MAYA
"Oh, finalmente sei arrivata" sussurra mia cugina afferrandomi un braccio.
Davanti a me, seduti al tavolo, ci sono tre persone: un uomo, una donna e un ragazzo.
l'uomo è il più alto, dagli occhi e i capelli scuri. È abbastanza grosso, tutto il contrario della moglie, sottile e minuta. Seduto tra di loro c'è il ragazzo, intento a fissare il suo cellulare.
"Preparati a morire di noia.." aggiunge Hope sbuffando forte e attirando l'attenzione di tutte le persone.
Subito l'uomo si alza e si avvicina a me abbracciandomi. Mi stringe forte a sé, come se fossimo amici o lontani parenti. Lo sento anche piangere, mentre cerco di consolarlo battendo dei leggeri colpetti alla sua immensa schiena.
"Tu devi essere Maya, Dio, sei cresciuta tantissimo. Ti ricordi di me? Uscivo sempre con tuo padre, andavamo a tirare al poligono. Ogni domenica venivo e ti regalavo un fiore e tu ridevi fortissimo e mi abbracciavi. Mi chiamavi zio Ben, perché ero sempre con tuo padre, era il mio migliore amico." dice afferrando il mio viso tra le mani e fissandomi negli occhi.
Cerco di ricordarmi di lui, ma non ci riesco. Non so perché, ma la sua faccia e le sue gesta non me le ricordo.
Magari il mio cervello ha cancellato quei ricordi. Ricordo di aver letto che capita. Dopo un po' il nostro cervello cancella dei ricordo, o meglio, ce li fa scordare, come se non li avessimo mai vissuti.
"Dai Ben, spostati la spaventi." sussurra con una vocina sottile sottile la donna. Il marito si sposta, asciugandosi le lacrime e lasciando che sia la donna ad abbracciarmi.
"Sono Azzurra, ma sicuramente non ti ricorderai di me. Eri così piccola quando ti ho preso tra le braccia. Volevo molto bene ai tuoi genitori e non passa giorno che non vado in chiesa a pregare per loro."
sorrido e la donna mi bacia un guancia.
Sono così gentili queste persone.
Vorrei davvero ricordarmi di loro.
"Questo è nostro figlio, Matthew." il ragazzo avanza verso di me, con un mazzo enorme di rose rosse. Sorrido imbarazzata, mentre mia cugina inizia a tossire e ridere.
Il ragazzo si ferma davanti a me e mi porge il mazzo.
Ha i capelli marroni e gli occhi dello stesso colore. È alto come il padre e ha un fisico slanciato. Continuo a guardarlo negli occhi. Ha qualcosa di famigliare. l'ho già visto, ma non so dove.
Afferro il mazzo e sorrido.
"Vi ringrazio." dico.
"Questo è il minimo. Siamo così felici di vederla, anche se non nel periodo più bello.." aggiunge Ben.
Continuo a fissare il ragazzo.
Perché ha il viso così familiare? Sono passati tredici anni da quando non abito più qui eppure, lui ha qualcosa di tremendamente familiare.
"Che ne dite di sederci a tavola? La pizza è pronta." interviene zia appoggiando una teglia di pizza farcita con salame e prosciutto sul tavolo.
Subito i nostri ospiti si siedono, seguita da mia cugina. Le afferro il braccio e la fermo di colpo.
"Che c'è?! Ho fame!" sbotta indicando la pizza.
"Hope, il ragazzo.. chi è?" sussurro continuando a guardarlo. Anche lui lo fa.
Tra le mani ho ancora il mazzo enorme di rose. Sono veramente magnifiche. Non mi hanno mai fatto impazzire le rose, le trovo un fiore banale. Ma il pensiero è stato carino e lo apprezzo molto.

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Still Alive
Romance"Non mi sono innamorata di lui perché mi faceva sorridere, tutti i miei amici ne sono capaci; mi sono innamorata di lui perché era l'unico che mi faceva perdere la pazienza con la stessa velocità con la quale si faceva perdonare tutto." Maya è quell...