Parte Quinta

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"La Britannia, Eriu e  lo stesso libro miniato dai frati del monastero di Michele? Non ci avevo pensato"-rispose  Myrddin simulando interesse-"E' senza dubbio una proposta allettante. Qualora unissimo i nostri talenti,  Circinn diverrebbe un potentato invincibile. Sei astuta quanto bella, Guanora. Ma dimmi: se comprendo le tue mire nei confronti degli stati finitimi, mi sfugge il motivo di tanta attrazione per l'annoso tomo"

"Intendo riscriverlo, magus. Raschierò via quelle stolide storielle cristiane, futili e mendaci. Ispirata da mio padre Leodegan donerò al mondo il  più terribile dei manuali di magia nera. Già i demoni scalpitano e cercano d'insinuarsi in ogni falla della pergamena. Quel rozzo boscaiolo armoricano finirà per arrendersi"

"Non sottovalutare Cornely, mia cara. Sarebbe un grave errore in cui non dobbiamo incorrere"

"Sei assai avveduto,  folle di Kelydon. Ora vieni con me, ti mostrerò alcune delle mie abilità"

La sovrana condusse Myrddin e Cu Roi attraverso un andito segreto che portava all'esterno, fuori dalle mura cittadine. Uno spiazzo nella brughiera popolato da blocchi di pietra arenaria e di granito attirò l'attenzione dell'eremita: essi recavano incisi petroglifi indecifrabili. Guanora si diresse verso il monolite più alto, sul quale erano scolpite una serpe avvolta ad una barra in forma di zeta ed una luna crescente. Al comando della donna il  rettile si materializzò, strisciando sull'erba rorida di pioggia. Da un altro lastrone uscì un uomo dai lineamenti grotteschi, armato di una corta scure e deciso ad uccidere l'animale. Una terza stele produsse una coppia di bovini dalle code pisciformi, poi fu la volta d'un buffo quadrupede dal muso di delfino, di un gruppo di arcieri a caccia di cinghiali e d'un centauro che brandiva due asce da combattimento, una per mano

"Niente male, Guanora. Ma io saprei fare di meglio, dal momento che giorni addietro ho ridestato un'intera legione romana nei pressi del Vallo di Adriano. Lascia che ti presenti qualcuno dei miei trastulli"


Myrddin lesse ad alta voce una formula incomprensibile da una roccia coperta di intagli Ogham, l'alfabeto segreto dei druidi: apparvero dal nulla due enormi draghi gemelli color dell'acciaio dalla criniera equina che si scagliarono contro le  creature evocate dalla regina, disperdendole nella campagna.

Guanora inviò allora una folta schiera di guerrieri a cavallo, ma l'immane salmone che il mago fece scaturire dalla terra li inghiottì svanendo nella foschia.

"Hai vinto la sfida, sei tu il più forte"-ammise stremata la fattucchiera

"Non è che un gioco, donna"-commentò Myrddin detergendosi la fronte imperlata di sudore.


"Spettacolare, semplicemente spettacolare"-si complimentò Cu Roi mentre i due  tornavano all'hillfort -"Hai offerto dimostrazione della tua potenza, ed ora hai la megera in pugno"

"Ho appena iniziato. Entro domani dovrò presentarle il principe Artos...per meglio dire Art"

"Art? Un orso? 

"A te posso svelare il segreto: ho in mente un incantesimo di trasmutazione. Indubbiamente impegnativo, ma riuscirò nel mio intento"

La sera stessa Drest e Drostan furono invitati all'alloggio degli ospiti. Un servitore entrò portando la cena, e tutti furono messi al corrente della sfida magica avvenuta poche ore prima

"Nient'altro che illusioni, ma la strega è ora consapevole della mia potenza e potrò agire con maggior libertà. Mi ha rivelato i suoi piani di conquista, sto fingendo condiscendenza"-esordì Myrddin. E poi, rivolto a Drostan-"Qual era il tuo compito al monastero di Iona?"

"Amanuense e miniatore. Sono bravo con calamo, colori e pennelli. Ho lavorato al  Cathach, il salterio dalle rosse maiuscole"

"Capiti a proposito. Domani all'imbrunire Artos, o meglio il suo doppio, farà il suo ingresso a corte. Al piccolo Cu  ho già riferito il mio progetto: conferirò ad Art le sembianze del promesso sposo. Non si tratterà dell'usuale, effimera apparizione di ectoplasmi più o meno credibili: sarà in tutto e per tutto l'immagine esatta del giovane nobiluomo"

"Posso essere d'aiuto?"-domandò a questo punto Ally

"Mi serve quel tuo gingillo. Domattina Drest resterà nel nostro alloggio e ci presterà uno dei suoi mantelli: dovremo celare l'identità del nuovo arrivato fino a sera. Non resterà solo, Brendan gli terrà buona compagnia. Ogni nobile di rango necessita di un seguito, perciò Drostan appronti i suoi arnesi: io gli procurerò i pigmenti"

La compagnia formata da Myrddin,  Ally, Drostan,  Cu Roi ed Art s'avventurò di buon'ora sino alle sorgenti del fiume Dhe, sull'alta montagna blu avvolta dai cirri che gli Scoti chiamano Cairn Gorm. Il veggente immerse il ciondolo nella polla sgorgante tra i muschi, abbassò le palpebre e le fattezze di Artos sorsero dal caos della sua mente sopita. Il piccolo disco metallico, pervaso da un calore soprannaturale,  arrossò facendo ribollire le acque. Riaprì gli occhi  e legò l'amuleto al collo dell'orso : Art ebbe un sussulto, quasi fosse stato colpito da una folgore. Barcollò, fu sul punto di cadere, s'aggrappò  con gli unghioni ad una rupe e perse i sensi. Fu allora che il corpulento animale assunse forma umana. Drostan gli gettò addosso il mantello perché era nudo, ed egli riprese conoscenza. Era diventato un nobile pitta dai capelli neri, di bell'aspetto ma non molto alto. Il volto era attraversato da una banda azzurra tracciata col guado che andava da tempia a tempia; del medesimo colore erano tinti il torace e le braccia.

"Come ci si sente nei panni di un guerriero, Art?"-domandò Cu Roi  divertito

"E questi li chiameresti panni? Già rimpiango il mio caldo vello bruno"

"Non preoccuparti, ti abituerai... e poi non è per sempre... almeno credo... "

Myrddin andava raccogliendo bacche e licheni che riponeva in una tracolla di lino. Quand'ebbe terminato, chiamò a sé Drostan e gli passò la sacca.

"Con questi ingredienti preparerai i colori che userai per dipingere cavalli e cavalieri. Speriamo il tempo si mantenga sereno, non trovo l'allume di rocca per fabbricare il legante. Un improvviso acquazzone vanificherebbe il tuo lavoro"

"C'è spazio a sufficienza?"

"Certo, a margine di quella lettera capitale lassù. Vedi quella S adorna di girandole vegetali?  La pergamena è ancora in ottime condizioni"

Mentre Drostan pittava fioriti ponies dal manto roano picchiettato di triplici rosette, e bellicosi dignitari barbuti inguainati in attillate brache a riquadri policromi, Cu s'industriava spremendo e sminuzzando il materiale a sua disposizione per poi mescolarlo ad un terriccio bituminoso, sì da ricavarne delicate sfumature nero-violette con le quali l'amanuense avrebbe definito i contorni delle figure che andava disegnando sul vellum. Essendo egli uomo di non comune spirito, lo colse il ghiribizzo di pennellare un paio di mustacchi sotto il tartufo del povero cane d'inchiostro

"Complimenti vivissimi, artista  da strapazzo! Che ti frulla per la capoccia calva?"-sbraitò  furente Cu Roi 

"Sei un perfetto cucciolo di razza Scottie, Cu! Chissà, forse ne sei il capostipite"-fu l'osservazione divertita di Ally.

FINE PARTE QUINTA


Pictavia-Capitolo Terzo della Saga di Cu RoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora