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«Siamo arrivati alla Terza
Guerra Mondiale, ma al posto
delle armi, ci sono le posate»
♛"Mamma, mamma!
Raccontami la tua favola! La maestra a scuola dice che ogni donna ne vive una. Dicci un po' di quando eri piccola, vorrei essere come te da grande, come posso imparare?""Va bene allora. Venite vicino a me bambine mie e sedetevi comode perché sarà un lungo pomeriggio."
Tirai un lungo sospiro e ricominciai:
"Bene ragazze, vi avviso che non sara' una storia rosa e fiori come spesso accade nelle favole che vedete in tv, la Bella Addormentata o Cenerentola, tantomeno film come High School Musical o Camp Rock, perché la Mia storia è molto distante a ciò che vi sto per raccontare.
La verita' è un'altra, ed ora arriviamo al punto, da piccola ci pensavo a quando avrei raccontato tutto alle mie figlie e ne sarei stata orgogliosa.
Il momento è arrivato, il periodo più bello ed allo stesso tempo il più brutto della mia vita.L'adolescenza.
Questo periodo della nostra vita che inizia verso i 12/13 anni e finisce tra i 18/20.
L'età in cui si comincia a frequentare la scuola media, in cui si cominciano a fare cazzate con gli amici, in cui si va in discoteca e si fa after fino alle 2 del mattino, l'età dei primi amori, dei primi baci, delle prime lettere, l'eta' delle 'cuffiette nelle orecchie', l'eta' in cui ci si sente grandi.Gli anni delle medie li passai molto tranquillamente, senza aver combinato troppi casini, avevo amici con cui uscire, compagni con cui parlare a scuola, i voti erano alti e in famiglia non vi erano problemi.
Gli esami di terza media arrivarono in un batter d'occhio, la paura della tesina era tanta, ed essendo abbastanza timida non me la sentivo di stare al centro dell'attenzione in una stanza con tutti i miei prof seduti attorno a me.
Alla fine ero stata in pensiero per nulla perché l'esame si rivelò molto più facile del previsto, uscii con un bel 9 e quell'estate la passai in crociera con i miei nonni e zii.
E fin qui tutto a posto.
I problemi iniziarono al ritorno, non ricordo bene il motivo, ma non mi vedevo molto bene in quel dannato specchio appoggiato al muro nella mia piccola stanzetta.
Ma era una cosa normale, in fin dei conti, il disagio verso il proprio corpo a quell'età, soprattutto vedendo come la società stava procedendo, come modelle o manichini super magri, taglie super piccole ai negozi e tanto altro.Con l'inizio delle scuole superiori cominciai a pensare ad una dieta per perdere quei pochi chili di grasso che mi vedevo addosso.
Invidiavo tutte le mie compagne più alte e più snelle, volevo arrivare al loro livello, alla loro bellezza, alla loro popolarità.
Nella nuova scuola non avevo amici, era tutto nuovo per me, la zona, i compagni, i professori, dovevo essere carina per essere accettata.
O almeno, questo era cio' che pensavo.Iniziai a fare una dieta trovata su internet, perché pensavo che andare da un dietologo sarebbe stato solo uno spreco di soldi e tempo e che ce l'avrei fatta anche senza, usando la mia propria forza di volontà, perché come diceva vostro nonno "Se vuoi, puoi".
Cercai di seguirne qualcuna ma non ebbi tanti risultati..."
Fui interrotta dalla voce di Alice: "Ma mamma, perché volevi perdere peso? Eri cosi grassa rispetto alle tue compagne?"
"In realtà, piccola mia, ero sui 46kg per un'altezza di 1,60.
Ero sana, il ciclo lo avevo, avevo solo una corporatura più minuta del normale e ossa piccole, al medico di famiglia andava bene così e lo stesso valeva per i miei genitori.Durante il primo quadrimestre di scuola iniziai a prendere peso invece che perderne, presi poco meno di 1/1,5kg ma mi susciti una rabbia dentro di me che non vi so spiegare.
I miei dicevano che era normale nell'età adolescenziale e che non dovevo preoccuparmene.
Io, purtroppo per me, ero e ancora oggi sono una persona molto testarda.
Senza ascoltare le parole altrui, ricominciai la dieta con una carica immensa, con il solo scopo di dimagrire, così iniziai una dieta veloce, "fai da te" la chiamavano, con un massimo di 1200 calorie al giorno e fare il più possibile attività fisica.
Avendo comunque scuola, non ero molto attiva... così cominciai ad andare e tornare da scuola a piedi, era facile, nessuno se ne accorgeva, perché ero sempre stata indipendente, primogenita di 3 figli.
Dovevo essere responsabile ed essere d'esempio per i miei fratellini.Sono cresciuta così, tra i miei genitori che dicevano che dovevo fare tutto alla perfezione e il peso di tutti i carichi che mi davano.
Cominciai così, con quella maledetta dieta, a contare le calorie."
Alice mi interruppe nuovamente "Ma cosa sono le calorie mamma? Perché sono maledette?"
"Le calorie?" Ripetei io "Le calorie sono la quantità di energia che viene introdotta nel nostro organismo attraverso il cibo. Sono maledette perché rovinano la persona, perché la persona non vale numeri."
"Ah.." sussurrò a bassa voce Chloe.
"E poi? E poi? Cosa successe dopo?""Coi mesi, le calorie diminuivano sempre più.
Ero piu' che convinta del fatto che meno calorie avrei assunto e più sarei riuscita a dimagrire velocemente e in fin dei conti, era proprio così..Cominciai a perdere 3 chili il primo mese, il secondo pure e così via, possedevo un corpo sempre più leggero.
Andando avanti arrivai a febbraio con un peso di 38kg.
Mamma, che di qualcosa si era gia' accorta ma mai preoccupata troppo in precedenza, mi portò immediatamente dal medico, anche se io esitai parecchio.
Ricordo bene quel giorno, come fosse ieri, gli occhi preoccupati del medico che diede a mia madre l'ordine di portarmi in pronto soccorso per fare vari accertamenti tra esami del sangue, urina, pressione, peso, eccetera.
Per loro 38kg erano troppo pochi per la mia altezza anche se io mi vedevo diversamente, mi vedevo ancora obesa, ancora più grassa di prima."
"Ma come mai mamma? Non avevi lo specchio?"
"Perché questo fa parte della malattia a cui stavo andando incontro e lo specchio, assieme alla bilancia, erano i due oggetti che mi condannarono.
Dopo, è stata una continua lotta tra due pensieri opposti che dentro la mia testa urlavano uno più forte dell'altro."
"Quale malattia?"
"L'Anoressia nervosa grave."
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L'anoressia? Una malattia
General Fiction"Aprii gli occhi lentamente, una lenzuola sopra di me mi avvolgeva ma il freddo lo avvertivo lo stesso. Mi alzai di colpo e subito un mal di testa allucinante mi colpì, chiusi gli occhi per poi riaprirli pochi secondi dopo. Vidi un muro bianco davan...