VI

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Quando finalmente giungemmo alla zona lancinante entrambi i nostri sguardi divennero seri come non mai, in pochi erano riusciti a superarla e in molti morirono nel tentativo di farlo, e come se non bastasse Dymitrio non conosceva affatto quel labirinto di lame glaciali.

<sta attenta Inna, sò che in questo posto ci abitano demoni illusori molto potenti>

Non risposi subito, ero abbastanza preoccupata che sta volta non sarei riuscita a farcela, la volta precedente è stato Dymitrio a salvarmi ma questa volta dubito che sarà lì per me.
Sentii una mano sulla mia spalla, senza pensarci due volte presi in mano il mio Lyvren e per poco non tagliai la mano a Dymitrio.
Lui mi guardò come se capisse la situazione e, dalla mia faccina sconvolta, anche il mio stato di nervosismo acuto.

<s-scusa è che sono un po' nervosa>
<sicura di volerlo fare?>

Già, ero davvero sicura di volerlo fare? , l'ultima volta per poco non finivo divorata e forse non ero davvero così brava a combattere come pensavo ma in qualche modo devo farcela.....per la mia famiglia!

<andiamo! >

Cominciammo ad addentrarci nel labirinto, ovunque guardavammo si vedevano solo enormi lame in cui ci si poteva specchiare.
Mi soffermai ad osservarne una e dopo un po' al suo interno vidi delle immagini, davvero famigliari, e poco dopo anche dei volti offuscati, campi fioriti e il profumo di una torta appena sfornata....il profumo d-di casa.
Cominciai a piangere a dirotto, era da troppo tempo che non piangevo come una bambina, mi mancavano quei giorni perfetti della mia vita perfetta. Poco dopo sentii la voce di mia madre

<Inna, cara Inna, non vuoi tornare a quei tempi? Non vuoi tornare da me?>

E io con un filo di voce e le lacrime agli occhi risposi

<si....lo vorrei tanto... >

E così dopo la mia risposta delle lunghe braccia pallide come il chiarore della Luna uscirono dalla lastra di ghiaccio e mi accarezzarono il viso mentre io mi ritrovai in uno stato ipnotico.

<ritorna da me e da tuo padre, ritorniamo ad essere una famiglia, solo noi.....per sempre solo noi....>

Quelle parole, non ne so il motivo, mi ferirono. Nostra madre amava ugualmente me e i miei fratelli, non avrebbe mai detto di essere una famiglia solo lei me e mio padre. Dopo questo accorgimento lo stato ipnotico si affiebolí e riuscí a vedere la vera natura di quella voce, ovvero un demone senza faccia che mi stava trascinando all'interno della lama di ghiaccio. Di scatto, come d'istinto, presi l'impugnatura del mio Lyvren e lo sfoderai davanti al volto vuoto del demone che lo evitò senza problemi, giusto il tempo di indietreggiare e riprendermi dall'ipnosi.

<che cattiva bambina, disubbidire alla propria madre.....non si fà! >
<che ne sà uno schifoso demone come te di me!!!!! >
<ne so molto mia cara bambina >

La pelle del demone si scretolò trasformandosi, come un bruco in farfalla, in mia madre "questo non doveva farmelo!!"

<come osi prendere le sembianze di mia madre!? >

Andai all'attacco facendo girare il lyvren tra le mani e assestare un fendente che il demone fermo solo con una mano.

"come ha fatto? È una cosa impossibile, era uno dei miei colpi migliori!"

Indietreggiai di nuovo e cercai di colpirlo da lontano, sfruttando la distanza che riusciva a coprire la catena di Sekki ma con due semplici parole il demone fermò l'attacco

<Iren Abpsulutor >

E una sorta da scudo, a me invisibile, si creò davanti a lui e fece si che Sekki venne scaraventato con forza in dietro quasi colpendomi.

<vedi cara non puoi disubbidire a tua madre>
<zitta!! Tu non sei mia madre!!>

Tentai allora di utilizzare l'anima di Sekki, saltai appoggiando i piedi su una lastra di ghiaccio, fortunatamente senza scivolare, e lanciai l'arma che passò dietro la lastra nella quale dimorava il demone e la circondò. Presi un enorme respiro e cedetti una parte della mia anima al lyvren così che l'anima di Sekki potesse uscire, e gridai

<requiem>

Così l'anima di Sekki apparve in tutto il suo splendore, l'enorme vipera argentea strisciò sulla catena stritolando la preda e al mio comando "brucia" prese fuoco.
Il demone si contorse di dolore emettendo grida strazzianti mentre si scioglieva diventando acqua.

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the dance of warDove le storie prendono vita. Scoprilo ora