" Non ho bisogno di te. "

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Chiusa la porta alle sue spalle, Whis compì una elegante riverenza al proprio padrone e signore; non aveva mai dimenticato in tutti quegli anni in cui si era fregiato del titolo di maestro d'essere soprattutto un attendente per il giovane distruttore ora nel pieno del suo potere sfavillante. Si chiedeva ancora il perché di quella convocazione nel cuore della notte mentre cercava d'inquadrare quello sguardo così diverso che si posava sulla propria persona.
" Molto occupato ultimamente, Whis. Quei due Saiyan ti prendono più del tempo del previsto. "
Reggeva senza difficoltà lo sguardo indagatore del viola, probabilmente era l'invidia a parlare al posto della razionalità che Beerus sapeva d'avere.
L'Angelo non si scompose dalla propria posizione lasciando che quegli occhi viaggiassero addosso al suo volto imperturbabile, probabilmente Beerus voleva premere su di un senso di colpa inesistente, Whis sapeva il perché aveva intrapreso quegli allenamenti coi Saiyan, non sarebbe stato difficile spiegare le sue motivazioni.
Ma prima di schiudere le proprie labbra chiare alle spiegazioni che la sua mente aveva, già da tempo, preparato ponderò ogni parola che sarebbe stata prodotta.
Non doveva dimenticarsi d'aver a che fare con un Distruttore volubile con continui accessi d'ira, prese un profondo sospiro avvicinandosi di un passo al giaciglio sfatto del felino che non distoglieva le pupille sottili da quelle del maestro.
" In verità occupano il mio tempo libero, Lord Beerus. A me è negato il sonno in quanto Angelo, qualche distrazione mi sarà pur concessa durante il suo letargo. "
" Distrazione?" sibilò il felino alzandosi come in preda ad una strana furia che infiammava i suoi zigomi spigolosi, come sempre Whis aveva la capacità di farlo innervosire quasi riuscisse a stimolare delle strane corde nella sua persona ed odiava quando ci riusciva e perdeva il controllo di sé. " Non hai mai allenato nessuno in tutti questi secoli, ora spuntano quei due saiyan e d'improvviso hai voglia di allenare. "
Quelle parole non sembrarono toccare l'Angelo che beffardamente osservava l'ira farsi beffe del proprio allievo come sempre del resto.
" Non vedo chi possa negarmelo. "
" Io. "

Sgranò gli occhi l'azzurro a quella precisazione, avrebbe riso, ma l'educazione ebbe il sopravvento sul momento, ma era certo che il proprio volto fosse un misto tra stupore e compassione.
" A che pro? Non manco ai miei doveri, sono al suo fianco non appena mi fa chiamare. Se la sua è preoccupazione che voglia sostituirla con qualche altro Distruttore, le assicuro che non è nelle mie intenzioni. "
" Te ne stai sempre con quegli scimmioni che sanno solamente urlare. Whis, non ti riconosco. "
Avrebbe ancora per molto dovuto sostenere quella discussione?
Whis sentiva il peso di quei minuti sulle proprie spalle, sapeva anche che più quella situazione si fosse protratta più avrebbe scatenato le ire dell'allievo più di quanto non avesse già fatto. Doveva fare appello alle sue risorse migliori ed alla sua diplomatica pazienza in quel frangente.
" Mi domando se lei mi abbia mai conosciuto davvero, Lord Beerus. E' sciocco da parte sua pretendere che durante il suo letargo io me ne stia a contare le stelle nel cielo. "
" E' quello che hai sempre fatto. Che c'è? Ti annoi con me?" gridò il Distruttore così vicino ad una crisi di nervi, era semplicemente banale agli occhi di Whis.
" Questa conversazione non ha avuto luogo per il sottoscritto; impari, Lord Beerus, per il futuro a non attaccarmi senza prima essere certo delle sue accuse. Si domandi prima di giudicare un mio atteggiamento che cosa faccia lei. Se questo è quanto, la mia presenza non è necessaria. " Whis strinse con inusuale forza il suo scettro mentre lasciava che i propri occhi si scontrassero con quelli vinti di Beerus.
" Non ho bisogno di te, vai pure, Whis. Ho detto ciò che dovevo dirti."
Quelle furono le ultime parole che i due si scambiarono, uno sguardo colmo di domande da una parte e l'altro colmo di risentimento furono gli ultimi protagonisti del momento. L'Angelo abbandonò lentamente l'ampia camera da letto di Beerus ed una volta chiusa la porta poté giurare a se stesso d'aver sentito il viola sussurrare qualcosa, ma ormai era troppo tardi.

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