Lia -L'incontro

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Lia


"Din-don" il campanello di casa mia suonò;
Mi trovavo in cucina insieme a mia madre, la stavo aiutando a portare gli antipasti a tavola.
<<Tesoro, va ad aprire la porta>>disse con dolcezza <<nel frattempo tuo padre mi aiuterà con piatti >> aggiunse scandendo bene le parole ed alzando la voce <<vero, caro?>>
<<Si, tesoro!>> rispose mio padre dall'altra stanza, mentre mi sistemavo il vestito di seta blu;
Aprii la porta di casa lentamente.
<<Signor Smith !>> dissi sorridente <<Signora Clare>> adoravo i signori Smith erano sempre simpatici e di buon umore.
<<Buonasera Lia>> risposero in coro, avanzando dalla soglia della porta.
<<Buonasera>> controbattei, <<Accomodatevi>> aggiunsi facendo cenno di entrare, iniziando a camminare per fare loro strada.
<<ah! Lia >> disse la signora Smith ,rimanendo sulla soglia della porta mentre io ero girata di spalle<<Ti presento nostro figlio>> rimasi pietrificata per un istante, non sapevo avessero un figlio, mentre ero ancora girata sentii il suo tono di voce caldo <<Piacere ,Logan >> .
Mi girai di scatto , per quanto fossi arrabbiata , mi sforzai di sorridere nel modo più carino e sincero possibile .
<<oh! Ciao piacere Lia >> dissi facendo finta di nulla , porgendogli la mano.
<<Il piacere è tutto mio >> rispose facendo gesto del baciamano <<Logan, per chissà l'avessi già dimenticato >> aggiunse in modo ironico.
La signora e il signor Smith , andarono in cucina , lasciandoci soli;
Gli avrei voluto urlare contro, o chiedergli del libro ma mi limitai a domandargli <<che fai qui?>> con tono un leggermente isterico, cercando di parlare il più possibile a bassa voce.
<<Potrei farti la stessa domanda io, ma sappiamo entrambi la risposta >> disse mentre stava ancora sulla soglia della porta <<E ad esser sincero neanch'io avrei voluto vederti>> aggiunse, spostandomi delicatamente dai fianchi.
<<Che fai giù le mani ? >> dissi facendo strani gesti come per cacciare uno sciame di api, quando si avvicinò istintivamente e disse << Direi proprio che il blu ti dona >> alzò gli angoli della bocca mentre continuava a tenermi per i fianchi cosi da riuscire a bloccarmi le mani .
<<Però adesso fammi entrare, hahaha>> mi lasciò e fece una piccola risata camminando avanti per la casa.
<<Ti diverti? Ad essere cosi simpatico?>> domandai mentre mi lisciavo il vestito delle piccole crepe che si erano venute a creare .
<<Si, è un talento di famiglia >> rispose ironicamente , come sempre
<<Mi stai dicendo che dovrò sopportarti ogni weekend?>>
<<no, haha>> disse ridendo
<<no?!>> risposi
<<Ricordi della Stanford ?>> disse mentre si stava per sedere sul divano
<<si...purtroppo me ne ricordo della Stanford>> risposi sedendomi accanto a lui
<<Bene allora , dovrai sopportarmi anche li >>
<<Non se ti evito>>
<<Non se vai perdendo oggetti per strada>>
<<Sarai la mia condanna eterna, allora >> il mio tono di voce si era addolcito insieme al suo sguardo, nonostante fossi arrabbiata , non ostante avessi giurato di non volerlo più vedere, rimassimo a parlare sul divano , fino a quando non fummo interrotti dai miei genitori .
<<A tavola !>>
<<arriviamo >> rispondemmo in coro alzandoci dal divano
<<Prima le donne >> disse sorridendomi
Arrivati a tavola ci sedemmo l'uno davanti l'altro, ma la signora Smith , meglio dire Clare e mia madre si vollero sedere accanto , gli "uomini " di famiglia optarono per sedere a capo tavola , dunque per me e Logan , giunse la sorte di sederci l'uno accanto all'altro .
Quando si alzò dal tavolo per mettersi accanto a me <<Io a destra!>> esclamai .
<<Ti stavo proprio per dire che mi sarebbe piaciuto stare a sinistra >> rispose ridendo
Non appena ci sedemmo tutti a tavola, iniziarono le solite domande, i soliti interrogatori imbarazzanti che almeno tutti una volta nella vita , saremmo costretti a subire per via dei nostri genitori;
<<Logan, e tu che collage frequenti ?>> chiese mia madre
<<La Stanford , signora >> rispose
<<Oh , ma non mi dire >> esclamo contenta <<Anche la nostra, Lia>>aggiunse , guardando mio padre compiaciuta, ma lui le mandò un occhiata ;
<<Oh! Ma allora vi conoscevate già >> chiese Clare
<<No! In realtà no >> rispondemmo in coro io e Logan
Non so quale sia di preciso il motivo, ma penso che mentimmo ai nostri genitori per non farli girare troppo con la testa, io e Logan eravamo soltanto conoscenti , incontrati per caso in una biblioteca .
Quando giunse l'ora di andare via, Logan lasciò andare avanti i suoi genitori e aspettò me sulla soglia della porta.
<<Buonanotte, Lia >> disse restando appoggiata alla porta con le braccia conserte
<<Buonanotte, Logan >> dissi, mentre lui si avvicinò di poco.
Ci guardammo per un instante ed alla fine dissi <<Vuoi restare per tutta la sera a fissarmi ?>>
<<Si>> rispose
<<ahahah , ci vediamo domani , a quanto pare >> dissi ridendo, mentre indietreggiavo sempre più dentro casa <<Adesso devo andare, è già tardi >> aggiunsi , guardandolo per l'ultima volta , chiudendogli la porta in faccia, mentre lui rimase impalato continuandomi a fissare con il suo solito sorriso.
Non appena la chiusi la porta, iniziai a pensare tra me e me "Che stupida, perché ho chiuso la porta ?" dunque andai a passo svelto in camera mia, avevo in mente un piano ben preciso, ma mia madre mi bloccò
<<Amore ti sei divertita questa sera ?>>
<<si mamma , ho sonno>> fingendo con una voce impastata
<<Non sapevo avessero un figlio >> aggiunse mio padre, guardando prima me e poi mia madre << Neanche io >> controbatté mentre metteva avanti la lavastoviglie <<e neanche sapevo fosse così carino >> disse guardandomi, facendomi una specie d'occhiolino <<mamma ! non iniziare >>
<< Eh! Cara non iniziamo >> si intromise mio padre, lui è sempre stato molto geloso di me, fin da quand' ero bambina.
<<Lia...>>la interruppi <<ho sonno vado a letto mamma>>
<<Buonanotte >> risposero quasi simultaneamente
<<notte>> dissi mentre salivo le scale il più veloce possibile ma senza dare troppo nell'occhio.
"rumore della porta che si apre " Quando entrai in camera , mi cambiai velocemente, misi un paio di jeans stretti, un maglioncino rosa cipria e le converse bianche, non avrei mai rinunciato a loro.

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