La visita notturna

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Sebastian arrivò a passo spedito nello studio di Ciel.

Teneva su un braccio con impeccabile eleganza, un vassoio d'argento con sopra una tazza in porcellana di Limoges e una teiera della stessa fattura. Ad accompagnare le stoviglie, vi era una lettera in carta pregiata sigillata dal timbro della Corona Inglese.
«Signorino, ecco la lettera.»
Sebastian porse la lettera a Ciel, che la rigirò e trovò la raffinata firma di Shown Darkhim apposta sul retro della busta.
Ciel la guardò per qualche secondo sovrappensiero e poi con il tagliacarte, mentre Sebastian finiva di mimare la preparazione di un Darjeeling, aprì la busta e vi estrasse un foglio di pregevole lavorazione.


Buckingham Palace, Londra, Settembre 1911

Distinto Conte Ciel Phantomhive,
Scrivo per conto di Re Edoardo VII.
Spero che non le dispiacerà se ho informato Sua Eccellenza del fatto che lei sia tranquillamente in grado di camminare sulle sue gambe, al contrario di come la maggior parte della gente crede.
Il Re ha deciso di non punirla, nonostante abbia finto la sua morte. Dovrebbe ringraziare la sua misericordia.
Bando ai convenevoli e passiamo alla ragione per cui spreco il mio prezioso tempo, che potrei passare a dormire, per scriverle.
Probabilmente sarà a conoscenza dei recenti casi di sparizione di giovani adolescenti ricchi o Nobili.
Se non ne è informato la prego di leggere i giornali, perché in tutta franchezza, non ho voglia di farle il riassunto dei fatti.
Quando riceverà questa lettera si rechi a Londra. Sua Maestà vorrebbe affidarle il sopracitato caso.
Nonostante l'ottimismo comporti fatica, confido nelle mie doti intellettive e penserò che in questo momento, lei stia investigando sui fatti analoghi di Parigi. Perciò finisca in fretta lì, e torni il prima possibile qui.
Essendo Sua Altezza a conoscenza delle vostre particolari condizioni, ha richiesto formalmente la sua collaborazione in qualità di "cane da guardia".
Sono sicuro che apprezzerà il compito affidatole, poiché so che la diverte molto giocare.
Distinti saluti
Shown Darkhim

«Che razza di cafone!» Ciel per quanto indignato, non manifestava particolare rabbia nella sua voce.
«Sebastian, oltre a Mayleen, Bard, Finnian ed il Signor Tanaka nessuno sa di noi. Come credi sia possibile questo?»
Il conte passò incurante la lettera al suo maggiordomo, che la lesse.
«Onestamente Signorino, non so come risponderle. Non ho memoria di questo Shown Darkhim.»
Ciel sospirò annoiato, si alzò dalla scrivania e si diresse sulla sua poltrona di velluto davanti al tavolino degli scacchi.
Accavallò le gambe ed incrociò le braccia. Portò una mano al mento e fissò intensamente la scacchiera di fronte a lui...
Sebastian con la sua camminata rigida ed elegante, prese posto proprio alla destra di Ciel e osservò il suo Signorino mettere in fila alcune pedine al centro della tavola quadrettata.
«Adrienne: un demone che vuole eliminarci ed allo stesso tempo è stato visto a Rue de Rivoli poco prima dell'esplosione.» Sentenziò, toccando con l'indice la testa della torre.
«L'uomo nero, visto assieme ad Adrienne. Sarebbe potuto essere solo un passante se non fosse stato coinvolto con quel pazzo.» Contò sul cavallo.
«Shown Darkhim. Dice di scrivere per conto del Re Edoardo, ma conosce anche il nostro piccolo segreto.» Ciel prese tra le dita l'alfiere, lo avvicinò al volto e lo scrutò bene. Poi lo rimise a posto.
«Il Diavolo. Sospetto rapitore e con tutta probabilità, anche sospetto demone.» Spostò la regina proprio al centro della scacchiera.
«Non vedo il re, Signorino.» intervenne Sebastian.
«Sono sicuro che uno di questi pezzi sia il re travestito. Oppure c'è la possibilità che addirittura non ve ne sia uno...Ma c'è qualcosa che non va...» Ciel fece una piccola pausa riflessiva per ordinare meglio le sue idee. Guardò bene i pezzi che aveva messo in fila e con l'indice scagliò via il cavallo.
«Mi chiedo se il cavallo non sia solo una maschera della regina...»

LA LACRIMA DEL DIAVOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora