capitolo 3

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Pensavo di essere sola ed invece no.

Me lo sono trovata davanti.
Nicholas.

Che diavolo ci fa lui qui?

"Mi stalkeri per caso?" Gli domando, cercando di riacquistare un po' di compostezza e asciugandomi in fretta questa stupida lacrima.

"Ho cose ben più importanti da pensare che stalkerarti" dice con un sorriso mesto. "Perché piangi?"

Eccola, ecco la domanda che speravo che nessuno mi avrebbe mai fatto.

"Non sono affari tuoi.."

"Capisco.."

"E tu perché piangi?"domando cercando di nascondere la mia curiosità.

"Cosa ti fa credere che io stia piangendo?"

"Intuito" rispondo.

Quel ragazzo ha qualcosa che mi incuriosisce, qualcosa che cerca di nascondere i quei pozzi glaciali che mi scrutano.

Mi risiedo e lo guardo dritto negli occhi.
"Cosa nascondi?"

All'inizio mi guarda confuso, poi capisce a cosa mi riferisco.
"Volevo chiederti la stessa cosa"

Ed è allora che sento un gridolino proveniente dall'altra stanza, non un gemito, non una risata, ma un grido di terrore.

In un attimo mi alzo in allerta e corro nell'altra stanza come una fionda e spalanco una porta.

La scenda che mi trovo davanti è disgustosa.

Un ragazzo sul letto mentre sta su un altra ragazza a cavalcioni, bloccando le gambe di quest'ultima con le sue.
Una mano che le tasta senza pudore il seno nudo dato dalla sua camicetta stracciata mentre con una mano le tappa la bocca.

Sento la rabbia bruciarmi tutto il corpo e in un attimo scaravento il ragazzo a terra e inizio a pestarlo a sangue con dei cazzotti sulla faccia, vedendo gia il sangue che mi sporca le nocche.

"Pezzo.....di....merda...come...cazzo....ti....permetti....di....mettergli....le....mani...addosso!" Ad ogni parola corrisponde un cazzotto, e sull'ultima gli do una ginocchiata nei tanto amati gioielli di famiglia.

Mi alzo da sopra di lui col fiatone, e gli dedico una delle mie occhiate di disprezzo, mentre lui è a terra agonizzante a lamentarsi.

"Vattene subito, altrimenti giuro su quello che ho più caro al mondo che non ti faccio uscire vivo da questa stanza!" Lo minaccio

Lui si alza velocemente, per quanto veloce possa fare qualcuno che è appena stato pestato, e si gira verso la ragazza.

"Me la pagherai puttana per non aver tenuto la bocca chiusa"

"Se non vuoi che mi dimangi l'occasione di vivere che ti ho appena dato ESCI DA QUELLA FOTTUTA PORTA!"

Ed è li che mi accorgo che Nicholas ha visto tutto, appoggiato sullo stipite della porta visibilmente stupito.

Devo parlargli assolutamente, ma prima vorrei vedere come sta la ragazza.

Mi avvicino con cautela osservandola.
Ha dei capelli lisci color caramello e degli occhioni color del miele.
Quest'ultimi sono sbarrati e mi osservano con terrore, cosi che quando sono un po' più vicina a lei si ritira sul letto portandosi le ginocchia al petto e nascondendo la testa tra le gambe.

"Hey..." dico addolcendo il mio tono di voce. "Tranquilla, non ti farò del male....puoi fidarti di me"

Gli tendo una mano per farla alzare.

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