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Era passato già un mese da quando Stefano era in coma.
Emily stava malissimo sia mentalmente che di salute.
In quel periodo vomitava anche se non niente mangiava .

"SALVATORE!" Urlò la ragazza aprendo la porta d'ingresso
"DIMMI" Urlò a sua volta il ragazzo dalla sua stanza.
"STO ANDANDO A FARE UN GIRO E DOPO VADO IN OSPEDALE"
"OKAY"

La ragazza in realtà doveva andare in farmacia a comprare un test di gravidanza.
In quel periodo stava malissimo e aveva il presentimento che ci fosse qualcun'altro oltre a lei nel suo corpo.

Una volta comprato tornò a casa con la scusa di essersi dimenticata la borsa.
Andò in bagno, si chiuse a chiave e fece il test.

Era nervosa. Molto nervosa. Troppo nervosa.

Dopo qualche minuto l'oggetto emise un "bip".
Emily, con le mani tremolanti dal nervosismo, prese quel oggetto che precedentemente aveva poggiato sul marmo del lavandino.
Ci mise pochi secondi a realizzare che sul display c'erano due lineette e la scritta "un mese circa".
"Cazzo.." Sussurrò passandosi una mano tra i capelli.
Sospirò e uscì dal bagno.
Andò in cucina per buttare il test, ma Salvatore era proprio in cucina in quel momento che si stava preparando una cioccolata calda.
"Hai preso la- Salvatore si bloccò vedendo che la ragazza aveva le mani dietro la schiena- Che hai là dietro?"
"Eh? No niente"
"Fammi vedere"
La ragazza gli mostrò la mano senza ovviamente il test.
"Emily tu non sei-"
"Si Salvatore- Lo interruppe la ragazza- sono incinta. Di Stefano."
"Beh, devi abortire.."
"No."
"Si invece."
"Perchè?"
"Perchè? Primo, sei minorenne. Secondo, non sei in grado di badare ad un bambino."
"Primo, fra meno di una settimana dovento maggiorenne. Secondo, perchè non sarei in grado?"
"Perchè.. Perchè è così."
"Di sicuro sono più responsabile di te."
"Emily non lo puoi tenere."
"Ma perchè?!"
"Perchè non puoi."
"E io lo voglio tenere. E' mio figlio Salvatore. Non puoi costringermi."
"Ma-"
"E' MIO FIGLIO!"
"Ma Emily fam-"
"SALVATORE! NO. E'. MIO. FIGLIO. PORCA. PUTTANA."
"OH VABBE' EMILY, FANCULO. QUANDO MI VORRAI ASCOLTARE FAMMI UN FISCHIO" Disse andando nella sua stanza per poi sbattersi la porta alle spalle.
Uscì di casa sbattendo la porta d'ingresso.
La ragazza stava andando in ospedale.
Voleva andare da Stefano.
Voleva stare con Stefano.
Rivoleva Stefano.
Ma non poteva.
Aveva bisogno dei suoi baci, dei suoi sorrisi, delle sue scemenze..aveva bisogno di lui.
E quei dieci minuti nella quale poteva vederlo non le bastavano.
Insomma, perchè doveva starci solo dieci minuti e non tutto il giorno?
Se fosse stato per la ragazza, si sarebbe direttamente trasferita lì.
Ma naturalmente non poteva.

Stefano voleva la stessa cosa della mora.
Lui si trova in uno spiazzo enorme con due piscine.
In una si trovavano le corsie e nell'altra c'era un trampolino altissimo.*

Quando Emily andava a trovarlo si sentiva come se fosse lì, con lei.
Aveva bisogno della sua ragazza.
Ne aveva veramente bisogno.
In quella piscina non aveva niente da fare.
Non c'era niente.
Riusciva a "Comunicare" con Emily stringendole la mano.
Una volta per dirle di sì e due volte per dirle no.
I dottori dicevano che erano soltanto delle crisi epilettiche e che in realtà non sentiva nulla di quello che Emily dicesse.
Ma non era vero.
Stefano la sentiva.
Voleva parlarle, dirle che c'era, che la sentiva.
Voleva dirle che l'amava.
Ma non poteva.

Emily arrivò in ospedale e si avviò verso la camera di Stefano.
"Emi amore!- Disse la ragazza aprendo la porta per poi sedersi in una sedia- Mi senti?"
Stefano strinse la mano una volta, per "dire" di si.
La mora sorrise. "Bene.. Ho scoperto una cosa.. ma non te la dirò subito.
Fra qualche mese.. Comunque è passato già quasi un mese da quando sei in questo cazzo di lettino d'ospedale. Cazzo se mi manchi. Ho bisogno di sentirti, toccarti, baciarti, abbracciarti, piangerti addosso per poi farmi stringere dalle tue braccia.
Ho bisogno di te.
Non ce la faccio.
Senza di te è tutto così monotono.. Ti rialzerai da questo letto, vero?"
Stefano le strise la mano una sola volta.
"Me lo prometti?"
Le strinse per numerosi secondi la mano.
Emily sorrise.
"Lo spero.. Grazie Stefano. Di tutto. Di essere nato, di essere entrato nella mia vita.
Di avermi Salvato. Grazie."
La ragazza iniziò a piangere.
Pogiò la testa sul petto di Stefano continuando a piangere silenziosamente.
Dopo qualche minuto che alla ragazza sembrò un eternità bussarono alla porta.
Emily si mise di scatto seduta bene e si asciugò le lacrime.
Era l'infermiera di Stefano.
"Emily esci sbrigati. Sta arrivando Luisa." Avvertì la donna.

Luisa era la capo reparto del reparto di Stefano, e odiava Emily.
Emily si alzò dalla sedia guardò Stefano e poi uscì.

EHIIILA'
VI SONO MANCATA?
SI VERO?
EHH LO SO.

*OGNI RIFERIMENTO A BRACCIALETTI ROSSI E' PURAMENTE CASUALE.

BENE.
ADESSO VADO A SCRIVERE L'ULTIMO CAPITOLO.
E PIANGERO'.
E ANCHE VOI PIANGERETE.. :)
BENE ADESSO VADO.

Save Me. - Stefano Lepri (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora