Era lui.
Non potevo crederci, non lo vedevo da così tanto tempo..
Appena il suo sguardo si puntó su di me, sembrava quasi che avesse visto una cosa assolutamente assurda.
E credo che, per certo il mio, non era da meno. Per un momento mi è passata in testa l'idea di saltargli addosso, ma l'ho subito respinta.
Mentre si avvicinava a me, mi voltai correndo verso il bagno delle femmine.
"Melanie!"
Sentivo gridarmi, ma non mi sarei fermata per nulla al mondo anche se il suo abbraccio mi sarebbe servito a scacciare dalla mente i brutti ricordi. Avrei potuto appoggiare il volto sulla sua spalla, come quei tempi.
3 anni fa.
"È inutile che ti rifugi qui,ormai è iniziata l'ora." Mi sentii dire da Melissa, appoggiata alla porta del bagno. "Tu non capisci..quello è seriamente nella mia classe..non ci posso credere, perché proprio lui?!" Dissi quasi urlando, mentre mi appoggiavo le mani sul volto, seduta sul pavimento. "Ah, beh, destino? Dai, ti aspetto in classe." E sentii dei passi che si allontanavano. Rassegnata dal fatto che non potevo far ritardo il primo giorno, mi dissi che dovevo essere superiore e matura. Camminando mi ripetevo che sarei stata indifferente riguardo la sua presenza, no? "In fondo sono passati 4 anni, no?" Mi ripetei ad alta voce. Feci un respiro, mi stampai un sorriso in faccia, appoggia la mano sulla maniglia.. e, no. Non ce la faccio. "Che merda!" Pensai. Ad un certo punto senti la maniglia abbassarsi, ritrassi la mano, e subito pensai che fosse lui che stava leggermente aprendo la porta. La porta si spalancò e.. oh Dio. La prof. Mi guardò, in modo strano e mi disse "Tu sei Melanie? Ti sei persa per caso, visto che sei in ritardo?" Fissandomi in modo sinistro. "Uhm, si, mi scusi, non trovavo l'aula.." risposi in modo pacato. Mi squadrò da testa a piedi, e poi fecce un cenno di invito ad entrare, credo. Realizzando il fatto che il mio obbiettivo di non fare figuracce almeno il primo giorno di scuola era sfumato del tutto, entrai con lo sguardo rivolto verso il pavimento, dirigendomi verso il banco vicino a Davide, l'unico libero. "Alloooooooooora, chi è quello? Mi devo aspettare una storia d'amore travagliata peggio delle serie TV che guardano le tredicenni?" Mi bisbigliò marco, con uno sguardo idiota, che si poteva benissimo fraintendere. Mi scappò una risatina, e, prendendo il materiale di matematica, gli risposi "Te lo racconto all'intervallo, curiosone." Sorridendogli, quasi come se stessi per scoppiare a ridere. Non sapevo bene il perché, ma Davide mi sembrava uno di quelli con la battuta sempre pronta ad ogni evenienza.
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2017
Romance"La tua vita cambiò radicalmente grazie a una sola persona su sette miliardi."