chapter nine

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Mi alzo alle sei poiché ho attivato la sveglia per il compleanno di Cole, anche se domenica... mi affretto a spegnerla per non farlo svegliare, poi lo vedo accoccolato al divano immerso in un sonno profondo e non riesco a trattenermi dal mollargli un dolce bacio sulle labbra.
Un sorriso si espande, formando quelle piccole fossette ai lati delle labbra nonostante continui a tenere gli occhi chiusi.
Mi mordo il labbro inferiore, per poi andare a lavarmi e vestirmi con una maglietta in pizzo bianco e una gonna semplice bianca. Sfumo qualche ombretto leggero sugli occhi e applico il mascara sulle ciglia, per poi risaltare le labbra con il gloss; sistemo i capelli e mi precipito in cucina, dove inizio a preparare qualcosa per Cole.
Decido di preparargli due triangoli sfogliati alla Nutella, un cornetto con crema al cioccolato e un cappuccino viennese con la panna. Scrivo su un bigliettino: "Tantissimi auguri di buon compleanno, Cole,
24 anni e ancora vergine... Ho pensato di aprire la giornata preparandoti una buona colazione, spero ti piaccia come idea.
Ti amo tanto,
tua Scimmietta xx"; poso tutto su un vassoio che gli porto in salone e appoggio sul tavolino di fronte al divano.
Per svegliarlo mi metto a gattoni su di lui e inizio a baciarlo, sentendo subito la sua lingua agire. Sorrido e ci gioco per un po', mordendola leggermente e baciandogli le labbra prima di staccarmi. «Buon compleanno, verginello... e buongiorno» Lascio una scia di baci umidi e delicati lungo il suo collo, spostandomi sulla mandibola e fermandomi al lobo del suo orecchio.
Sorride. «Non potrebbe esistere un buongiorno migliore» Mi accarezza dolcemente il sedere, mordendomi il labbro inferiore.
«Hey, vacci piano» Ridacchio, alzandomi per fargli notare la colazione.
«Si vede che sei la mia ragazza» Si siede e comincia addentando un triangolo. «Mmh, è buonissimo»
«Sapevo che l'avresti adorato»
Mentre se lo gusta prende il bigliettino e lo legge con un sorriso stampato in viso. «Che stronza»
«Parla lui»
«Io non lo sono» Dice con la bocca piena, prendendo l'altro triangolo.
«Noo!» Esclamo andando in cucina per prendermi un bicchiere d'acqua. Quando torno da lui è già al cornetto. «Però, sei in astinenza»
«Ci puoi scommettere» Si lecca le labbra, mugulando in segno di approvazione. «E poi questa roba è una goduria»
«Ci credo» Ridacchio, avvicinandomi.
Bagna il resto del cornetto alla panna del cappuccino, prima di addentarlo.
«Davvero?» Lo guardo, divertita.
«E allora?» Dopo aver ingoiato si beve il cappuccino.
Scuoto la testa, roteando gli occhi.
«Hai pensato a belle cose per me, oggi?»
«Eccome» Gli vado accanto, baciandolo per pulirgli le labbra sporche.
Mi fa cadere sopra di lui, con le mani sulla parte bassa della mia schiena.
Continuo a baciarlo, facendo scorrere le mie mani sotto la sua maglietta, dal petto in giù.
A quel punto mi attira a sè posizionando saldamente le mani sul mio sedere, e approfondendo il bacio.
Faccio arrivare le mani sulla sua V, pizzicandola con le dita e mi fermo sull'elastico dei boxer, inclinando leggermente la testa per rendere il bacio più passionale.
Sento la sua foga aumentare a dismisura, facendo affannare i nostri respiri. Porta le mani sotto la gonna, accarezzandomi il sedere in maniera più "ravvicinata" ma io lo fermo e mi rialzo. «Sei seria?!» Si porta una mano sulla sua parte bassa, guardandomi sconvolto.
«Sai che ti amo» Lo bacio, prima di vederlo correre in bagno e scoppiare a ridere. A volte so essere stronza, ma sarebbe tutto migliore se lo facessimo direttamente stasera.

Per pranzo andiamo al ristorante Lincoln, dove ordiniamo: l'insalta misticanza come antipasto, il risotto con polpo come primo, la bistecca in padella come secondo, le taccole come verdura e un trio di gelati come dessert.

«Posso confermare di essere pieno» Ridacchia, massaggiandosi la pancia.
«Ci mancherebbe» ridacchio. «Brindiamo al tuo compleanno?»
«Al mio compleanno» Brindiamo, portando di conseguenza i bicchieri alle labbra.

«Ho un piccolo pensierino da parte mia e di Dylan qui con me: mi ha detto che ti piace la fotografia ma non hai una macchina fotografica decente, così abbiamo pensato...»
«No, non volevo dirtelo proprio per questo... non dirmi che-»
Esco il regalo dalla mia borsa, porgendoglielo.
Lo prende e lo scarta, urlando. «Porca puttana, è fantastica! Ti amo» Mi bacia.
Rido, ricambiando velocemente.

Innocent ~C. SprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora