#13 L'INCENDIO

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Raccontai a And più o meno ciò che stava succedendo.
Le cose erano così assurde che dicendo quello che mi succedeva mi sembrava quasi che gli facessi uno scherzo. Ma non era così.
And mi guardò e mi disse che loro avevano una camera in più e che per un paio di notti avrei potuto dormire lì.
Ero imbarazzato e felice al tempo stesso. Felice perché amici come lui c'è ne sono pochi, imbarazzato perché non avrei voluto dare fastidio.
Tornai a casa insieme al mio amico Andrew e prendemmo giusto un paio di vestiti e altre cose.
Tornammo poi di nuovo a casa sua e mi sistemai nella stanza degli ospiti. Non era affatto male anzi devo dire che quasi mi piaceva.
La mattina dopo mi avviai a casa mia di nuovo per prendere un altro po' di vestiti e, entrando dentro casa trovai il tavolo di cucina a terra e diviso esattamente in due.
Non presi neanche una cosa corsi via verso casa di Andrew ma poi vidi una cosa peggiore.
La mia macchina lasciata parcheggiata vicino a un marciapiede lì vicino era distrutta, come se avesse fatto vari incidenti. Aveva i fanali rotti e il vetro spaccato, la carrozzeria era tutta graffiata, incrinata, ammaccata o rotta direttamente.
Ci rimasi molto male perché, con questo evento, oltre a avere piena conferma che qualcuno cercava me, e probabilmente voleva anche farmi male, aveva distrutto la mia auto, auto che mi ero guadagnato dopo tanti sforzi. Quasi mi venne da piangere. Ma continuai a camminare.
Arrivai a casa di Andrew di nuovo deciso a raccontargli pure questo. Ma lui mi stava aspettando lì con una faccia da funerale.
"And tutto apposto? Hai una faccia..."
"Siediti dobbiamo parlare"
"È successo qualcosa di grave?"
"No, stai tranquillo"
"Cosa c'è?"
"Mi ha appena chiamato la polizia dicendo che hanno provato a chiamarti è che non sono riusciti a raggiungerti e perciò hanno chiamato me..."
"Andrew mi stai spaventando.."
"...I tuoi...casa tua...un incendio..."
Anche se Andrew non si era espresso nel migliore dei modi avevo capito, i miei genitori erano morti per colpa di un incendio scoppiato a casa loro.
Piansi a dirotto e Andrew stette tutto il pomeriggio lì con me a tentare di consolarmi ma invano.
Due settimane dopo tornai con Andrew a casa mia per i funerali dove molti amici e parenti del posto piansero con me la morte dei miei genitori e mi fecero le loro condoglianze,  decisi poi di andare a dare uno sguardo a casa mia. O almeno ciò che ne restava, macerie carbonizzate, fogli bruciati, odore di fumo e cenere ovunque.
Piansi di nuovo.

Five Night at Freddy's "La mia vendetta"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora