Il libro di Logan

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Logan

Durante la strada del ritorno dalla biblioteca, sfilai abilmente il libro bianco dal borsone di Lia quando si fermò a salutare Dafne , una sua amica del collage incontrata a metà strada tra i parcheggi e la biblioteca.
Mi dispiaceva per Lei, ma in fondo l'ho solamente preso in prestito, lo restituirò subito dopo il weekend, questo libro mi serve più di quanto potesse immaginare.

Stavo già in macchina , quando mi si illuminò lo schermo dell'iPhone;
"Logan , tenevo a quel libro "
"Scusa Li..." non feci in tempo a rispondere , che mi si spense il telefono, le avrei risposto non appena arrivato nella mia nuova casa;
La strada per il ritorno era abbastanza lunga, il mese scorso la mia famiglia , si trasferì in un paese
più o meno piccolo , per questioni lavorative , questo sarà il mio primo weekend nella nuova casa.
I miei genitori se non mi sbaglio avevano detto che abbiamo dei vicini al quanto simpatici, provenendo da un enorme casa in campagna, isolata dal resto del mondo, non so se mi sarei abituato all'idea di avere dei vicini, anche se loro sostenevano l'idea che li, mi sarei trovato bene , ma per precauzione portai con me la chitarra.
Per quasi tutto il tragitto dormii, avevo avuto una nottataccia;
<Logan, siamo arrivati>> disse mia madre
<< Logan, svegliati! >> ribatté
<<si...>> risposi assonnato mentre sbagliavo
Quando aprii gli occhi e scesi dalla macchina , finalmente la vidi, era su due piani , ed il prospetto era bianco con infissi il legno, come le altre case che sembravano fatte a stampo, ero finito in un classico quartiere americano ,con giardini , viali alberati e grandi strade ;
Stavo per mettere piede dentro casa quando mio padre disse <<Hai scordato qualcosa >>
<<aaah! La valigia!>> esclamai.
Mio padre mi lanciò le chiavi della macchina, e andai a prendere la valigia.
"sbam" entrai dentro casa e chiusi la porta <<wow! Mi piace >> esclamai, mentre mi guardavo attorno .
<<camera mia dov'è?>> chiesi curioso
<<le camere sono di sopra>> grido mia madre dalla cucina <<dal lato sinistro se non mi sbaglio>>aggiunse
Salii la rampa di scala velocemente, con la valigia in mano, e andai nel corridoio di sinistra, guardai dentro ogni stanza , e alla fine arrivato all'ultima porta , guardai dentro , era abbastanza spaziosa, la prima cosa che notai fu un enorme finestra sul lato sinistro della parete, in realtà era impossibile non notarla , essa si affacciava ad un'altra grande finestra della casa dei miei vicini, per fortuna esistono i tendoni.
Subito dopo aver disfatto le valigie, chiusi la porta a chiave e cercai un posto sicuro dove nascondere i miei due libri bianchi almeno per tutto il fine settimana;
Guardandomi attorno, decisi che non c'era posto più sicuro del parquet di camera mia, dunque staccai un pezzo da terra e ne infilai sotto solo uno, calcolando lo spazio per inserire anche il secondo non appena finito di leggere.
Finalmente avevo trovato un secondo libro bianco o forse era meglio dire che Lia aveva trovato un secondo libro bianco.
Trovai il mio primo libro, quando ero ancora un bambino, in una piccola biblioteca che distava poco dalla mia vecchia casa in campagna, andavo spesso li con mio nonno, prima che morisse;
Si chiamava "La biblioteca del vecchio Liù";
Un mattina cercavo qualcosa di invitante da leggere, ma trovai solamente un grosso libro bianco, cosi senza neanche aprirlo, lo portai via con me, senza dire niente a nessuno.
Arrivato a casa quando lo aprii per iniziare a leggerlo , notai che c'era qualcosa di strano ;
Era interamente bianco, non c'era nulla da leggere, tranne una frase che stava a metà libro dalla parte sinistra:
"sed si numero argenti, et voce magna non legitur "
Inizialmente pensai di buttarlo via, come se fosse robaccia inutile, ma con il passare del tempo capii il senso di quella frase.
Significava :
" ...ma se i pezzi mancanti troverai e ad alta voce leggerai..."
Non aveva un inizio, ne una fine, era la metà mancante di un qualcosa, ho sempre sperato o creduto nell'esistenza di altri libri che completassero la mia frase .
Non stavo più nella pelle, mi buttai sul letto , ma nel momento in cui stavo per aprire il libro per cui tanto avevo aspettato, lei mi tornò in mente.
Presi il telefono e aprii la sua chat;
"scusa Lia, te lo darò non appena finirà il weekend, promesso" premetti invio.
Lentamente aprii la metà del libro , il cuore mi batteva ad un ritmo mai sentito, stava come scoppiando, una parte di me voleva leggere a tutti i costi , l'altra parte di me temeva la delusione.
"...et tandem ad portas reserare... "
<<Si!>> urlai ad alta voce ,Avevo messo più di dieci anni per trovarlo, e adesso eccolo tra le mie mani.
<<tutto a posto?>> urlo mia madre dal piano di giù
<<ahaha, si mamma tranquilla>> risposi
Presi subito il vocabolario e aprii internet , la traduzione più logica che riuscii a trovare a questa frase fu :
"...il portale finalmente tu aprirai..."
Scrissi subito la traduzione su un bigliettino e andai a prendere l'altro su cui avevo scritto la traduzione del mio primo libro bianco, per provare a mettere insieme le due frasi, ma quando le avvicinai notai che mancava ancora un' inizio ed una fine:
" ...ma se i pezzi mancanti troverai e ad alta voce leggerai, il portale finalmente tu aprirai..."
Dedussi solo una cosa, le mie convinzioni erano giuste, esistevano ancora altri libri bianchi.
Mi appuntai le frasi per intero in un bigliettino, e riposi cautamente il libro sotto il parquet di camera mia.
Questo libro aveva qualcosa di magico.
Si erano fatte le 7:00 mia madre mi aveva accennato il fatto, che non saremmo stati a casa per cena, dunque corsi a preparami.
Mentre ero in camera notai che la luce della camera di fronte la mia si era accesa, dunque prestai molta attenzione a chiudere bene la tenda, tenevo alla mia privacy .
Mentre ero seduto sul letto indeciso se mettere la cravatta blu o nera, la voce di Lia mi rombava sempre di più nella testa , come se fosse ancora accanto a me;
Alla fine decisi di mettere una camicia bianca con un cardigan nero sopra e dei jeans neri stretti.
<<Logan>> urlo mia madre chiamandomi dal piano di sotto << sono le 8:00! Dobbiamo andare !>>
<<sto scendendo, sono pronto !>> risposi.
Scesi al piano di giù e vedi mia madre con un vestito nero lungo e mio padre in giacca e cravatta.
<<non prendiamo la macchina ?>> chiesi istintivamente, appena usciti da casa.
<<ahahah>> si misero a ridere e poi risposero << siamo a cena dai nostri vicini>>
Inizialmente iniziai a sbuffare, mi avevano detto che erano una coppia di mezz'età << tranquillo, ti divertirai >>.
"Din-Don" appena arrivati davanti la porta ,mio padre suonò il campanello ,mentre mia madre sistemava la cravatta a mio padre per l'ultima volta, io mi sforzai di sorridere.

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