Davvero un incontro singolare...
Adrianne Feur: che strano ed inquietante individuo.
Mi converrà chiedere qualcosa a Sebastian, magari lui lo conosce.
Non sembrava un demone, o per lo meno non aveva la stessa essenza mia o di Sebastian. Tutto il mio corpo mi dice che in lui c'è qualcosa di irrimediabilmente storto, ma non ho idea di che cosa sia.
Restare qui a girarmi i pollici non servirà a nulla. Sarà meglio alzarsi da questa panchina e andare in giro a fare ulteriori domande. E poi la vista della Tour Eiffel mi disgusta.
Quel tipo laggiù sembra fare proprio al caso mio.
«Mi scusi signore!» Chiamo quell'uomo in divisa da ufficiale, che sta a pochi metri davanti a me pattugliando vigile la via.
«Cosa c'è?» Mi chiede cortesemente.
«Sto raccogliendo informazioni circa l'esplosione avvenuta l'anno scorso, sa dirmi qualcosa?»
«Perché un ragazzino come te vorrebbe sapere qualcosa del genere» Ora la sua aria si è fatta perplessa e quasi sprezzante. Che maleducato!
«Cosa me ne faccia di queste informazioni è irrilevante per lei, ora la prego, mi dica quello che voglio sapere.» Io sono un Lord inglese e vengo da una delle più importanti famiglie al servizio dei Regnanti, e la sua espressione di superiorità non mi piace per niente. Mi guarda addirittura divertito.
«Va a casa bambino, tua madre sicuramente ti aspetta. Non farmi perdere tempo che sto lavorando, sù!» Mi invita ad andarmene spingendomi per la schiena. Dovrei staccargli di netto quella mano con cui ha osato sfiorarmi.
Erano anni che non ricevevo un tale oltraggio.
Ma dare spettacolo qui non è una cosa saggia. Perciò decido di proseguire il mio cammino e trovare una persona più educata che sappia rispettare i Nobili.
Finalmente un'informazione degna di questo nome!
Michelle Picard, giovane lustrascarpe dai vestiti logori, sta decisamente monopolizzando la mia attenzione, seppur con una parlantina spedita e volgare.
Il giorno dell'esplosione si trovava nelle vicinanze, ma lontano abbastanza da vedere la scena e non essere coinvolto nell'incidente.
«... e poi arriva questo tizio strano. Era vestito di nero. In tanti sono strani e vestiti di nero, ma sai, era uno che appena lo vedevi pensavi: "questo tizio vestito di nero, è strano", no? Altrimenti non ci avrei fatto caso. E allora si avvicina al negozio e guarda un cappello da donna, tra l'altro era davvero brutto, ma questo non importa. Comunque, prende il cappello, lo guarda e lo rimette giù, poi si allontana e va verso un altro tizio strano quanto lui. Però te lo devo dire ragazzo! Quel tizio strano quanto quell'altro era bellissimo! Cioè, io non ho strani gusti, ma sai quando uno è bello è bello. Dimostrava su per giù vent'anni o poco meno, aveva degli abiti parecchio vecchi e un po' rotti, e poi i suoi capelli...» Sospira estatico.
«Che avevano di strano i suoi capelli?» Chiedo, anche se ho il presentimento di conoscere a risposta.
«Erano bellissimi. Ti giuro ragazzo, non hai mai visto niente di simile in vita mia. Erano argentati, ma non da vecchio, cioè, non bianchi. Brillavano al sole come fili d'argento. Stupendi. Davvero!» Insiste per convincermi di tale bellezza.
Lo immaginavo... Ma il suo racconto non è ancora finito e lo invito a continuare con un gesto della mano.
«Dunque, dicevo, questo strano tizio coi capelli bellissimi prende una cosa dal tizio strano vestito di nero, ma non sono riuscito a vedere cosa. Ho scorto solo un po' di rosso, ma tutto lì, mi spiace di più non posso dirti. E poi il tizio strano coi capelli argentati se ne va. Il tizio di nero va verso la Tour Eiffel. Però si ferma prima di arrivarci e si gira verso Rue de Rivoli e poi c'è stata l'esplosione. Un casino che non puoi capire, ragazzo! Davvero! E' stato orribile, tutta quella gente piena di sangue, tutti quei morti, a chi mancava un braccio, a chi la testa... Non puoi capire, davvero! Una carneficina.» Si ferma un momento per riprendere fiato, ed io non posso fare a meno di notare quanto Michelle ami la sua voce. Però mi è stato utile. Ora so che l'esplosione è collegata in qualche modo con questo Adrianne Feur.
«Hai visto poi che fine ha fatto il tiz... Haem ... Il signore vestito di nero?» Domando, cercando di ricavare qualche altro indizio da questa bocca con le gambe.
Mi chiedo come facciano quelle gambette così magre, a sopportare il peso di tutte le parole che si tiene dentro.
«No mi spiace, sono stato colto di sorpresa dall'esplosione, non puoi capire che casino, sul serio. Una vera strage... Poveretti, tutte quelle persone... L'ho perso di vista perché ho cercato di dare una mano anche io. Volevo riuscire a salvare qualcuno, ma purtroppo è stata una strage. Davvero! Ragazzo. Che brutta cosa, che brutta cosa...» sussurra straziato scuotendo la testa.
La mia passeggiata non è stata esattamente infruttuosa. Quindi congedo Michelle Picard con una lauta mancia in segno di ringraziamento per il suo interminabile ciarlare fastidioso, che non è stato uno spreco del mio tempo.
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LA LACRIMA DEL DIAVOLO
FanfictionVent'anni dopo la fine della seconda serie animata, Sebastian e Ciel si ritrovano ad indagare su una serie di misteriose sparizioni collegate tra di loro, viaggiando per l'europa degli inizi del '900. Le loro vite verranno sconvolte da Adrianne Faur...