"Don't forget about-bout-bout-" con un movimento brusco spengo la mia sveglia sbuffando, ancora mezza addormentata.
Mi alzo molto lentamente dal mio letto, con un pensiero fisso in mente: primo giorno qui, a Roma, nuova scuola, nuovi amici e nuove avventure. Mi spunta addirittura un piccolo sorriso al pensiero di tutto ciò. Mi dirigo verso la cucina e mi guardo attorno ancora nel mondo dei sogni, i miei genitori sono già andati via e ad aspettarmi c'è solamente mia sorella che mi guarda in modo scimmiesco. Diciamo che di mattina non è proprio la persona più simpatica del mondo. "Non starmi vicino, la mattina puzzi." Mi dice. "Ti voglio bene anche iooo" gli rispondo andando con la tazza piena di caffè verso il bagno. Dopo una decina di minuti sono pronta e mi dirigo verso la porta. Come outfit del primo giorno ho deciso di indossare una felpa bordeaux, una maglietta bianca e dei semplici jeans skinny. Non voglio dare all'occhio diciamo. Esco salutando mia sorella e mi dirigo verso la fermata degli autobus. Arrivata, aspetto il mio, che si dirige direttamente verso la scuola. Visto che l'attesa si rivela essere più lunga del previsto, prendo i miei
auricolari e clicco sulla playlist "Autobus" e così parte Miss you dei Blink-184. Ad un certo punto vedo una figura fugace passare davanti a me ignorandomi completamente. Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo con un ciuffo ribelle, occhiali, occhi vuoti e marroni; vestito con un pantalone largo ed una maglietta nera a v, come giubbotto non poteva mancare il napapijri nero. Ad un certo punto alza lo sguardo verso me e dice ":Chi sei?" Io ,già in vena di conoscenze, accenno a rispondergli ,ma non faccio neanche in tempo, perché ad un certo punto arriva un ragazzo che lo spinge via da me bruscamente, dicendogli: "Lasciala perdere.. sarà un'altra delle ragazze che ha mandato Ellen per convincerti a farlo.." Guardandomi storto. Io stranita non so che dire e così cerco di giustificarmi. "No no, sono soltanto una nuova arrivata, così per dire..sono arrivata qui ieri a Roma." Il secondo ragazzo mi guarda ancora più storto di prima e dice al primo:" Simone, andiamo via, questa non mi va a genio." Simone assume la tipica espressione del sopracciglio alzato. '. E così inizia a parlare in dialetto romano, andandosene via. Okay, ora posso morire. La gente potrà sparlarmi dietro in mia presenza! Avete presente quella situazione in cui parli male di uno straniero di fianco a te con un tuo amico, perché tanto quello straniero non capirà mai quello che dici? Ecco, io mi sentivo esattamente così. Sommersa nel disagio, vedo finalmente il pullman arrivare, salgo sopra e dagli ultimi posti sento una voce femminile che mi urla dietro:"Ehi, ehi tu! Tu sei quella del minimarket!" Non c'è cosa peggiore della gente che urla verso di te in pullman.
STAI LEGGENDO
2017
Romance"La tua vita cambiò radicalmente grazie a una sola persona su sette miliardi."