Capitolo 1

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ANIMA FRAGILE

POV SEVERUS

La guerra è finita.

La pace è fatta.

E tu, dove sei?

Pensavi di morire ma eccoti qui.

Te lo meriti?

Probabilmente no.

Ma ti chiamano eroe lo stesso.

Anche se non dovresti esserci in questo preciso momento.

"Severus, mi stai ascoltando?" una voce che conosci fin troppo bene richiama la tua attenzione.

"Si, Minerva".

"Stavo dicendo che mancano poche ore all'inizio del nuovo anno scolastico e non credo di farcela, sei sicuro che sia una buona idea quella di riaprire le porte di Hogwarts?" la donna era preoccupata da giorni, e come darle torto?

"Serve un po' di normalità".

"A te serve, ragazzo mio?".

Vorrei urlarle che non c'è normalità per uno come me.

Vorrei sapere perchè quello stupido uccello abbia voluto salvarmi, salvare me su tutti gli altri.

Vorrei poter dimenticare tutto il sangue che ho visto scorrere sulle mie mani, per anni.

Vorrei aver chiuso gli occhi in quel preciso istante con l'immagine di quello sguardo, di quelle iridi verdi che mi avrebbero cullato fino alla fine.

Vorrei che quel pazzo di Silente fosse qui per...cambiare le cose.

Troppi desideri Severus, non sei mai stato particolarmente fortunato.

Neanche la morte ti ha voluto.

"C'è mai stata normalità nella mia vita?" la guardai dritta negli occhi, e li trovai stanchi, affaticati, ma con una piccola fiamma ancora accesa.

Minerva McGranitt la vera protettrice di queste mura, impavida e caparbia, una vera Grifondoro.

La nuova preside di Hogwarts che nonostante l'età, manderà avanti la nave come una vera guerriera.

"Non sei un tipo da normalità, Severus" quello stupido quadro, perchè tenerlo?

"Tu sta zitto, Albus".

"Severus" mi riprese Minerva, le dava sempre fastidio il mio modo di rivolgermi a quello che rimane di Silente.

Ma cosa si aspettava?

Mi ha chiesto di ucciderlo.

Non l'ho ancora superato.

"Lascialo stare, Minerva" sorrise bonaria quell'immagine appesa al muro.

"Mi ritiro nelle mie stanze" disse senza neanche degnare quei due di uno sguardo, me ne andai fuori da quell'ufficio.

Stava per iniziare un nuovo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Teatro di guerra, sangue, lacrime.

Ed io ero uno dei cattivi.

E questo non cambierà mai.

Potrò mai redimermi da un simile peso?

Potrò mai liberarmi di un simile dolore?

POV HERMIONE

Poche ore dalla partenza.

C'è eccitazione nell'aria.

C'è odore di tristezza.

La vecchia e cara Hogwarts era tornata al suo antico splendore.

Era davvero tutto passato?

"La mamma ci ha mandato i suoi auguri per la partenza" disse Ginny sedendosi di fronte a me con una lettera in mano.

"Ringraziala anche da parte mia" le sorrisi.

Non era stata una bella estate, per nessuno.

La famiglia Weasley era devastata, distrutta, annientata, dalla morte di Fred.

Harry si sentiva responsabile di tutto nonostante fosse l'eroe del momento.

I miei genitori erano dispersi in da qualche parte in Australia.

"Sei pronta per domani?".

"Non lo so...Hogwarts non è più casa" dissi seria.

"Hogwarts sarà sempre casa, Herm" la rossa era convinta della sua affermazione.

Per anni hanno cercato di farci credere che il castello fosse l'unico posto sicuro dell'intero mondo, ma poi è stato il palcoscenico di una delle guerre più orribili di sempre.

Non sono riuscita ad aiutare nella ricostruzione, non ce l'ho fatta.

Il primo giorno ero lì fuori, in giardino, in mezzo ai detriti ed era come se una forza sconosciuta mi impedisse di fare qualsiasi mossa.

Vedevo i corpi di Fred, Lupin, Tonks, Colin, Lavanda...ancora per terra.

Ho ceduto al dolore e sono scappata.

Non vado fiera del mio comportamento ma proprio sentivo la mia anima incrinarsi sempre di più.

"Però è un peccato che Harry e Ron non si uniscano a noi per l'ultimo anno...".

"Già, ma infondo la carriera da Auror è da sempre un loro sogno".

"Niente più Golden Trio, allora".

"No".

Harry e Ron sarebbero partiti per il loro addestramento da Auror senza affrontare il settimo anno di scuola.

Prevedo già la monotonia dei pomeriggi ma sono felice per loro, era esattamente il loro desiderio.

Anche a me era stato offerto un posto da Auror ma il sangue che ho visto scorrere in quest'ultimo periodo era troppo da sopportare così rifiutai.

"Ma sai una cosa Ginny, ci siamo io e te e questo a me basta" le sorrisi abbracciandola.

"Ti voglio bene, Herm" mi strinse forte a sé.

Forse era l'anno giusto per superare il male, il dolore, la tristezza.

Forse era giunto il momento di cambiare le cose.

"E la vita continua anche senza di noi

che siamo lontani ormai

da tutte quelle situazioni che ci univano

da tutte quelle piccole emozioni che bastavano

da tutte quelle situazioni che non tornano mai

perché col tempo cambia tutto lo sai

e cambiamo anche noi".

(Anima Fragile, Vasco)


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