"Camila! Sbrigati piccola! Se non andiamo adesso perderemo il volo per il Perù! Sarebbe un'indecenza essere in ritardo al nostro stesso matrimonio, giusto?" Sento Harry chiamarmi.
Velocemente prendo i miei occhiali da sole li infilo addosso prima di prendere l'ultima borsa che avevo preparato per il viaggio. "Eccomi eccomi eccomi!" Cammino velocemente lungo la sala, attenta a non inciampare sui miei tacchi mentre vado verso la porta. Infine giro l'angolo e vedo il ragazzo dai capelli ricci in attesa, con lo smoking già addosso.
Stava ancora aggiustando la sua cravatta quando mi intravede e sorride dolcemente prima di aprire la porta per me.
Gli bacio teneramente la guancia per poi camminare fuori dalla stanza."Sembri piuttosto vivace" ammicco mentre chiude la porta. Lui ridacchia e posa dolcemente una mano sulla mia schiena mentre mi guida verso l'ascensore.
"E tu sei assolutamente stupenda"
Mi lusinga mentre chiude le porte dell'ascensore."Beh grazie, ma lo sarò ancora di più quando indosserò il mio abito da sposa" ridacchio. Lui posa la mano sulla mia guancia e la accarezza teneramente con il pollice.
"Tu sei sempre bellissima, Milz." Mi guarda dritto negli occhi. Arrossisco e abbasso lo sguardo come le porte dell'ascensore si aprono, raggiungendo la hall.
Un fattorino si precipita verso di noi con un carrello dei bagagli e ci saluta calorosamente prima di cominciare a imballare le nostre cose sul carrello. Sento Harry raggiungere la mia mano e intrecciare le nostre dita mentre mi conduce verso le porte scorrevoli.
"Okay il nostro jet privato ci sta già aspettando in aereoporto" comincia mentre ci facciamo strada evitando lo sciame di paparazzi e le luci lampeggianti "Oh e piccola, stavo quasi per dimenticarmene, pollo o pesce?" chiede mentre entriamo nella nostra cabina."Eddai Haz! Mi conosci meglio di così. Pizza!" Urlai gettando le braccia al vento in maniera infantile.
Lui ridacchia e posa una mano sul mio interno coscia."Sarà decisamente elettrizzante essere tuo marito Camila... Camila... CAMILA!"
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Mi risveglio dai miei pensieri quando mi rendo conto di essere nella mia classe di storia. Comincio a guardarmi intorno e mi abbasso un pò sulla sedia quando noto l'intera classe fissarmi. Guardo alla mia destra e vedo Dinah nel tentativo di soffocare una risata e poi la men che meno diverita Mrs. Kirk, che mi rivolge direttamente uno sguardo omicida.
Comincio a torturare il mio labbro inferiore mentre la guardo con un filo di imbarazzo e le guance arrossate.
"Bene Ms. Cabello, sono sicura che le piacerebbe passare questa classe prima di organizzare il matrimonio in Perù, giusto?" Chiede retoricamente. "Presti attenzione per favore." Mi rimprovera prima di ritornare alla lettura."Ugh..." mi lamento mentre affondo la testa sulle braccia incorciate sopra il banco.
Riesco a sentire gli sguardi degli altri studenti perforarmi il corpo, ma rimango così fino alla fine della lezione.Quando finalmente la campanella suona dopo un'altra ora agonizzante, sono la prima a precipitarmi fuori dall'aula verso il mio armadietto. Inserisco la combinazione e apro lo sportello.
Quindi getto il mio libro di storia dentro l'armadietto mentre afferro il mio zaino per avventarlo sopra la mia spalla. Infine chiudo l'armadietto, che rivela una Dinah divertita dall'altra parte. Sobbalzo chiaramente spaventata dalla sua improvvisa apparizione e lei ride."Wow Chancho. Un matrimonio persiano, ero almeno la damigella d'onore?" Ridacchia. Le schiaffeggio il braccio mentre comincio a camminare giù per il corridoio.
"Oh sta' zitta. Per di più, sono stata scortesemente interrotta nel sogno, persino prima che arrivassimo all'altare." Mugolo giocosamente.
"Sei un disastro. Harry Styles? La scorsa settimana era Ed Sheeran. Li stai tradendo uno ad uno Mila?" Ansima fingendosi senza fiato con una mano sul cuore. Ridacchio e la spingo via giocosamente.
"Penso che Harry sia il miglior candidato in questo momento, lui mi chiama Milz." Arrossisco. Alzo il capo per vederla rivolgermi uno sguardo da 'ma che cazzo..?' che semplicemente ignoro.
Camminiamo fuori e infine ci dirigiamo verso la sua auto.
Letteralmente lanciamo i nostri zaini nei sedili posteriori e saltiamo sù. "E la pizza al tuo matriminio, Mila? È disgustoso." Eccola che ricomincia a farsi beffe di me."La pizza non è disgustosa" le lancio uno sguardo furioso.
"Non è nemmeno di alta classe per un matrimonio, tesoro." Mi picchietta la gamba. Spingo via la sua mano.
"Era solo un sogno ad occhi aperti per dargli così tanta importanza, possiamo solo andare a casa?" Mugolo.
"Certo, dobbiamo trovare qualcosa da metterci domani" ghigna.
"Cosa c'è domani?" Domando con un sopracciglio alzato e una faccia piuttosto infastidita.
Lei comincia a uscire dal percheggio mentre mi guarda girata di lato. Incrocio le braccia e faccio lo stesso.
"Mila, potresti almeno fingere di essere emozionata?" Supplica. In tutta risposta alzo le spalle e scuoto la testa.
"È un pò dura essere emozionati quando stò per essere trascinata ad un concerto per snob pompose, con musica scadente." Dico con un espressione disgustata.
"Non hai nemmeno ascoltato la sua musica." Si difende. Come potresti sapere se fosse una 'snob pomposa'? Chiese. Tiro fuori il mio telefono e comincio a giocare a 'Don't Tap The White Tile'.
"Dinah, a te piace la sua musica solo perché puoi twerkarci sopra." Strinsi gli occhi nella sua direzione prima di concentrarmi sullo schermo ancora una volta.
"Okay questo è abbastanza vero." Sento la sua risata. "Guarda, non sto cercando di forzarti a venire, ma penso che se la ascolteresti realmente e vedresti quanto è figa, forse ti piacerà." Dice mentre imbocca la strada in cui viviamo.
"Dinah... lo dici come se la conoscessi." Scuoto la testa e rido.
"Quando fai parte di un fandom è come se fossi la loro migliore amica, Chancho." Spiega.
"Si, beh... peccato che tu sia bloccata con me." Le feci la linguaccia, mentre lei imboccava la strada per il mio vialetto.
"Inoltre, ricordati che ho i biglietti per il backstage. Almeno la incontreremo." Sorride soddisfatta.
"Oh che gioia..." Dico sarcasticamente. Lei mi guarda e mette il broncio. "Ugh... sei fortunata che ti voglio bene e il tuo compleanno è domani." Scherzai.
Afferrai il mio zaino dai sedili posteriori per poi gettarmelo sulla spalla come comincio ad aprire la portiera dell'auto, ed esco. Quindi comincio ad avviarmi verso il portone."Oh e vestiti sexy, ho sentito dire che Lauren è single e pronta per socializzare!" Urla mentre finalmente entro a casa.
"Ciao Dinahhhh!" Urlo prima di chiudere la porta.
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"Perché no? Stai per incontrare Lauren Jauregui, Mila." Sento la mia amica Sandra dire contro il telefono. Premo il tasto del vivavoce sul dispositivo mentre roteo gli occhi e scorro sulla Home di Tumblr del mio laptop.
"Non riesco a capire cosa c'è di tanto speciale in questa ragazza. È come ogni altra pop star lì fuorì." Alzo le spalle.
La sento boccheggiare drammaticamente, facendomi ridere della sua infantilità.
"Perché semplicemente non ti do il mio biglietto, visto che sembri di svenire per lei proprio come Dinah?" Offrii giocosamente."Beh mi piacerebbe... peccato io stia in Germania." Grida. Annuisco e soffoco una risata. Adoro stuzziacare questa ragazza.
"Non è colpa mia se hai deciso di studiare all'estero in giro per il mondo." Mi schiarisco la gola. "È meglio che vada. Devo trovare qualcosa da mettermi domani. Avevo intenzione di vestirmi come una vagabonda ma Dinah probabilmente mi ucciderebbe." Lasciai uscire un sospiro esasperato. Sentii la risata di Sandra dall'altra parte del telefono.
"Se provi davvero ad ascoltare la sua musica, potrebbe piacerti." Dice ancora ridendo. Scuoto la testa.
"Si, beh... ne dubito. Ti scriverò domani" urlo mentre salto giù dal letto.
"Va bene Karla Camilliono" Non dimenticare di fare un selfie con Lauren e mandarmelo! Ciaooo!" Dice prima di riattaccare. Scuoto la testa prima di cominciare a setacciare il mio guardaroba.
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The Backstage Pass (Camren) - Traduzione Italiana
Fanfiction"Il miglior modo per scoprire se puoi fidarti di qualcuno è fidarti." -Ernest Hemingway La storia non è mia, la sto solo traducendo. Tutti i crediti vanno a @luxurylolo che mi ha gentilmente permesso di tradurre questa bellissima storia. Detto ques...