capitolo 7

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Ora ci si diverte.

Incomincia a mettere con esitazione la canna tra le labbra e, tenendo il fumo in bocca lo ricaccia.

No dannazione, non si fuma cosi!

"Aspetta, segui i miei consigli" gli dico prendendo lo spinello in mano.

"Allora" dico mentre avvicino l'estremità dell'involucro alle sue labbra "tira e tieni in bocca il fumo" lui esegue.
"Bene, ora prendi un bel respiro..." lui esegue di nuovo ma questa volta scoppia in una tosse molto roca.

"Si vede che è la tua prima volta" affermo ridendo mentre lui esala i suoi ultimi colpi di tosse.

"Cazzo ma cos'è?" Dice con un accenno di disgusto nel suo tono di voce.

"Della semplice, semplicissima marijuana." Lo rispondo con un sorriso beffardo.
"Troppo forte? O sei tu troppo debole?"

Lui aggrotta la fronte ed assume un cipiglio, poi la riprende in mano e ripete i miei insegnamenti.

Una volta aspirato sta per ritossire, ma non appena vede il sorriso che si sta formando sul mio volto si trattiene, facendo dei strani versi che nella sua testa io non avrei percepito.

E stiamo lì, su un divano malconcio appoggiando i piedi su un tavolino malandato, e oserei dire che per una volta mi sento in pace con me stessa.

"Non dirlo"
La sua voce rompe il silenzio, mentre espira fumo denso.

Non mi guarda, forse non si aspetta una mia risposta.
Gli occhi sembrano meno azzurri, assenti, spenti.

"Cosa non dovrei dire?" Dico con un tono flebile, come se avessi paura che parlare ad alta voce possa spezzare quest'aria che si è creata tra di noi, che miracolosamente non litighiamo, un evento più unico che raro.

"Che sono qui" sussurra "in realtà ho una casa anch'io, ma non ci vado mai."

La curiosità prende il possesso della mia mente, mentre distrattamente gioco col mio piercing al centro del labbro inferiore.

"Perché?" Domando.

"Lunga storia." Risponde, per la seconda volta da quando sono qui.

Annuisco e riprendiamo col silenzio.

Mi passa la canna e ricomincio a fumare.

Siamo lì, in un silenzio pieno di parole celate e discorsi non affrontati, mentre rimuginiamo sulle nostre vite.

Alla fine non mi sto divertendo, ma non me ne pento.

A quanto pare miss scorbutica ha un cuore.

Dopo un po che ho spento la cicca per terra calpestandola con un piede, prendo un post-it dal mio zaino e scrivo una piccola frase, attaccandolo al bicchiere di caffè.

Mi aisso lo zaino su di una spalla, alzandomi silenziosamente senza dire una parola, ma so che se ne è accorto.

Me ne vado, lasciandolo solo per un po.

Pare che nemmeno lui si sia accorto della silenziosa supplica che il cuore gli sta chiedendo. Vuole essere solo, vuole sfogarsi, ma non vuole rendermi partecipe del suo dolore. Ed io, più di tutti, lo comprendo.

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Nick's pov.

Se ne è andata, lasciandomi li a pensare a come risolvere questa situazione di merda.

A tornare in quella casa non se ne parla nemmeno, ma non posso neanche continuare a vivere a scuola come un barbone.

Il profumo di cocco dei suoi capelli biondi lasciare una scia dolce, quindi mi volto ad osservare il posto dove si trovava un minuto fa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19, 2017 ⏰

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