Ero tornata a casa dopo una settimana, le contrazioni erano passate ma ovviamente sarei dovuta restare a letto per gli ultimi 2 mesi di gravidanza.
Zayn mi aveva costretto a tornare con lui, non che mi dispiacesse, ma preferivo non farglielo notare.
Aveva detto che non mi aveva mai tradita, ed io volevo credergli. Queste ultime settimane mi aveva aiutato molto, non mi permetteva di alzarmi dal letto per nessuna ragione, mi portava in bagno e mi preparava da mangiare.
Non mi aveva lasciato sola neanche un attimo, ed io ne ero felice.
Ero al nono mese e adesso avrei potuto partorire in qualunque momento. Il bambino era già in posizione.
Zayn era uscito un attimo come ogni giorno per andare a controllare come andava il lavoro. Erano quasi pronti per uscire dal giro completamente, ma dovevano sistemare le cose con e altre bande così da non ritrovarsi persone contro mentre loro erano deboli e disarmati.
Solitamente non stava fuori per più di un'ora, ma oggi non volevo che andasse, avevo avuto strani dolori alla pancia tutta la notte, ma pensai che era solo un ora e quindi non gli dissi nulla.
"Ci vediamo tra un oretta, non fare troppi movimenti" mi disse baciandomi. Si chinò ad accarezzare la pancia e poi andò via.
Mi andai a sedere e le contrazioni tornarono. Sapevo che c'erano delle ottime possibilità che fossi in travaglio, ma non me ne preoccupai più di tanto, comunque ci sarebbero volute delle ore prima di essere pronta.
Il cuore iniziò a battere fortissimo, ero troppo eccitata, finalmente il mio bambino sarebbe nato.
Era tutto pronto, la borsa dell'ospedale era già accanto alla porta, la camera era pronta, mancava solo il piccolo.
Sentii una contrazione forte, durò un paio di minuti, quindi decisi di andare a controllare se ci fossero macchie di sangue.
Appena arrivai in bagno, mi abbassai il pantalone e la mutandine, non riuscii a sedermi che ebbi una contrazione, mi piegai sulle ginocchia per il dolore, restai con le gambe aperte aspettando che finisse e senza neanche accorgermene mi ritrovai a spingere, qualcosa mi scivolò dalle gambe, appena capì, lo afferrai al volo e crollai sulle ginocchia.
Restai paralizzata.
Fino a quando un pianto non mi fece riprende.
Avevo il mio bambino tra le braccia.
Lo portai al petto e lo strinsi forte, fino a quando non smise di piangere, controllai che avesse tutto. Per quanto strano poteva sembrare, gli contai anche le dita dei piedini, ma era perfetto. Quando lui si calmò controllai che anche io stessi bene, mi sfilai i pantaloni e mi alzai con il mio bimbo al petto.
Lo appoggia sul letto, sopra un asciugamano morbido, ero ancora scioccata e non mi rendevo conto.
Mi pulii con delle salviette mi vestii e poi inizia a pulirlo delicatamente.
Mi tremavano le mani, il cuore era impazzito, delle lacrime mi bagnarono il viso. Era così bello.
Aveva gli occhi dello stesso colore di quelli di Zayn solo più chiari.
Corsi a prendere una tutina, non sembravo una che aveva appena partorito, avevo tutta quella adrenalina in corpo che non riuscivo a calmarmi.
Gli misi il pannolino a tempo record, gli misi la tutina ed inizia a ridere perché mi sembrava un anguria. Era verde con le strisce bianche ed il colletto rosso.
Iniziò a piangere, così lo presi tra le braccia, era così piccolo.
Iniziò a ciucciarsi la manina, allora mi sbottonai la maglia e lo feci attaccare, mi morsi il labbro per trattenere il sorriso. Era la prima volta che allattavo, con il mio primo bimbo non lo feci, e ancora me ne pento.
Gli accarezzai a testolina, ancora un po' ruvida, la sua manina stringeva il mio seno, mi sedetti sulla punta del letto, restammo in quella posizione per una ventina di minuti, quando si addormentò scesi giù e lo misi nella culletta del passeggino che era già pronto lì. Lo coprii con la copertina. Presi il telefono e gli scattai delle foto.
Dovevamo andare in ospedale per controllare ma volevo aspettare che Zayn ed i ragazzi tornassero.
Neanche a pensarlo che sentii la serratura scattare.
I ragazzi entrarono e salutarono velocemente andandosi a sedere sul divano.
Il carrozzino era girato dall'altra parte quindi non si vedeva che dentro c'era il piccolo.Zayn chiuse la porta e mi si avvicinò lasciandomi un bacio, mi accarezzò la pancia che ora era più sgonfia e morbida.
Lo notò subito, quindi mi spostai un po' e lui smise di respirare.
Gli sorrisi e vidi che delle lacrime gli scendevano dalle guance, mentre si chinava per prenderlo.
Si asciugò le lacrime velocemente e si girò con il piccolo tra le braccia.
Tutti si ammutolirono, chi sbarrò gli occhi, chi si mise a ridere.
Zayn mi baciò un altra volta con un sorriso sulle labbra.
"Piccola me ne sono andato per 40 minuti" disse lui ancora scioccato
"Si infatti vi conviene non andare al bagno di sopra per favore" risposi io ridendo, lo abbracciai forte facendo attenzione al piccolo.
Gli altri si avvicinarono per guardarlo, persero tutti la maschera del cattivo ragazzo. Fecero dei versetti verso il bambino ed io risi nella spalla di Zayn.
"Menomale ha preso tutto da sua madre" disse Harry sfottendo Zayn, che gli fece il dito medio.
"Dobbiamo andare in ospedale ora" dissi iniziando a mettermi le scarpe
"Perché?" Chiese Zayn preoccupato
"Perché è nato in un bagno e bisogna controllare che sia tutto ok" dissi avvicinandomi, lo bacia velocemente e presi il piccolo per mettergli il giubbottino.
Zayn prese le chiavi della macchina ed il seggiolino.
"Dobbiamo ancora decidere il nome" dissi andando verso la porta.
"Una cosa alla volta piccola, ci vediamo dopo" disse Zayn ridendo e salutò i ragazzi.
Mi sistemai dietro con il piccolo e Zayn mi sorrise dallo specchietto.
"Ti amo" mi disse con amore sorridendomi
"Ti amo anch'io Zayn" risposi lasciandogli un bacio sulla guancia frettolosamente.----
Dopo secoli eccomi qui.
Scusate per gli errori e se è superficiale, l'ho scritta velocemente.
Spero vi piaccia♥️♥️♥️
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Marry you 2 Our lives
Fiksi PenggemarSequel di Marry you!! Faith è ormai ufficialmente una Malik con piccolo Malik in grembo, ma i problemi non sono finiti e questa volta potrebbero anche essere più gravi dei precedenti. 'Il mondo non è sempre rosa e fiori ma se lo è, lo è solo perché...