capitolo 2

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Il ragazzo continua a fissarmi e noto che possiede un certo sguardo magnetico che mi attrae, e non poco. Sento le guance accaldate.
Oddio.
Non è possibile.
Sto arrossendo!
Mai e dico MAI qualcuno in tutta la mia vita e riuscito a farmi arrossire, figurati con un lieve bacio che brucia ardente sulla pelle candida della mia mano, mentre mi guarda con qui bellissimi..... whoa whoa whoa che cosa sta succedendo?! Riprenditi Jen!

Noto che mi sta osservando, la mia mano è ancora nella sua e mi affretto a toglierla, quasi infastidita.

"Beh si, belloccio, la prossima volta guarda dove metti i tuoi fottuti piedi" dico un po' stizzita.

"Senti chi parla, dolcezza, era impossibile non notarmi, potevi anche spostarti." dice Nicholas con un sorriso malizioso.
Ha un incantevole fossetta che mi farebbe venire voglia di accarezzare le sue guanc.... Oh cavolo, di nuovo!

Devo riprendere il controllo, non posso permettere a un insolente di fronteggiarmi, dopotutto io sono un Everline.

"Se non ti dispiace, a differenza di qualcuno con cui sto parlando in questo momento, avrei delle faccende importanti di cui sbrigarmi" affermo con un sorriso di scherno.

"Ah beh, nessuno ti ferma." Continua lui " Fà un po come ti pare, figurati se mi importa" sbotta lui con fare superiore.
Okay mi rimangio tutte le cose che pensavo di pui fino e un minuto fa, è davvero insolente!

***

Mi dirigo alla base, tutto intorno a me sa di fiori e di primavera, dopotutto è la fine di Marzo, sta iniziando la primavera, e con essa arriva anche il periodo più drammatico e esauriente dell'anno scolastico, il periodo in cui tutti i professori iniziano a romperti con interrogazioni e verifiche a raffica.
Ancora non riesco a capire come io riesca a far combaciare la mia "vita sociale", il mio """lavoro""" e lo studio.
Mi meraviglio del fatto che non sia mai stata bocciata.

Mi dirigo verso il viale di casa mia, ma invece di entrare dalla porta principale vado nel retro.
Apro la botola nascostra dietro i cespugli e scendo le scale, e inserisco il codice di accesso per far aprire la porta blindata, trovandomi così nella nostra base.
Grazie a tutti i furti che abbiamo fatto, tutte le nostre attività criminali e via dicendo, abbiamo una vita molto "adagiata", e per adagiata si intende che siamo quasi ricchi sfondati.
Ma non possiamo esagerare nel mostrarlo, darebbe troppo nell'occhio.

Mi avvicino a uno dei numerosi monitor e premo uno dei pulsanti che si trova su di essi, attivando così la wedcam del pc di mio padre.

E un bell'uomo, ha cinquantacinque anni, ma non ne dimostra piu di quaranta.
Capelli corti grigi , ormai testimoni dell'età che avanza, vestito sempre elegante, con i pantaloni classici e i suoi amati mocassini italiani.
Ha un viso dolce, che non ha nulla a che vedere con il suo carattere perfido e autoritario, e i suoi occhi color cioccolato ti squadrano sempre, catturando ogni dettaglio.

"Oh Jen, hai già risolto?" Mi domanda con interesse.

"Si, padre. L'avevano nascosta in un anello."

"Oh, bene. Hai avuto qualche complicazione? " e per complicazione si intende qualche omicidio o qualche fuga obbligatoria.

"Si , padre. Ho dovuto uccidere l'uomo, non voleva consegnarmela. Oh e ho dovuto fare fuori un paio di guardie, nulla che non possa gestire."

"L'importante e che tu non abbia fatto qualcosa che possa compromettere il lavoro"

"Tranquillo, so come cavarmela.
Vengo a portarti la chiave."

"Oh perfetto, ti aspetto allora."

Mi dirigo verso la porta blindata, inserisco il codice e la richiudo alle mie spalle. Salgo le scale, dirigendomi fuori la botola, giro intorno alla casa ed entro dalla porta principale.
Appena entro mi precipito su per le scale e busso alla porta dell'ufficio di mio padre.

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