Capitolo Tre- Critiche

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Uscì dall'aula durante l'intervallo per prendere un po' d'aria nei corridoi, senza sentirsi soffocare in mezzo a 25 persone tranquille quanto il tornado Joplin.

Di solito si appoggiava ad una delle finestre che si trovavano poco distanti dalle aule e restava così fino alla fine della pausa, talvolta leggeva anche, ma solo quando aveva il genio di farlo, solitamente non riusciva più a leggere neanche il suo nome dopo un'ora di algebra ed un'altra di tedesco.

Si massaggiò le tempie, ancora confuso su quale fosse la sua lingua madre dopo l'interrogazione a sorpresa ricevuta, a cui era stato, ovviamente, eccellente.
Primeggiava solo nel lamentarsi e a scuola, anche se quest'ultimo punto dipendeva dalla materia.

Ad un tratto, sentì delle vocine ridacchiare e subitò si mise sull'attenti, aguzzando l'udito manco fosse un coniglio.

-Sai cosa trovo davvero interessante? Quel manzo di O'Brien. È davvero troppo fottib- .- Commentò molto finamente una ragazza, più grande di lui, del liceo sicuro.
Si voltò e vide questa qui insieme a Marzia, la tumblrerina ricca sfondata.

-Ehm si, credo.- La bloccò la rossa, sorridendo in modo accusatorio per i termini eleganti usati.

Si avvicinano, fingiti morto.

-Dai, non venirmi a dire che non ho ragione.- Fantasticò la bionda, mentre l'altra roteò gli occhi.

-Si, ma tieni a bada gli ormoni-

Si stanno avvicinando.
ALLARME ROSSO.
ALLARME ROSS-

-E perché dovrei?- ridacchiò in modo squillante ed altamente fastidioso.

Simone puntò gli occhi fissi sul cellulare, trovando dieci volte più interessante il suo riflesso sullo schermo nero che le due liceali.
Queste lo superarono guardandolo appena, continuando a starnazzare e vagare per i corridoi delle due scuole.

Sospirò, era salvo.
Una volta soltanto Marzia l'aveva salutato in seconda media e tutti si erano voltati verso di lui manco fosse un semidio sceso in terra, inoltre ce l'aveva ancora con lei a morte, quindi gli aveva già dato non poco fastidio il saluto dopo quello che, in passato, era successo fra lui, la rossa ed il cugino.

Ah, e a tal proposito dell'altro riccone sfondato, eccolo che passava con il suo modo di fare da gradasso, schiena dritta come a mostrare il fisico scolpito, testa alta e mani nelle tasche.
Cosa ci trovavano l'interessante o rispettabile in lui le persone? Era pieno di piercing sul viso; due eyebrow sul sopracciglio sinistro, uno sul destro, un septum, uno smiley, monroe sulla destra e un venom bite.
Con tutto il rispetto che portava per quelli coi piercing, lui però gli risultava davvero poco credibile, era cambiato molto da quando si erano separati, sia fisicamente che caratterialmente.
Era un'altra persona,era tornato per caso a nascere?
Notò che, accanto al finto metallaro, c'era la ragazza-pasticcino di qualche ora prima, stavano parlando di qualcosa sul consiglio d'istituto, forse, lo intinuì dai documenti che ella sfogliava energeticamente.
Era poco più bassa del ragazzo- nonostante portasse scarpe vertiginosamente alte!-, questo gli fece ricordare in mente qualcuno, come se avesse visto prima una ragazza così tanto bassa da essergli familiare.

Erano a pochi passi da lui.
Leo non lo cagò di striscio, mentre la ragazza zuccherosa si voltò a guardarlo come se avesse avuto qualche illuminazione divina.

Si guardò intorno, poi fece una faccia pper dire "ma ce l'hai con me?", ella allora fece un cenno di capo ed, allontanandosi dal riccone, si avvicinò di qualche passo a lui.

Simone,perplesso quanto curioso, si schiarì la gola per parlare, anche se non sapeva cosa stracazzo dire.

-Simone, ti stavo giusto cercando, mi avevano detto di venire da te per un aiuto riguardo una certa faccenda.- Ella cercò fra i fogli uno in particolare, mentre Simone rimase ancora più pietrificato e rigido di prima.

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