Capitolo 47
Eric.
Infilati i giubbini di pelle, usciamo da casa e saliti sulla moto, si stringe al mio torace. Guido senza correre perché non ho nessuna fretta di arrivare e lei indicandomi la strada, giungiamo nella zona Cecchignola; ancora pochi metri e lei mi fa cenno di accostare a un palazzo, poi scende dalla moto e citofona per farsi aprire il cancello. Posata la moto nel garage, di una palazzina popolare, saliamo le scale incrociando dei tipi eccentrici come il moscerino al quale stiamo per fare visita, e prima di bussare alla porta, Emily mi dà una pacca incoraggiante sul braccio, poi suona il campanello e stringe la mia mano.
Matteo apre e lanciando un gridolino di felicità, <<benvenuti, accomodatevi>> ed io mi stampo sul viso il più cordiale dei sorrisi mentre lui bacia Emily affettuosamente, poi mi prende sotto braccio portandomi dentro casa, lasciando lei sotto la porta. A quel punto alzo gli occhi al cielo quasi spazientito, proprio non lo sopporto. Lui è un tipo stravagante: biondo, con un ciuffo spettinato e magrolino, vestito con dei pantaloni aderenti fucsia e una camicia rosa, così attillata che sembra una seconda pelle. Mi porta al centro del suo salone ultra-moderno e dai colori sgargianti, esclamando con quella voce da oca giuliva ad altri suoi simili, <<guardate qui, chi c'è! L'ex scapolo d'oro Eric Bilmar... quale onore>> e con la mano mi sfiora un lato del corpo da testa a piedi, mostrandomi come fossi un trofeo. Applaudono emettendo dei fischi da stadio, mentre io penso di essere finito a un gay party. Si congratulano con Emily abbracciandola e purtroppo anche me. Quando è il turno di Diana, la evito togliermi il giubbino che Emily poi si prende porgendolo insieme col suo, a Matteo. Diana attira di nuovo l'attenzione su di se e in modo alludente, <<allora, quando mi farai montare la tua moto?>>. Girandola verso Emily che sta parlando con Matteo che gli sta raccontando della sua ultima conquista, le dico <<in tre staremo scomodi, e in tutta onestà mi piace troppo come la monta lei la mia moto>>. E lasciandola mi muovo per andare da Emily ma la sua socia mi viene incontro, mi mette un bicchiere tra le mani e bisbiglia, <<bravo>> <<non dovresti credere alle chiacchiere. Perché sono prive di fondamento>> <<come no! Infatti, nessuno ci crede, però cerca di non fare nessun tango stasera>> <<io non mi ripeto>> e sorridendo le scompiglio i capelli. Lei si ritrae infastidita, ma poi resta al mio fianco, come un cane da guardia, tenendo d'occhio Diana. Amanda, la brunetta prosperosa, dagli occhi di giada, nota il nuovo anello sul dito di Emily, e afferrandole la mano per ammirarlo le chiede, <<ma questo non è quello che avevi l'ultima volta che ci siamo viste. È stupendo>>. Brigida, la promoter, dal fisico esile, e dalla pelle olivastra ammirandolo anche lei, domanda, quasi rimproverandola, <<l'hai forse perso l'altro anello?>> ma Emily le spiega, <<no! È solo che... Eric, vuole sposarmi>>. Amanda, con entusiasmo battendo le mani esclama, <<evviva! Quando si fa questo matrimonio?>> guardo Emily che mi fissa a bocca aperta e poiché lei mi aveva imposto la condizione della fede, che non abbraccerò mai, attendo in silenzio cosa risponderà, ma lei scoppia a ridere e si poggia al braccio dell'amica che come gli altri, la guarda sbigottita. Vedendo la mia espressione seria cerca di controllarsi ma poi ride ancora, ed io voltandomi verso la sua socia, <<lei ride sfacciatamente di me, secondo te, dovrei offendermi?>> scuote la testa con aria divertita, mentre Matteo tira Emily per un braccio portandola in un'altra stanza e dicendo con tono ammiccante, e gesticolando in modo femminile, <<dai! Farfallina l'onore a te!>>. Sorseggio il drink alcolico mostrandomi interessato al loro ciarlare e fingendo di non notare le occhiate impudiche alla mia chiusura lampo di alcuni amici del moscerino e rifiuto educatamente delle tartine, troppo speziate, offertemi da Amanda. Certi odori veramente non li sopporto. Emily ritorna con Matteo che sventola un cd tra le mani, dicendo <<vi presento, in anteprima, la mia nuova collezione>>. Sapevo che fosse uno stilista, ma vedendolo come si concia, mi domando chi avesse mai il coraggio di farsi vestire da lui. Portando pazienza, ci raggruppiamo davanti alla tv, incoraggiandomi: Eric sopporta questo strazio. Mentre Emily, si mette davanti avvolgendosi le mie braccia al corpo. Appena partono le immagini, rimango stupito. Sono degli scatti, di lei ritratta in biancheria intima in pose artistiche, stringo le mani sul suo corpo, dicendo <<magnifica>> altre con dei vestiti particolarmente estrosi e altre ancora, quelle che mi affascinano, vestita, pettinata e truccata in modo selvaggio. Questa volta esclamo, <<superba>> lei girandosi, mi dice giustificandosi <<gli ho fatto da modella>> ma i suoi occhi riflettono orgoglio e contentezza, e sorride quando le sfioro con un bacio le labbra, cremisi, poi alzo di nuovo lo sguardo alla tv, vedendola, sempre con dell'intimo, questa volta però, in pose erotiche con Luca, il palestrato dal corpo tatuato che desidera scoparsi la mia Emily. Volgo lo sguardo su di lui, con l'istinto di ucciderlo per aver posato in quel modo con lei. Luca che mi è accanto mi dà una spallata amichevole e quel gesto mi stizzisce ancora di più. Lui sorridendomi dice, <<non te la prendere, sono solo foto. Vieni, andiamo fuori a fumare una sigaretta così ti racconto di quante volte è arrossita Emy mentre facevamo gli scatti>>. Lo seguo in terrazza e rifiuto di fumare dicendogli che non volevo che mi venisse un cancro ai polmoni. Silvio ci raggiunge e mi racconta tutti i retroscena di quelle foto facendomi anche sorridere. Poi gli chiedo quando le avessero scattate e vengo a sapere che le avevano fatte il giorno prima che la incontrassi. Mentre parliamo, la sento discutere con Diana, <<quanti complimenti per delle foto, ma onestamente a me dai l'impressione di una squillo in quelle pose>> <<detto da te che sei una puttana per natura, non mi offende e ora sparisci prima che ti faccio a strisce>>. Poi la voce di Matteo <<ehi! Smettetela di litigare, e tu non provocarla più, piuttosto dicci come si chiama quest'uomo fantastico con cui ti vanti dicendo di aver fatto faville>> <<ti accontento subito così tutti lo sapranno>>. Quasi mi strozzo sentendoli e Luca mi chiede, <<ehi! Cosa c'è?>> <<Niente, mi è andato di traverso il drink>> e con una scusa mi allontano da loro. Entro e in quel momento Diana continua, incrociando i miei occhi, <<il suo nome è... >> non perdo l'occasione e trattenendo il suo sguardo manipolo la sua mente. Matteo, vedendola tentennare, la incalza, <<allora si può sapere chi è quest'uomo?>> <<Edoardo Valle>> risponde riferendosi al suo ultimo amante <<oh my Good! Il commendatore Valle è il marito di una mia cliente, se lo sapesse, ti farebbe lei a strisce, anzi ti scuoierebbe! Tu sei pazza!>>. Mi sono tirato fuori dai guai in calcio d'angolo, e stavolta sarebbero stati davvero grossi come dice la mia Emily. Sentendola adesso scherzare con Amanda sulla sua luna di miele e di quanto fosse impegnativa la vita matrimoniale, mi rilasso e ritorno a chiacchierare con Luca che nel frattempo ha acceso un'altra sigaretta. Quest'uomo è proprio una ciminiera. A un certo punto non la sento più, guardo in giro e non la vedo, allora mi allontano da loro con la scusa di prendere altro da bere e chiedo alla sua socia, dove fosse finita Emily, <<è andata in bagno ma ora che mi ci fai pensare, è da un bel po' chiusa lì dentro>> dice indicando la porta con la testa. Lei preoccupata raggiunge il bagno e la chiama bussando. Non ottenendo alcuna risposta, tenta di aprirla forzando la maniglia ma è chiusa a chiave dall'interno, così riprende a bussare chiamandola ancora. Raggiungo con Matteo la porta del bagno e la sento lamentarsi con un filo di voce di non avere la forza per aprire. La sua amica mi guarda spaventata, mentre Matteo inizia ad agitarsi teatralmente e il resto delle persone si avvicina, chiedendomi cosa stesse succedendo. Spazientito con un colpo alla porta, le dico <<Emily, aprirmi subito>> ma lei mi risponde con un gemito e la sento vomitare: sta male e ci sono troppe persone per raggiungerla con i miei poteri. La sento gemere ancora e scostando la sua socia, sfondo la porta con un calcio. La trovo distesa accanto al gabinetto, pallidissima e con gli occhi lucidi. Mi metto al suo fianco e tastandole il polso le chiedo, <<cosa ti succede?>> e con gli occhi fissi al soffitto risponde, <<non posso muovermi, appena lo faccio mi gira tutto e vomito>>. La mia Emily sta in questo modo per lo stato di tensione in cui è stata sottoposta durante la giornata, grazie ad Albert e mi fa rabbia, così piegandomi su di lei, tento di sollevarla per portarla a casa ma appena la muovo, lei mi spinge via e fa in tempo a sporgersi sul gabinetto e vomita. Si pulisce la bocca con un asciugamano ricadendo all'indietro sfinita. La prendo in tempo per non farle battere la testa e delicatamente la adagio sul pavimento mentre la sua amica mi dice, <<chiamo un medico!>> <<Non farlo, ci penso io a lei>>. Emily pensa che voglia darle il mio sangue e rabbrividendo, con tono implorante, <<chiama tuo fratello>>. Il suo rifiuto non mi offende, perché sono intenzionato a darglielo solo per trasformarla e prendendo il cellulare dalla tasca, chiamo Carl, <<Emily ha bisogno di te. Raggiungici immediatamente>>. E prima di riattaccare gli sussurro velocemente, <<localizzami>>. Matteo impalato al nostro fianco, guardandola continua a ripetere, <<oh! Farfallina. Oh, mamma mia. Oh! Mamma mia>> gli rivolgo un'occhiataccia: gli strapperei volentieri, le corde vocali da quell'orifizio dal quale odo soltanto baggianate. La socia di Emily, spazientita anche lei nel sentirlo, con mia gratitudine, le urla di uscire dal bagno. Gli dà ascolto e con lui, si allontanano anche gli altri. Mio fratello, umanamente, arriva prima possibile. Entrato in casa, si reca direttamente da noi, gli racconto cosa le era successo ed Emily precisa che ha perso il conto di quante volte ha dato di stomaco e così lui decide di farle una puntura per calmare il vomito. Appena è pronto, chiede a Emily di voltarsi, ma lei si rifiuta sostenendo che se lo facesse, stavolta avrebbe vomitato anche l'anima. A quel punto intervengo e usando un tono persuasivo, mi piego su di lei e guardandola negli occhi <<Emily ti assicuro che non succederà. Fidati!>> e faccio cenno con la testa alla sua amica, che le tiene la mano, di spostarsi. Le sbottono il pantalone e la cerniera, poi come se stessi toccando il più fragile dei cristalli, la sollevo tenendola al mio torace. Immediatamente percepisco nel suo odore qualcosa di strano ma nel momento in cui Carl le penetra la pelle con l'ago, mi distolgo sentendola tesa stringersi alla mia camicia. Carl avvertendo la sua tensione, sorride e scherzoso dice, <<su, su il dottore ha finito>> e rivolgendosi a me <<stendila ancora un po'>>. Molto lentamente la sollevo tra le braccia e la porto fuori adagiandola sul divano e lui mi rassicura che presto sarebbe stata meglio, poi si presenta a Matteo e agli altri che si sono ripresi dallo spavento. Carl con le sue maniere gentili, attira le simpatie di tutti, poi dopo aver bevuto un drink, saluta e va via. Rimango al fianco di Emily fissandola negli occhi, tenendo le mani nelle tasche e noto il suo viso riprendere colorito, ma mi chiedo nuovamente il perché di quell'odore strano, poi mi accorgo che fuori sta succedendo qualcosa, avvertendo altri Vampiri. Un attacco! Proprio adesso? Maledizione.
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Eric Bilmar de Fornier. La passione ha il tuo nome.
RomanceLa notte di San. Valentino, Emily, una giovane libraia, non sapeva che grazie a un'aggressione incontrava l'uomo che avrebbe stravolto il suo modo di amare. Perché a causa della maledizione, l'amore per lei era un sogno che non poteva permettersi, m...