Capitolo Sei- Conoscenza

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Erano passati un paio di giorni dall'accaduto,avevano fatto pace ed adesso sembrava tutto tornato tranquillo in lui.
Non si sentiva più così male dentro, i sensi di colpa, l'odio e la rabbia provati verso se stesso si erano attenuati, non ancora scomparsi del tutto, ma si vedeva che stava davvero meglio.
Respirare persino gli sembrava diverso, era appena sveglio nel suo letto, alle 7 del mattino, e sentì l'aria mattutina entrargli nei polmoni con più facilità.
Per una vita gli era sembrato soffocare, ora grazie ad un gesto, normale per gli altri, quello del perdono, di un abbraccio, si sentiva finalmente come gli altri.

Non l'aveva mai notato prima, sapeva di essere diverso, ma non di essere quello strano, come se lui fosse sempre stato così ed amen.
Invece si sbagliava, c'era stato un momento in cui era stato davvero felice e come gli altri bambini, da piccolo, insieme ai suoi amici.
Effettivamente,in lui c'era stato u cambiamento drastico soltanto dopo la rottura della, a loro detta, indistruttibile amicizia.
Inutile dire che c'era rimasto seriamente male, tanto da non riuscir più a stringere amicizia con altre persone.
E questo aveva lasciato in lui sentimenti di odio e frustrazione, ex gioia e divertimento.

Adesso, riflettendo e parlando sinceramente a se stesso, si stava rendendo conto di quello che gli stava accadendo, nessuno era riuscito a sbattergli in faccia la realtà meglio di allora, tutti c'avevano provato, da Sofia che aveva rivisto e capita da poco, a sua madre. Chissà come l'aveva fatta soffrire, se lo chiedeva spesso, ma prima d'allora, oltre che chiederle internamente scusa, non avevo fatto nulla per capire il suo punt di vista.
Vedere un figlio distrutto dall'odio, sempre scorbutico e rinchiuso in casa.
Persino i suoi numerosi libri, basati per la maggior parte su coraggio e valori i quali amicizia e coscienza, non erano riuscito a smuoverlo.
E dire che, di solito, i libri dovrebbero insegnare, ma effettivamente era proprio lui a non voler cambiare, a non capire i suoi errori, addossando la colpa agli altri ed odiandosi tanto.

Adesso si sentiva più libero di respirare, come se una brutta nube di veleno si fosse smaterializzata, alleggerendo polmoni e animo.

Si voltò sul fianco ed afferrò la sua sveglia, rigorosamente a forma di boccino d'oro, erano le 7.15, un quarto d'ora della sua vita passato a pensare, davvero un ottimo modo di passare i tempo.
Era ora di preparasi per un altro giorno di inferno, anche se sinceramente avrebbe preferito mille volte restare ancora a pensare alla sua triste vita guardando il soffitto e...
Aspetta, ma quella era una macchia di muffa?
Nah, forse era solo ombra o altro.

-Ad oggi, Mamma.-
Stava per uscire di casa, ma prima di fare ciò, si precipitò dalla donna e le schioccò un baci a stampo, in segno di affetto.
Non le dimostrava da molto il suo amore, in generale non mostraca quasi mai affetto, ma per lui sarebbe stato un piccolo inizio.
Non voleva farle male, così come non voleva più far male a se stesso e chi gli stava, sfortunatamente, intorno.

Ella ci rimase un po' di sasso, no se l'aspettava di certo dal figlio, ma gli rivolse ugualmente un sorriso materno ed augurò una buona giornata di scuola, aveva praticamente scritto in volto quanto quel gesto le avesse fatto piacere, come se avesse percepito il suo cambiamento.
D'altronde era sua madre, lo conosceva meglio di chiunque altro.

Uscì da casa col sorriso sulle labbra, sorriso che si andò pian piano a perdere, mentre si avvicinava alla strada e osservava la casa della sua vicina.

Forse doveva andare a bussarle?
No, aspetta, non sarebbe stato equivoco? Forse l'avrebbe preso per ipocrita, forse correva troppo, non erano ancora molto in confidenza, l'avrebbe presa bene?
Le avrebbe fatto piacere o no?

Si ritrovo davanti la sua porta perplesso ed indeciso sul da farsi.

Okay, adesso apri la porta e se vedi lei le dici un 'ciao! Ti va di farci la strada insieme?', si, dovrebbe andare...
E se vedi la madre? Okay, magari sarà la tipica madre dolce e comprensiva.
Ma se le avesse parlato male di lui, insomma, dopo quello che aveva detto?!
O peggio, se c'è il padre?
Metti che sa di quello ch'era successo ed è uno di quei soliti padri famiglia dei film, ti spacca il cranio con il solo sguardo.

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