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Così con quel senso di protezione mi incamminai nel mistico labirinto dei demoni....

All'inizio quella rosa mi dava come un senso di protezione ma man mano che proseguivo nel labirinto innumerevoli demoni continuarono ad attaccarmi ripetutamente. Erano prede piccole, sempravano dei veri e propri diavoletti, i classici diavoli che ci Immaginiamo tutti, ovvero piccolini con corna e coda appuntita e dal colorito di pelle tendente al blu scuro. Mi balenò nella testa l'idea che tutti quei guai potevano essere attirati dalla rosa del camaleonte, così me ne liberai. Ma anche dopo aver fatto ciò altri demoni mi riattaccarono, questi erano poco più forti, erano molto alti e il loro aspetto ricordava quello di scarabei con la corazza.
Anche quelli con un paio di fendenti furono eliminati, ma neanche il tempo di eliminarne uno che subito dopo ne compariva un altro. Dopo neanche un paio di metri ero già sfinita.
Mentre stavo sfuggendo da altri scarabei giganti mi venne un idea che mi avrebbe permesso di evitare i demoni e di trovare la fine del labirinto in breve tempo.
Rallentai la mia corsa, e aspettai che uno di quei cosi fosse abbastanza vicino, e quando fu così saltai sulla sua testa e dopo essermi data un'ulteriore spinta riuscí a salire su uno dei muri del labirinto. Da ciò riuscí a constatare l'effettiva distanza dalla fine di esso ovvero molta, sembrava che quel continuo intorcigliarsi di stradine non volesse finire mai.
Preso in mano una manciata di forza di volontà continuai il mio viaggio sulle mura. La distanza era diminuita notevolmente e in più molti demoni non riuscivano ad arrivare così in alto, in questo modo mi ritrovai al sicuro.
Ogni tanto mi fermavo per riposare in qualche luogo abbastanza sicuro, tenendo conto che in quel luogo era impossibile determinare il tempo, secondo i miei calcoli dovevano essere passati si e no tre o quattro giorni da quando ero lì dentro.
Dopo altri scontri con demoni vari, vidi finalmente l'uscita. Corsi più velocemente possibile, e quando mi ritrovai davanti ad essa vidi la figura di una giovane donna incappucciata

<ben arrivata giovane allieva, io sono Lenia e faccio parte dei suddetti dello stato, visto che hai superato tutte le prove sarai ammessa all'Izard. Seguimi. >

Rimasi incantata guardando i suoi bellissimi occhi oro, ricordavano il colore delle spighe nel periodo del raccolto, mentre i suoi capelli mossi e lunghi ricordavano le montagne innevate, così chiari e puliti.
Ma nonostante ciò c'era qualcosa che non quadrava ; Dymitrio la prima volta che mi aveva vista aveva detto che era da tanto che non si vedeva una ragazza, per non parlare del fatto che Lenia non possedeva il tatuaggio sull'occhio sinistro caratteristico dei suddetti dello stato.

<che sguardo pensieroso, non sei contenta di essere finalmente arrivata all'Izard? >

Eh? Che ha detto? Come arrivata all'Izard? Dymitrio ha detto che dopo il labirinto c'era una seconda prova...come pensavo, è tutto un inganno.

<scusa Lenia c'è una cosa che mi tormenta ; tu hai detto che sei un suddetto dello stato ma dov'è il tuo tatuaggio? >

Lenia si bloccò come pietrificata dalla mia domanda, si girò e mi guardò come esterrefatta

<il mio tatuaggio è nascosto! >

Disse ciò cercando di essere il più convincente possibile, ma non ci riuscí. Intanto che lei cominciò a sudare freddo io impugnai il mio lyvren e lo sguainai.

<ti do un informazione mia cara Lenia, a patto che sia questo il tuo vero nome, il tatuaggio dei suddetti è sull'occhio sinistro >
<Tsk mi hai scoperta >

Detto ciò si tolse il lungo mantello che gli compriva praticamente tutto il corpo, e mostrò il suo lungo corpo squamato e viscido.
Cercò da subito di attaccarmi direttamente ma la scansai velocemente e incisi la sua schiena con la mia lama, pensai che sarebbe uscito il classico liquido scarlatto ma con mia grande sorpresa non fu così.
Dalla ferita uscirono tanti piccoli serpenti che cominciarono ad aggrovigliarsi su di essa curandola. Capii da subito che gli attacchi semplici con Lenia non sarebbero serviti a molto.
Lenia si riprese e mi riattaccò ma sta volta i suoi attacchi sembravano molto più veloci e precisi rispetto a prima ; a questi attacchi mi limitai ad evitarli per escogitare qualcosa, ma l'unica idea che mi venne in mente era usare Sekky. Era rischioso, ma per lo meno sarei riuscita a proseguire.

<sai una cosa? Il camaleonte non è stato molto di aiuto, saresti dovuta morìre ancora all'inizio, ma si vede che l'effetto della rosa non ha agito come doveva >
<quindi quel maledetto mi ha raggirato!!? >

Bruciavo d'ira, ecco cosa ricevevo a fidarmi di qualcuno!!
Rifeci come con il demone nella zona lancinante

<requiem!! >

Sekky apparí e di nuovo al mio mio comando

<freeze!! >

Lenia si congelò e rimase paralizzata

<così per un po' rimarrai lì!! >

Di nuovo la testa cominciò a girarmi vorticosamente, ma non so con quale forza riuscí a continuare Camminare finché non mi apparve una luce abbagliante ed una voce mi parlò

<sei stata brava Inna, ora riposa>

Dopo ciò non ricordai più niente, solo buio e l'eco dei miei pensieri.
Sono morta? Dove mi trovo? Di chi era quella voce? Perché non riesco a muovermi? Ho freddo....
Continuai a pormi continuamente le stesse domande all'infinito, sperando in qualche risposta, ma il più delle volte quelle erano domande a vuoto.
Sto ancora immersa nel buoi, gioco con i miei pensieri quando mentre stavo per chiudere i miei occhi e riposare ki apparve di nuovo quella luce e sentii di nuovo quella voce

<basta Inna. Hai riposato abbastanza, ora svegliati! >

E con la sua voce arrivò anche un piacevole vento fresco, sembrava un soffio di vita. Lo respirai a pieni polmoni e dopo di ciò i miei occhi si riaprirono e il mio corpo riprese a muoversi.
Mi sollevai da terra e mi ritrovai davanti una donna circondata da un alone di luce. Era bellissima.
Aveva lunghi capelli blu scuro, portavava una specie di tunica bianca e oro e teneva il volto coperto con una retina scura.

<finalmente hai aperto i tuoi bellissimi occhi Inna >
<c-chi s-sei? >
Balbettai davanti alla sua bellezza, come se fosse la cosa più meravigliosa che avessi mai visto.
<io sono l'ultima prova, l'oracolo di Celtius. In questa ultima prova misurerò il tuo cuore. Essendo un oracolo ho visto fin dal principio il tuo viaggio, e so che nel tuo cuore si trova tanta bontà ma anche tanto desiderio di vendetta. >
<se ho capito bene dovresti misurarmi il cuore, ma attraverso quale criterio? >
<ora ti spiego >
Con un movimento della mano fece apparire un bilancia dorata sulla quale da una parte era posizionata una piuma blu ed oro.

<la riconosci questa piuma? È del tuo uccellino Felix, ed adesso rappresenta la tua casa. Preleverò un pezzo del tuo cuore, se messo il cuore la piuma si solleverà vuol dire che il tuo cuore è pieno e così potrai passare, ma se la piuma andrà verso il basso vuol dire il tuo cuore è vuoto e così tu ti trasfornerai in un demone costretto a passare l'eternità qui. Vuoi lo stesso affrontare questa prova? >

Cominciai a sudare, e ha dubitare di riuscire a passare facilmente ma dopo tutto quello che ho passato, e sapendo che l'Izard è qui a pochi passi, accettai.

<accetto >
<bene>

Fece un leggero sorriso e posizionò la mano sul mio cuore facendone uscire un fine e caldo filo rosso. Lo posizionò sulla bilancia ed essa cominciò ad oscillare su e giù, su e giù e poi pian piano si stabilizò fermandosi a metà.
L'oracolo la guardò seria mentre io cercai di decifrare cosa volesse significare. Dopo un paio di minuti l'oracolo si decise a parlare.

<sai circa cinque anni fa é passato di qua un ragazzo, ed anche esso aveva la tua stessa situazione. Lui voleva odiare la sua famiglia ma finí con odiare lui stesso. >
Divenni ansiosa, non potevo attendere oltre dovevo sapere
<e cosa gli successe? >
<passò >

Tirai un sospiro di sollievo e sul volto mi comparve un sorriso a trentadue denti. L'oracolo mi sorrise e aggiunse

<congratulazioni Inna, ora sei un suddetto dello stato. >

L'oracolo mi tese la mano ed io l'afferrai con piacere, ma subito dopo mi ritrovai difronte ad un enorme roccaforte in pietra.
Mi guardai attorno senza trovare traccia dell'oracolo, anzi mi accorsi che la temperatura si era alzata e che lo scenario era cambiato, era ci trovavamo in una valle a "V".
Cercai delle risposte plausibili a ciò ma me ne venne solo una

<teletrasporto? >

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Yeee dopo anni luce aggiorno 😄.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e niente, mi dileguo 😐
Ciao da un koala 🐨
(eucalipto!!! 🌿)




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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 10, 2017 ⏰

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