Capitolo 1

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  • Dedicata a Ele
                                    

Capitolo 1

Tom ed io tornammo a casa, mano nella mano.

Quel ragazzo mi faceva perdere le staffe tutte le volte, e mi ritrovavo quasi sempre, a farlo con lui,

non che mi dispiacesse, anzi. L'unico problema è il fatto che Max, non ci vuole insieme.

Dice che lui è  troppo grande per me e che io potrei starci malissimo, se mi dovesse lasciare. 

Ma quando mai.. Mi ci vedete soffrire per uno così? 

Anzi, mi ci vedete soffrire?

Le emozioni manco le provo più, ho spento il mio cuore da mesi ormai.. non so cosa significhi "amare".

Quando sto accanto ad una persona, che magari mi piace, non sento le farfalle svolazzare qua e la, in su e in giù per il mio stomaco, ma un'irrefrenabile voglia di affondare i miei denti nella sua carne e succhiare quanto più sangue possibile. è una cosa orribile, me lo dicono in tanti, ma dopo un po' che lo bevi ti rigenera, e sopporterei di tutto pur di essere 'viva'.

Essere un vampiro può avere tanti pregi quanti difetti, anche se a me pare che i difetti siano un passo avanti a tutto.

Siamo belli ma letali, siamo veloci ma la velocità serve per non farci catturare, siamo forti ma se si tratta di difesa.

Vorrei vivere una vita assolutamente normale, senza dovermi preoccupare di nutrirmi di sangue 

umano e di conseguenza uccidere qualcuno di innocente.

Lo vorrei davvero tanto..

"Hey ragazzi, dove siete stati?" ci accolse Max, sorridendo, appoggiato allo stipite della porta di casa.

'Strano..'pensai 'non è mai stato così felice, che sarà successo al mio vero fratellone?'

"Gita nei boschi." risposi indifferente, facendo spallucce.

"Se non fossi intervenuto forse adesso avremmo un umano in meno e un problema in più." spiegò Tom.

Il che mi fece arrabbiare, e molto, perché doveva sempre dirgli tutto?

Ok che sono amici ma Max non deve sapere quello che faccio, non può.

"Sei uno stronzo!" gli tirai un pugno facendolo schiantare contro una roccia "Non sai tenere qualcosa per te?"

Stavo per dargli un calcio quando "Mads, calmati!" Max mi trattenne dal continuare "Ci sono mamma e papà." e mi voltai di scatto, trovandomeli all'ingresso.

Erano le uniche due persone che non avrei voluto rivedere, si allearono con i cacciatori e vollero farci fuori, non accettando il fatto che noi fossimo così ormai.

"Che cosa ci fanno qui?" domandai fredda e schiva a mio fratello.

"Vogliono fare pace con noi." affermò.

"Se io non volessi?" domandai altezzosamente.

"Mads, prima o poi dovrai abbandonare questa corazza che ti ritrovi.." mi sussurrò all'orecchio.

Scossi il capo.

"Mai.. non ricordi cos'hanno fatto?" e lo lasciai li, andando via.

Non si mosse, nemmeno un passo verso di me, neanche uno.

Speravo tanto che venisse a cercarmi, ma non lo fece. 

'Forse quel ragazzo è ancora la..' pensai dirigendomi in quella direzione 'Mi servirà un po' di svago dopotutto.'

**

Ricordo ancora quella notte come fosse ieri..

La paura sgorgava nelle mie vene e mi ritrovai perduta nella foresta, senza indicazione, sola.

Invocai il nome di Max più volte ma lui non si fece avanti, rimase nell'ombra, nascosto.

Tutt'a un tratto il mio ginocchio cedette, fui colpita da una freccia.

Urlai dal dolore straziante.. il veleno sulla punta stava facendo effetto.

M'accasciai al suolo e tentai di levarmela. Non ci riuscii e così mi rimase un'unica cosa da fare.. strisciare. Con gli avambracci mi feci forza e cominciai a muovermi tra i ciuffetti d'erba.

Stavo perdendo pian piano lucidità, e la mia vista ormai era offuscata.

Vidi due ombre oscure avvicinarmisi ma ero troppo debole per fare qualcosa.

Li riconobbi.. ma poi chiusi immancabilmente gli occhi, sperando che qualcuno m'aiutasse e che non mi lasciassero morire così disumanamente. 

**

Succhiai avidamente quel liquido paradisiaco, lo sentii scorrere dentro di me, mi diede forza.

Quel poveretto mi è stato utile, ed era pure buono.

Mi levai dal suo corpo ormai senza vita e con la manica della mia felpa, mi pulii i lati della bocca, 

sporchi di sangue.

Qualcuno improvvisamente applaudì alle mie spalle, rompendo quel fatidico silenzio che mi circondava.

"Complimenti Mads."

Era Max.

"Lasciami in pace." mormorai a denti stretti stringendo le mie mani in due pugni.

"Non puoi risolvere sempre tutto in questo modo, lo capisci o no che adesso siamo in pericolo?" mi sgridò.

Non mi sarei fatta mettere i piedi in testa, no di certo.

"Vattene via!" gli urlai contro "è la mia vita, non puoi decidere per me!"

"Si invece, e se non te ne andrai oggi stesso, ti legherò a questo albero e chiamerò i cacciatori, chiedendogli di venire ad ucciderti, all'istante." mi minacciò.

"Non lo faresti!" gli feci notare con orgoglio.

"Se serve per salvarci la pelle, eccome se lo farei!" 

Non potei credere in quelle parole così dure da parte sua.

'Che cosa gli è preso?' pensai, ma immancabilmente lui rispose precedendomi.. 'Maledetto potere di saper leggere la mente!'

"So tutto Mads."

SPAZIO AUTRICE:

Ecco il primo capitolo.

Io e Rossana speriamo vivamente che vi piaccia!

Fateci sapere cosa ne pensate ;)

Baci :**

XOXO

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