Parte 15

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Destino de·stì·no/sostantivo maschile

1. L'insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato (o siano per determinare) gli eventi della vita.


Il mio destino, evidentemente, fa cagare.

Ma fondamentalmente, sono una persona che si lamenta di tutto, tranne del proprio destino.

Sono consapevole che la vita mi abbia dato una vita non liscia come l'olio, e va bene così. Sarà più emozionante, viverla.

Ho accettato così tanto il mio destino, da aspettarmi sempre l'ostacolo dietro, nel momento in cui la mia vita inizia a procedere bene.

Sono una persona che si lamenta di tutto, tranne del proprio destino.

È normalità, cadere.

Non ho mai pensato di volere cose facili.
Non ho mai pensato di non volere cose difficili.

Vorrei solo una tregua, da questa costante paura di cadere ancora.

Non ho paura del momento in cui dovrò rialzarmi di nuovo.
Ho paura del momento in cui cadrò ancora senza stupirmi.

Ho paura di aspettarmi di cadere, e di non sorprendermi quando accadrà.
Accettarlo a priori.
Rassegnazione preventiva.

Eppure da qualche giorno non ci pensavo.

Eppure entravo in studio con la voglia di fare tutto e bene, senza pensarci, al possibile male.

Cos'è, una punizione per aver pensato a lungo alle possibili tragedie che potevano capitare, o per non averci pensato più per qualche giorno?

È destino, dice la gente, quando capitano cose brutte.

È destino, l'ho detto anche io, qualche settimana fa, in riferimento all'infortunio dell'anno scorso.

Era destino, entrare ad Amici, infortunarmi, uscire, ricominciare più forte di prima.

È servito anche quello, certo. Ma quanto ha fatto male.

Una volta entrato per la seconda volta, mi ero ripromesso di non portarmi sfiga da solo.

Non avrei più pensato alle possibili tragedie che potevano capitare.

Vivi sereno

Respira

Non capiterà nulla di brutto.

Sono tutte frasi derivanti dal mio training autogeno quotidiano, davanti allo specchio.

Che prontamente, non rispetto quasi mai.

Ma oggi ero tranquillo.
Oggi ero sul serio tranquillo.

Oggi, ho dato il massimo, senza timori.

Oggi ho ballato anche R.I.C.O

Non è assurdo?

Non è il destino?

R.I.C.O è legata all'infortunio dell'anno scorso, il mio sogno si è sfumato per colpa sua.

Alle audizioni, Veronica me l'ha chiesta come prova di improvvisazione.

Avrei voluto urlare.

Le ho detto "no". "Proprio quella?!"

Mi sono girato, mettendo le mani sul viso. Scuotendo la testa, forte. No.

Sul momento non ho capito il motivo.
Forse non lo capisco nemmeno adesso.
Ero solo arrabbiato con lei.

Basta così || #amici16Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora