capitolo 5

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Non mi ero mai sentita così in ansia solo per varcare un cancello.

Dai Jen, respira, non succederà nulla, non questa volta.

Incomincio a fare dei respiri profondi, anche se impercettibili, per calmarmi.

Varco la soglia del parco e un odore di terra bagnata mi avvolge come una dolce carezza primaverile.

Tutto intorno a noi e calmo, rilassante, e per un attimo i ricordi vanno via, mentre assaporo quell'istante di tranquillità.

Come se spinte da sole, in modo meccanico, le mie gambe mi conducono alla grande fontana che staziona, imponente e monumentale, al centro del grande parco.
Un angelo è posto al centro di essa e ,nonostante le piccole  dimensioni di quest'ultimo, enormi e bellissime ali si innalzano imponenti dalla sua schiena.

Mi avvicino alla fontana e mi siedo sul bordo di questa meraviglia, con lo sguardo fisso sugli zampilli d'acqua pura che fuoriescono dalle piccole dita di quell'angelo, che mi guarda sorridendomi.

Si avvicinano Han e Nicholas, lei con uno sguardo apparentemente felice, ma so che  è uno sguardo falso, e lui con uno sguardo indifferente.

Indossa solo una maglia nera che gli fascia alla perfezione il torace massiccio e dei jeans scuri e larghi.
I capelli neri che gli cadono disordinatamente sul viso, coprendogli la fronte e parte degli occhi, ma lui sembra non preoccuparsene. Ha uno sguardo annoiato, come se non volesse essere qui, anche se e stato lui a chiederci di venire.

"Se vuoi ti faccio un quadro, anche se non può eguagliare la mia bellezza" la sua voce mi risveglia.

Merda, deve essersi accorto che lo stavo fissando.

"Non montarti la testa idiota, stavo pensando, non sprecherei mai il mio tempo per fare la cagna in calore del cazzo" sbotto "e se mai mi capitasse di farlo, sta sicuro che non la farei con te." Concludo acida.

"A me non serve che tu faccia con me questi pensieri, ho scie di ragazze ai miei piedi, cosa ti fa pensare che con te sarebbe diverso?"

Stronzo.

"Infatti non lo penso, stupido cazzone, perché mai dovrei farlo?"

"Ah questo è ovvio, insomma guardami"

"Infatti..." inizio, mentre lui accenna a un sorriso soddisfatto "...ti guardo" continuo "e non so come non abbia ancora vomitato, forse per rispetto ad Han" dico mentre fingo dei conati.

"Dai ragazzi.." dice Han.

"Chi disprezza vuol comprare"

"E chi non compra fa un affare, posso continuare fino e domattina, ti conviene stare zitto"

"Stronza"

"Coglione"

"Antipatica"

"Ragazzi per favore" parla una Han ragionevole.

"Fottiti"  dico.

"Preferirei lo facessi tu"

"Nei tuoi sogni"

"O forse nei tuoi"

Sto seriamente prendendo in considerazione di pestarlo.

"Saranno incubi al massimo" rispondo al limite della mia smisurata pazienza.

"Senti stupida biond.."

"RAGAZZI ADESSO BASTA!" urla Han "sembrate dei bambini dell'asilo, Santo cielo!"

Abbassiamo la testa come se la maestra ci avesse appena fatto la ramanzina.

"Mi dite cosa vi è preso?"

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