Chapter 2

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Il cuore mi batteva a mille.Sentivo il vento che batteva contro il finestrino, lo struscìo delle foglie, sentivo l'odore forte degli abeti dopo che aveva piovuto. Vedevo le labbra di Zayn muoversi, ma non ero capace di udire alcun suono. La sua mano era appoggiata al mio ginocchio mentre guidava. Sapevo cosa mi stesse dicendo anche senza ascoltarlo, cercava di rassicurarmi che il nostro bambino stava bene, ma non capiva.

No, lui non poteva capire. Lui non aveva ucciso il proprio figlio. Lui non gli aveva fatto mancare le cose piu importanti quando gli servivano per crescere. Lui non aveva preparato un funerale, non aveva seppellito un figlio.

No lui non capiva. Non capiva che nulla mi avrebbe rassicurata. Non capiva che per quanto mi sforzassi, e lo facevo , lo facevo sul serio, quella sensazione non andava via. Non ero in grado di controllare i miei sentimenti, le mie paura. Non avrei potuto, finchè non avrei stretto il mio, sanissimo, bambino tra le braccia. Molte pensano il contrario, che sono al sicuro dentro di loro,ma io non ce la facevo a non sapere come stava lì dentro, se stava bene, se si stesse strangolando con il cordone, se stesse dormendo, se fosse vivo. Io avevo bisogno di averlo qui,davanti a me, per controllarlo in tutto e per tutto.

Zayn non capiva, non capiva che le miei non erano delle semplici ansie da gravidanza, i miei erano dei fondati terrori, erano delle certezze che a volte, le cose precipitino.

L'auto si fermò davanti all'ospedale. Le mani erano diventate rosse per come le strofinavo con nervosismo. Zayn si girò a guardarmi, ma io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quell'ospedale. Non era lo stesso per fortuna, avevamo scelto l'ospedale più vicino a casa, sarebbe stato ridicolo farmi due ore di macchina per andare a partorire.

Lui scese dalla macchina, mentre io non avevo neanche tolto la cintura. Avevo bisogno di cinque minuti. Forse dieci.

Zayn venne ad aprirmi la portiera e si accovacciò per arrivare alla mia altezza. Lo guardai negli occhi e lui mi sorrise rassicurante. Lentamente allungò una mano per togliermi la cintura, non staccava lo sguardo dal mio, era come se avesse avuto paura di fare mosse azzardate. Mi spostai i capelli dal viso e afferrai la sua mano quando lui me la porse.

Uscii dalla macchina e lui chiuse la portiera senza far rumore. Rimase in piedi davanti a me senza accennare alcun movimento. Mi stringeva ancora la mano quando posò l'altra dietro il mio collo e mi lasciò un bacio sulla fronte. Chiusi gli occhi appoggiando la mano sul suo petto. Sentivo il suo cuore che andava veloce. Mi resi conto che per quanto la mia prima esperienza fosse stata un disastro, per lui era questa la prima, ed anche lui aveva paura, ma lo nascondeva per me.

"Andrà tutto bene, vedrai" mi disse con dolcezza, questa volta sorrisi ed annuii. Cercava di convincere entrambi, lo sapevo.

Gli strinsi la mano e fece il primo passo, lui mi sorrise e ci incamminammo verso l'entrata. C'era un dolce signora seduta dietro al bancone. Aveva la camicia macchiata di caffè ma un sorriso stampato in faccia. Ci salutò sorridente e ci accompagnò dal dottore.

"è cresciuta vero?" mi chiese toccando la pancia incerta, io le sorrisi, non mi dispiace quando la toccavano, mi rassicurava. Io annuii guardando Zayn. Anche lui sorrideva osservando il pancione.

"L'hai già sentito scalciare?" mi chiese lei aggiustandosi gli occhiali che erano scivolti. Io persi il sorriso, e scossi la testa. No, non era ancora successo. E questo non faceva altro che innervosirmi.

"Oh, non preoccuparti cara, significa che è molto calmo, quando io rimasi incinta, lo scoprii solo al quarto mese, perchè ero robusta e non si notava, e mio figlio era sempre nella stessa posizione per tutta la gravidanza, abbiamo scoperto che era un maschio solo il giorno della sua nascita, perchè non potevamo vedere il sesso prima" mi disse lei sorridendo al ricordo. Io risi, l'importante era che stava bene. Questo mi aiutò a rilassarmi. La salutammo ed entrammo nella stanza del ginecologo. Era un uomo, cosa che infastidì parecchio Zayn all'inizio, ma si calmò quando questo prestò più attenzioni verso di lui che verso di me. Mio marito faceva conquiste anche tra gli uomini, cose da pazzi.

Mi fece sdraiare sul lettino e mi alzai la maglia, gli sorrisi falsamente quando mi guardò. Stava per mettere il gel sulla pancia, ma si fermò a mezz'aria guardandomi.

"Faith, devi stare tranquilla, se ti agiti tu, si agita anche lui o lei, rilassati, se c'è qualcosa che non va te lo direi, ma è inutile ora che ti stressi." Mi disse lui paterno, io annuii scusandomi, presi un respiro e lui mise il gel freddo sul pancione. Accese il monitor ed iniziò a cercare il battito del bambino.

Sorrisi stringendo la mano di Zaym quando vedemmo il bambino nel monitor. Era stupendo. Un attimo dopo sentimmo dei battiti forti ed io iniziai a piangere. Aaron non li aveva mai avuti così forti.

Il dottore si girò a guardarmi sorridente.

"Vedi Faith, il tuo bel maschietto ha un cuore e dei polmoni forti. Va tutto bene, sta crecsendo bene, non ha nulla che non va" mi rassicurò stampando l'ecografia, mi passò della carta per pulirmi, mi sorrise di nuovo ed io mi asciugai le lacrime. Zayn girò lo sguardo dall'altra parte tirando un sospiro. "Dio" lo sentii pronunciare mettendo la mano sugli occhi. Stava bene ed era anche un maschietto.

Io risi debolmente tirando su col naso. "Eravate molto preoccupati vero. Posso chiedervi come mai? Insomma è normale avere paura ma dovete stare tranquilli" ci disse lui dolcemente, mi alzai dal lettino abbassando la maglia.

"E stata colpa mia, ho avuto una brutta esperienza qualche anno fa, il bambino è nato ma non ce l'ha fatta, e quindi ho solo innervosito Zayn" spiegai io aggiustandomi, Zayn mi circondò la schiena con il braccio mi diede un bacio sulla tempia.

"Mi dispiace per la tua esperienza, nessuno dovrebbe viverla, ma posso assicurarti che vostro figlio sta benissimo, è sano e sta crescendo come dovrebbe,vivi questa gravidanza con serenità e continua a prendere le vitamine , mi raccomando" disse lui pasandomi la cartellina con le ecografie. Io annuii ringraziandolo. Zayn gli strinse la mano, aveva ancora gli occhi lucidi, uscimmo dalla stanza e ci avviammo all'uscita. Potevo finalmente respirare, avevamo entrambi un soriso stampato in faccia. Lo feci fermare e gli diedi un bacio a stampo, ancora sorridendo. Mi riprese la mano quando ci staccammo.

"Direi che è andato tutto bene non è così?" ci chiese Margaret, la signora pasticciona. Noi annuimmo e le feci vedere l'ecografia.

"Un maschietto" dissi io emozionata, lei si commosse e noi ridemmo debolmente, si mise la mano sotto gli occhiali per non piangere.

"Scusate ragazzi,non so cosa mi prenda" disse lei imbarazzata asciugando le lacrime. "Sono molto contenta per voi" disse sincera riconsegnadomi le carte. Noi ringraziammo dolcemente, ci salutammo ed uscimmo dall'ospedale. Zayn mi aprii la portiera ed io lo ringraziai sorridendo.

"Tranquila ora?" mi chiese una volta salito in macchina, la accese e partimmo.

"Si, e tu? Lo sai che dirò a tutti che hai pianto vero?" dissi io prendendolo in giro. Lui mi guardò per poco socchiudendo gli occhi, poi posò di nuovo lo sguardo sulla strada.

"Fai pure, nessuno ti crederà" rispose lui con convinzione. Io risi accarezzandogli la guancia. Lui piegò la testa, respirando piano.

"Ti amo" gli dissi io spontanemanete. Lui sorrise e mi baciò la mano.

"Ti amo picocla" disse anche lui amorevolmente. "Ma ci credi che stiamo per avere un figlio?" mi chiese emozionato scuotendo la testa continuando a sorridere.

"Possiamo comprare le cose adesso" gli ricordai, avremmo potuto finire di decorare la cameretta.

"Devo dipingere i muri" rispose lui ricordandolo più a se stesso.

Adesso l'agitazioe era diminuita, quasi scomparsa. Il nostro pargoletto stava bene e noi non potevamo essere piu felici di così.

Questo fino a quando il telefono prese a squillare.

Era mia madre.

Non eranno buone notizie. Ed il mondo mi diede un altra prova che nulla va sempre completamente bene.

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Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate e scusate gli errori.

Vi adoro

Marry you 2 Our livesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora