Il Libro

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Lia



In mezzo ai pensieri di quella notte insonne, riflettevo ad un modo semplice ed efficace per abbattere il soffitto bianco di camera mia;
Possedeva la capacità di tenermi sveglia notti intere malgrado il sonno , i miei occhi restavano li, sgranati , senza batter ciglio.
"tic-toc" Decisi di alzarmi, Quando notai che il sole non era ancora levato "tic-toc" mentre camminavo in penombra per il corridoio, potevo sentire il ticchettio dell'orologio provenire dall'altra stanza "tic-toc" arrivata in cucina alzai lo sguardo alle lancette , 4:30 ;
Optai per restare sveglia sul divano con una coperta sulle spalle e le gambe incrociate a leggere l'unica frase esistente del mio libro preferito per l'ennesima volta, mentre sorseggiavo una tazza The caldo.
Lo Trovai il primo anno di collage, sotto ad un vecchio tavolo da lettura della biblioteca.
Ricordo che stavo lì ,tutta sola a leggere un libro scelto a caso , che neanche mi piaceva tanto, parlava di giardinaggio e piante , si chiamava "il mio piccolo orto botanico", era cosi noioso , che mi sarei addormentata in meno di un secondo, se non fosse stato per il mio terribile vizio di dondolare i piedi avanti e dietro ogni volta che sto seduta;
Così quel giorno, diedi un calcio a qualcosa di abbastanza rigido e voluminoso, che si trovava al di sotto del vecchio tavolo;
Quando mi abbassai, vidi un grosso libro, Esteticamente era banale, del tutto bianco, il titolo palesemente inesistente come il nome dell'autore, più di 1.000 pagine, paragonabile ad un grosso registro, cosi incuriosita, senza pensarci due volte, cercai d'infilare frettolosamente il libro dentro il mio zaino cercando di non dare nell'occhio , andai subito via.
Non appena arrivata al dormitorio, corsi nella mia camera, nella quale mi chiusi dentro per ore;
Rimasi seduta sul letto con il libro aperto davanti alle mie gambe incrociate, mentre nella testa mi rimbombavano milioni di domande ;
Questo grosso libro dava l'impressione di essere un diario ancora da scrivere, smarrito da qualcuno, se solo non lo avessi raccolto dal pavimento di una biblioteca o per l'unica frase che si trovava all'inizio del libro probabilmente scritta in latino antico :
"Invenies hic olim tu quaeris et quid facies...?"
Dopo aver passato ore ed ore incollata su dizionari e vocabolari della biblioteca per studiare e scomporre ogni singola lettera, scoprii il significato di questa frase:
"Un giorno mi troverai e a questo punto ti domanderai, di me che te ne farai...?"
Non ho mai avuto la sicurezza che questa fosse la traduzione esatta, aveva un senso logico quanto illogico, l'unica cosa certa che si poteva dedurre, è che quella frase era incompleta, aveva un inizio ma non una fine, come se fosse rimasta in attesa del suo scrittore, per essere completata.
Non sono mai riuscita a sbarazzarmi di questo grosso libro anzi lo custodisco con estrema gelosia, lo tiro fuori solo con la certezza che nessuno possa vederlo, proprio per questo l'ho sempre tenuto nascosto sotto il parquet di camera mia, con la speranza di trovarne altri che potessero completare la mia frase.
Nessuno sa dell'esistenza di questo libro, probabilmente neanche la biblioteca, dopo che lo presi, nessuno lo cercò, solitamente sotto questo punto di vista, erano molto fiscali, controllavano ogni libro alla perfezione, non tolleravano ritardi di consegna ed infine ogni prestito veniva registrato ,se mai si accorgevano della mancanza di qualche libro, erano guai.

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