"Sei sicura che sia buono?"
La sua espressione. La sua espressione, in questo momento, é come quella di ogni persona a cui faccio questa rivelazione. Adoro questa espressione. Non so perché.
"Ti fidi di me? Vedrai, é buonissimo"
Dico infilandomi una patatina in bocca. Lui non si muove. Prende una patatina dal sacchetto la intinge nel milkshake alla fragola e la mangia. Qualche secondo di silenzio, poi:
"TU. SEI. UN. GENIO"
Ed immediatamente prende altre quattro o cinque patatine, le intinge e poi le mangia. Mentre io rido. Il suo sguardo sospettoso si è trasformato in uno sguardo di ammirazione.
"Te lo avevo detto"
Dico, nel frattempo mi infilo un altra patatina in bocca. Sta mangiando ancora le mie patatine. Non posso accettarlo. Gli do uno schiaffo sulla mano. La sua reazione é immediata.
"Ahioo"
"Giù le mani dalle mie patatine, baby."
Sorriso malizioso, fatto. Dio, Lola sarebbe così fiera di me.
"Ok, ok. Ho capito."
Poi mi ha sorriso. Si é alzato, e dopo pochi minuti é tornato con altre patatine.
"Huston, arrivano i rinforzi"
E stavolta, ridiamo entrambi.
Una volta finito il nostro snack delle 8:30 di mattina, usciamo dal Mc Donald e lui si accende una sigaretta. Fuma. Non mi sorprende. Ha la faccia di uno che fuma."Ed ora che facciamo?"
Mmhhh. Pensa Sarah, pensa. Dove avresti voluto essere tu al suo posto? Oh, ci sono!
Sorriso malizioso al mio tre...due...uno"Seguimi"
Gli afferrò la mano e lo trascino verso la fermata degli autobus.
"Dove stiamo and.."
"Shhhh"
"Si, ma dov..."
"Shhh"
"Sarah..Dov..."
"Shhhhh. E ti ho detto 1000 volte di chiamarmi pink. Tutti mi chiamano pink."
"Non mi piace Pink."
Cosa?? Ora mi sono offesa.
"Cosa? Perché?"
"Ahahahahah lo ha detto tu. Lo usano tutti"
Ok. Questa posso concedergliela. Ma Sarah non mi piace. É troppo formale.
"Sarah non mi piace. È troppo formale"
"Ahaha vorrà dire che ti chiamerò "piccola" in eterno, piccola"
Si, sono sicura che anche lui conosca le regole del TMT. Ne sono certa. Sta facendo un sorriso malizioso. Il terzo solo da quando siamo alla fermata.
"Ci sto"
Da qui, evito di descrivervi tutta la conversazione nei dettagli. Passo subito alla parte in cui arriviamo a destinazione.
Ebbene sì dopo tre cambi di autobus, due fermate in metro, un paio di chilometri a piedi, siamo arrivati.
Non so bene che nome dare a questo posto.
Io l'ho sempre chiamato "il posto"
É un piccolo pacchetto di una casa privata che si trova in periferia. Mio padre mi ci portava quando ero piccola. In teoria non potremmo fermarci perché è proprietà privata, ma a mio padre non é mai importato, e non inizierà ad importarmi adesso.
É molto piccolo. Saranno 10 metri quadrati. Nonostante questo, é molto curato. Il prato é all'inglese, di un verde brillante e l'intero giardino é occupato da questa grande quercia, bellissima, con un ramo sporgente dal quale pende un altalena.
Adesso é cambiato, però. Non venivo qui da, ormai, 5 anni. La quercia è rimasta così come l'altalena, il proprietario ha aggiunto una staccionata bianca a confine del giardino, che lo fa sembrare ancora più piccolo ed attorno ad ogni asse della staccionata ha avvolto delle luci, che accese creano una stupenda atmosfera.
Fortunatamente, avevo portato una coperta.
Una volta arrivati, Charlie sembra sorpreso."Guarda che il posto é questo"
Spiegai.
"Si, lo avevo capito ... solo che é un po' strano..."
Strano? Tre cambi di autobus, un paio di fermate di metro e svariati chilometri a piedi per sentirmi dire che é strano?
"Pazienza"
E feci spallucce. Meglio sedersi. Sfilo la coperta dal mio zaino e la stendo, poi mi. I siedo sopra, prendo le patatine ed i marshmallows ed iniziò a mangiare.
Lui rimane in piedi ancora qualche secondo, a fissarmi, poi si siede affianco a me."Allora.. questo posto..."
"È forte. Lo so."
"Stavo per dire "è piccolo" ma anche forte va bene"
In effetti è piccolo.
"Mio padre mi portava qui tutti i giovedì. È una proprietà privata, lo so, ma io mi sedevo su quell'altalena e lui mi spingeva. Adoravo quel posto. Avevo sei o sette anni. Volevo diventare astronauta. Stando lì, spinta, mi sembrava di volare e fingevo di essere su una navicella, per questo ogni volta gridavo "huston! Più in alto" e mio padre mi rispondeva "subito capitano"
Merda. Perché cazzo ho iniziato a parlarne? Mi stanno venendo le lacrime agli occhi. Non dovrei piangere. Questo dovrebbe essere la sua prima infrazione dovrebbe essere super divertente non super triste? Così non va....
"È una cosa dolcissima"
Oh. Ora non posso fermarmi.
"Una volta, eravamo sull'altalena, mio padre mi spinse troppo forte ed io caddi. Mi feci così male che non volevo più salire su un altalena. Per settimane mi rifiutai, finché mio padre non mi disse "tesoro, devi capire una cosa, non puoi rialzarti se prima non cadi. É normale. Anzi sarebbe strano il contrario, l'importante é riprovarci, sempre con più grinta di prima. " così mi convinsi e tornai sull' altalena.
Merda. Ora mi viene da piangere, sento le lacrime bruciare nella mia gola. Lui continua a non dire nulla. Sto per piangere...non riesco a resistere. Ci sono..ancora qualche secondo di dignità e poi non ne avrò più.. addio dignità!
"Ehi! Ragazzini di merda! Fuori dal mio giardino"
Oh cazzo é il proprietario!
"Merda il proprietario"
É confuso tanto quanto me... ma non ho tempo di spiegare...
"CORRI"
Urlo. Lascio tutto lì, lo zaino, la coperta, il cibo, tutto. Ed iniziò a correre. Charlie é dietro di me. Vorrei voltarmi per guardarlo ma non posso, rallenterei.
Mi stanno bruciando i polmoni. Sto per smettere quando Charlie mi raggiunge e mi afferra la mano, dandomi la forza per continuare. Alla fine ci nascondiamo in un vicolo, strettissimo, così stretto che per entrarci in due, siamo stati costretti a metterci naso a naso. I suoi occhi verdi iniziano a fissarmi intensamente. Ho la gola secca. Il..il sangue mi pulsa nelle orecchie. lui si avvicina sempre di più. Non riesco a capire più niente. La mia mente si fa sempre..sempre più offuscata. Che cosa sta succedendo? Non posso. Devo spingerlo via. Questa vicinanza mi sta uccidendo. Poso le mie mani sul suo petto. Faccio per spingerlo via, ma lui oppone resistenza. Mi afferra i polsi con forza . Perché oppone resistenza? Provo a sottrarmi alla sua presa ma é inutile. Lui continua a fissarmi. Sento che le gambe mi stanno abbandonando. Si avvicina sempre di più, sempre di più. Non so che fare. Tento ancora una volta di respingerlo. Ma ottengo l'effetto opposto. Oh Dio che cosa sta succedendo? Appoggia la sua fronte sulla mia. I nostri respiri si mescolano. E mi rendo conto solo adesso di stare respirando affannosamente. Continua a fissarmi. Rimaniamo così. Fronte contro fronte, le mie mani sul suo petto e le sue avvolte intorni ai miei polsi. In silenzio. Un silenzio che sembra durare un eternità, finché lui non mi sussurra in un orecchio "oh, cosa devo fare io con te" espira un ultima volta poi posa le sue labbra sulle mie.
Ed io smetto di pensare.
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It's always been you.
Romance- I suoi occhi verdi iniziano a fissarmi intensamente. Ho la gola secca. Il..il sangue mi pulsa nelle orecchie. lui si avvicina sempre di più. Non riesco a capire più niente. La mia mente si fa sempre..sempre più offuscata. Non posso. Devo spingerlo...