capitolo 4

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Mi sveglio aprendo gli occhi di scatto.
Quando cavolo mi sono addormentata?

Cerco di alzarmi ma qualcosa mi blocca a terra, e quel qualcosa è un braccio.
Perché un braccio mi tiene la vita?

Cerco di girarmi lentamente per vedere a chi appartiene, e con mia grande sorpresa trovo Nicholas.
Ma che diavolo?

Alcuni ricordi di ieri sera si immettono nella mia testa come piccoli flash.

La bottiglia di rum, Nicholas dietro il letto, l'urlo, un tizio che sta sopra una ragazza, lo stesso tizio sotto di me con il labbro spaccato, la ragazza che ha un mancamento, Nicholas che la mette sul letto, Nicholas che  mi urla contro, io che scendo di sotto,  Sam che conosce un ragazzo, porte aperte a caso, e Nicholas che mi trattiene a terra..

Cazzo Jen, ti sei divertita tanto ieri sera no?

Si certo, la festa più schifosa del mondo intero. Mi maledico solo per esserci andata.

Ma io mi riferisco all'ultima parte della serata.

Si certo, è stato Nik che mi ha presa e trattenuta a terra.

Sai benissimo che saresti riuscita a toglierti quel braccio di dosso in due secondi.

Ecco, io volevo riposare un po, mi stanco anch'io sai?
E poi stai un po' zitta e ritorna nell'angolo remoto del mio cervello da dove sei venuta.
Non ho bisogno di una coscienza.

Lentamente stacco il suo braccio dalla mia vita e mi metto a sedere stropicciando gli occhi.

Mi alzo e noto che Han è ancora sul letto che dorme beatamente.

Quanto è tenera!

Tiro fuori il cellulare dalla tasca per guardare l'orario.
Le quattro del mattino, wow.
Devo tornare a casa, cazzo.

Non per mio padre, chissenefrega, ma devo ripassare la lezione di oggi.

Scuoto leggermente Nicholas che apre gli occhi di scatto e si guarda intorno.

"Cavolo, ma che ore sono?"
Dice con la voce impastata.

Dio, è cosi bello con l'aria assonnata.
Piccoli ciuffi neri gli cadono elegantemente sul viso, e gli occhi semichiusi danno una piccola vista di ghiacchio eterno.

"Sono le quattro del mattino, caro" dico con una vocina acuta per somigliare ad una copia ironica di amorevole casalinga. "è ora di alzarsi."

Si mette a sedere lentamente, credo per elaborare la situazione, poi mi fissa a lungo,  prima di emettere un lamento.

"Aaah, ho la schiena a pezzi!"

"Ci credo, hai dormito sul pavimento" dico mentre mi avvicino al letto dove dorme Han, e non posso fare a meno di sorridere senza motivo.

"Hei piccola, sù svegliati. È tardi"
Dico scuotendola dolcemente e passandole una mano sui capelli color caramello.

"Mmmh, mamma, ma che ore sono?" Ha ancora gli occhi chiusi.

"Han sono Jen, ti ricordi di me?"

Si alza di scatto e mi fissa attentamente.
Resta in silenzio per un paio di secondi, poi un luccichio compare nei suoi occhi.
"O mio dio, allora non era un maledettissimo incubo"

"Già Han, mi dispiace.." gli dico, e lo penso davvero.

Se penso a quello che poteva succedere se non fossi arrivata..
No, non devo pensarci, se crollo crolla anche lei, me lo sento.

"Che ne dici se andiamo a farci un giro?" Mi domanda Han con un sorriso mesto.
La sua domanda mi spiazza completamente.
Forse questa ragazza ha più forza d'animo di quanta ne dimostri.

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