NOTE: Missing moment/semi AU - Ambientata tra città degli angeli caduti e città delle anime perdute
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<< Pensavo di essere stato abbastanza chiaro, Seamus >> sibilò adirato Magnus prima di guardarsi intorno sbigottito.
Il salotto era completamente cosparso di melma verde, appiccicosa e maleodorante, l'intero arrendamento era andato distrutto, insieme alla maggior parte dei vasi pregiati che lo stregone aveva fatto arrivare dal lontano oriente qualche mese prima, il lampadario di cristallo si era staccato dal soffitto ed ora troneggiava su quello che rimaneva del tavolino vintage al centro della stanza.
Simon abbassò il capo con aria colpevole << ho fatto esattamente come mi hai detto >> disse poi
Magnus sollevò le sopracciglia << tu dici? >> rispose prontamente << ti avevo chiesto unghie di drago >> poi allargò le braccia indicando lo stato dell'appartamento << e alla luce degli ultimi accadimenti quelle non lo erano >>
<< Era l'unico barattolo di unghie sopra la mensola, non posso essermi sbagliato >> si giustificò il ragazzo << anche se fosse – e non lo è – fa differenza? >>
Lo stregone assottigliò lo sguardo e si avvicinò al povero malcapitato << erano unghie di rinoceronte >> ringhiò << e per rispondere alla tua inutile domanda, c'è un'enorme differenza >>
Il sommo stregone di Brooklyn lanciò un ultimo sguardo intorno a se prima di notare, con disappunto, lo stato pietoso in cui riversava il suo abbigliamento << non riesco a concentrarmi in questo stato >> dichiarò, poi schioccò le dita e si mise a rimirare i nuovi indumenti.
Ora indossava una camicia cremisi, lasciata quasi del tutto aperta, un paio di pantaloni argentati - talmente tanto stretti da lasciare ben poco all'immaginazione - ed un paio di stivali in pelle nera, il tutto abilmente accompagnato da una quantità indefinita di collane, il cui tintinnio riecheggiava ad ogni suo movimento. Anche il viso era di nuovo impeccabile, gli occhi erano imprigionati da una patina scura di ombretto ed una sottile linea glitterata di eyeliner non faceva altro che risaltare ancor di più il verde oro dei suoi occhi.
Annuì soddisfatto ed alzò le mani muovendole sinuosamente, scintille blu e verdi imperversarono per la stanza riportando tutto alla normalità.
Come se nulla fosse successo, o quasi.
Izzy, rimasta in religioso silenzio sino a quel momento, sospirò spazientita << qual è il piano? >> disse puntando gli occhi antracite in quelli dello stregone.
Magnus la fissò, sistemandosi i capelli scuri ora ricoperti da una montagna di glitter << al momento, l'unica cosa a cui riesco a pensare sono gli innumerevoli modi che conosco – e fidatevi, ne conosco – per uccidere Samuel >> gli lanciò l'ennesima occhiata di rimprovero e questi si strinse nelle spalle dispiaciuto << ma dammi due minuti, conosco l'incantesimo adatto per sistemare questa catastrofe >> concluse meditabondo.
<< Non ce li abbiamo due minuti >> sbottò Jace che aveva preso a camminare nervosamente per la stanza. Clary, seduta sul divano zebrato nuovo di zecca, liberò un lungo respiro << rilassati >> disse in direzione del proprio ragazzo << l'unico che può risolvere la situazione è Magnus >>
<< Ti ringrazio, biscottino >> proruppe lo stregone agitando le dita smaltate di nero << l'acqua ossigenata gli avrà bruciato gli ultimi due neuroni rimasti >>
Simon si lasciò sfuggire una risata che sparì non appena Magnus indirizzò l'ennesimo sguardo torvo su di lui.
<< C'è poco da ridere, Sean >> lo apostrofò sibillino << qual è invece la scusa per la fuga del tuo cervello? >> e senza attendere risposta sparì dietro l'angolo con in mano il Libro Bianco.
Magnus ora stentava a crederci ma quella giornata era davvero iniziata come tante altre.Si era alzato – a fatica - quando rumori in sottofondo e sempre più insistenti gli avevano fatto venire il dubbio che qualcuno stesse per distruggergli casa. Aveva aperto gli occhi lentamente ed il familiare odore di caffè gli aveva subito rubato un sorriso, facendogli del tutto dimenticare l'irritazione iniziale.
Con una mano tastò la parte del letto accanto alla sua, trovandola fredda e vuota, sinonimo che Alec doveva essersi svegliato da tempo.
Il suo fidanzato era uno shadowhunter, per professione abituato alle ore piccole, dormiva poco e capitava – spesso – che si svegliasse prima di lui per dedicarsi diligentemente a preparare la colazione.
Alec gli aveva detto che lo faceva volentieri perché lo rilassava, ma Magnus sospettava lo facesse per non vedersi comparire dal nulla vassoi provenienti dai negozi più disparati della zona – e delle volte anche di altri paesi -, aveva anche provato a dirgli che lasciava sempre delle banconote nella cassa dei negozi dai quali si serviva ma chissà per quale strano ed assurdo motivo il suo ragazzo, ogni dannatissima volta, aggrottava le sopracciglia scettico.
Non si era lamentato neanche quando una volta entrato in doccia – dopo aver provato per svariati minuti, e senza successo, a convincere Alexander a seguirlo – si era accorto che il suo prezioso bagnoschiuma al sandalo era misteriosamente sparito, aveva alzato le spalle con noncuranza, schioccato le dita e dopo qualche scintilla azzurra ne aveva fatto subito comparire uno nuovo.
Aveva poi sistemato la casa meticolosamente, cambiato il colore delle tende della camera patronale perché secondo lui quel giorno il blu notte era decisamente più indicato del viola ed infine, aveva persino finto di non notare Presidente Miao dedito a distruggere il tappeto persiano della camera degli ospiti.
Nessuno di quei segnali insomma lo aveva minimamente indotto a pensare che avrebbe fatto bene a restarsene rintanato sotto le coperte, mummificato come un faraone, con gli occhi serrati e possibilmente senza neanche respirare.
Magnus doveva solo svolgere un semplice lavoretto per una coppia di licantropi quel giorno, nel tardo pomeriggio, un incantesimo semplicissimo che gli avrebbe portato via al massimo due orette, perciò aveva proposto ad Alec di fare un giro per la città e magari cenare in qualche locale carino.
L'aria primaverile iniziava a farsi sentire e lui era determinato a voler approfittare di quel periodo di insolita calma nella quale erano piombati da qualche tempo.
Non aveva neanche battuto ciglio quando l'appuntamento delle diciassette lo aveva avvisato di tardare, né tanto meno quando Alec era rientrato prima del previsto con tutta l'allegra combriccola alle calcagna. Si era limitato ad inarcare un sopracciglio e fissare lo sguardo tormentato e carico di scuse del suo ragazzo che gli era subito andato vicino e lo aveva abbracciato << mi spiace, si sono praticamente auto-invitati >>
Magnus aveva chiuso gli occhi, pregando Lilith di dargli la forza di non trasformarli tutti in soprammobili e si ripromise di riprendere al più presto le sedute di yoga.
<< Ma che piacere avervi qui >> disse, senza preoccuparsi di camuffare l'irritazione che trapelava dalla sua voce
<< Le persone sono sempre felici quando sono nei paraggi >> rispose Jace sollevando le labbra nel solito sorriso sarcastico
<< Questa consapevolezza non fa che diminuire a dismisura la mia, già precaria, stima verso la razza umana in generale >> lo rimbeccò
Izzy e Clary nascosero un tiepido sorriso dietro la mano.
Simon scosse la testa in segno di disapprovazione << allora >> disse poi avanzando di qualche passo << ceniamo tutti da Taki's questa sera? >>
Le sopracciglia di Magnus raggiunsero l'attaccatura dei capelli e finse di non vedere l'occhiata disperata del suo ragazzo che lo pregava di rimanere in silenzio.
<< Accomodatevi pure >> disse allargando il braccio sinistro << fate come se foste a casa vostra. Non preoccupatevi assolutamente di aver circuito il mio ingenuo ed ignaro fidanzato ed esservi introdotti in casa nostra, senza essere stati invitati, ostacolando i miei piani ricreativi >>
<< E questi piani ricreativi per caso prevedono Alec bendato e nudo in camera da letto? >> domandò Jace che nel frattempo aveva attraversato la stanza e si era seduto, come se niente fosse, sul divano del salotto.
<< Jace! >> urlò paonazzo il fratello
<< Alec >> continuò Izzy maliziosa << potevi dirlo subito che avevi in programma una serata a luci rosse. Ti avremmo almeno aiutato a scegliere l'abbigliamento adatto >>
<< Proprio no >> s'intromise subito Simon << senza offesa, ma io me ne tiro fuori >>
<< Non devi preoccuparti Izzy >> la spalleggiò Jace << penso che, visto le circostanze, Magnus lo apprezzerebbe di più senza >>
Alec, completamente rosso in volto, si lanciò verso il fratello dandogli una gomitata in pieno stomaco.
<< Biondino, sebbene io non sia nelle condizioni di contraddirti, gradirei che la smettessi di fare battute a sfondo sessuale su Alexander. Sono l'unico che può arrogarsi il diritto di torturarlo >>
<< Torturarlo? >> domandò con un ghigno << non sapevo ti piacesse il sadomaso >>
Questa volta fu Clary ad assestargli una gomitata.
Magnus batté le mani con enfasi << va bene ragazzini, visto che oramai siete tutti qui ad annoiarmi, rendetevi socialmente utili ed aiutatemi con alcuni ingredienti per un incantesimo >>
Allo sguardo vacuo dei suoi ospiti lo stregone alzò gli occhi al cielo ed iniziò a muovere frenetico le mani verso di loro << forza, massa di scellerati, non abbiamo mica tutta la serata. Fiorellino >> disse rivolgendo al suo interlocutore un tenero sorriso << ti spiace dare da mangiare a Presidente? Credo di essermene dimenticato nelle ultime due settimane >> e quando la figura slanciata di Alec sparì oltre la cucina il suo sguardo tornò sul resto della combriccola << Izzy, tesoro, tu e biscottino andate a recuperarmi alcune pozioni >>
<< Ma non puoi far comparire tutto schioccando le dita? >> si lamentò Simon
<< Potrei >> rispose sardonico << ma così mi perderei la possibilità di vedervi zampettare come scolarette, Stewart >>
<< Sempre gentile >> sussurrò
Lo stregone finse di non sentire << piuttosto>> disse << vai a prendermi delle unghie di drago >>
Simon lo guardò come se improvvisamente gli fosse spuntata una seconda testa << unghie di drago? >>
Magnus assottigliò lo sguardo << non sapevo fossi sordo oltre che lento di comprendonio. Izzy, tesoro >> chiese senza preoccuparsi realmente di essere sentito << cosa ci hai visto esattamente in lui? Lasciamo perdere >> continuò subito dopo << unghie di drago >> ripeté
<< Unghie di drago >> gli fece eco Simon
<< Si, è quello che ho detto >>
Il diurno, notando il cipiglio serio dello stregone, annuì incerto e fece quanto richiesto.
<< Ed io? >> chiese Jace, ancora stravaccato sul divano e con le gambe poggiate sgarbatamente sul tavolino.
<< Tu sei un pericolo pubblico. È già un miracolo che ti lasci entrare in casa mia >>
Il ragazzo alzò un sopracciglio << lo fai perché infondo neanche tu sei immune al mio fascino >>
<< Sarà quindi uno shock per te sapere che non sei il mio tipo, Trace >>
<< Jace >> lo corresse
<< Sei davvero sicuro di piacere alla gente? >> continuò scettico lo stregone
<< Posso darti infinite dimostrazioni >> il biondo si spettinò i capelli altezzoso << nessuno si è mai lamentato >>
<< Questo perché sei stato con gente disgustosamente ordinaria >>
<< Ehi! >> obiettò Clary infondo alla stanza
<< Fin quando non ha incontrato te >> rettificò subito Magnus
<< Mi stai sottilmente facendo intendere che ti piacerebbe provare? >> lo provocò il ragazzo.
Lo stregone si portò drammaticamente una mano sul petto << i miei gusti sono troppo raffinati, Jaide. Inoltre, è solo grazie al tuo parabatai se non sei ancora parte integrante del mio arredamento >>
Il Nephilim incrociò le braccia sul petto ed assottigliò lo sguardo << lo sai che le minacce non mi spaventano >>
<< Lo spero bene, cosa vuoi che sia un esercito di anatre starnazzanti che scorrazzano indisturbate per tutto l'appartamento? >> chiese con noncuranza.
Jace strabuzzò gli occhi e si raddrizzò di scatto << non oseresti >> sussurrò con voce strozzata.
Magnus agitò lentamente una mano, disseminando scintille blu e viola intorno a lui, il biondo prese a guardarsi intorno circospetto.
<< Distruggerò tutto il tuo guardaroba, lo farò a pezzettini e lo distribuirò per tutta New York >> sibilò minaccioso
Lo stregone sorrise.
Quella banda di scalmanati lo faceva impazzire ed irritare la maggior parte delle volte ma doveva ammettere, e non lo avrebbe mai fatto volontariamente - neanche per tutta la collezione primavera/estate di Alexander Mcqueen – che da quando gli ronzavano attorno la sua vita era diversa, nel senso buono del termine.
Sicuramente la colpa, o il merito – dipende dai punti di vista – si doveva attribuire ad Alec.
Stare con lui lo aveva ammorbidito. Con il tempo aveva abbandonato quella corazza di indifferenza che si era costruito nel corso dei secoli, aveva smesso di guardare la vita in maniera disinteressata e senza lo sguardo cinico di cui si era fatto carico. Aveva anche smesso di considerare le persone semplici comparse di quel quadro contorto che era l'esistenza.
Tutto era diventato più nitido, più colorato, da quando Alec era entrato nella sua vita e non solo perché aveva completamente ribaltato le sue convinzioni ma anche perché gli aveva fatto capire di non essere più solo, di aver trovato finalmente qualcuno pronto a vivere per lui e – soprattutto – con lui.
Alec l'aveva reso una persona nuova, migliore, e di questo gliene sarebbe stato grato in eterno.
Forse, se proprio doveva dirla tutta, l'unica macchia nella fedina immacolata del suo giovane angelo era proprio la professione che svolgeva, perché in quanto shadowhunter per lui – così come per i suoi amici – rimanere lontano dai guai era sempre un'impresa impossibile. Ne erano attratti come le api con il miele ed anche quando non sembravano cercarli quelli li trovavano e li attiravano come facevano le sirene con i marinari.
Proprio come quel giorno.
Magnus era stato ben disposto verso quei giovani ragazzi, persino quando Jace aveva iniziato ad importunare Presidente Miao, oppure quando Izzy gli aveva chiesto di curiosare nel suo armadio.
Lo stregone li aveva lasciati fare, aveva raccolto gli ingredienti necessari per il suo incantesimo, seguito da Alec che lo osservava con il solito cipiglio concentrato e le mani dietro la schiena, e poi si era prodigato a preparare quanto richiesto dai clienti.
Così, si era detto, avrebbe solo dovuto aspettare l'arrivo di quei due ritardatari ed appuntarsi mentalmente di fargli pagare il doppio di quanto pattuito per quell'attesa tediosa ed imprevista.
Fu proprio mentre finì di miscelare tutti gli ingredienti che accadde l'irreparabile.
Magnus percepì improvvisamente un terribile odore di discarica, notò la sostanza blu nella boccettina, riposta con cura sul tavolino accanto all'agile figura del fidanzato, cambiare colore ed iniziare a ribollire minacciosa.
Il sommo stregone di Brooklyn corrugò la fronte quando un liquido denso iniziò a fuoriuscire dalla piccola ampolla di vetro sporcando il pavimento, subito dopo una nube grigia invase la stanza avvolgendoli e tutto iniziò a tremare.
Magnus riuscì solo a vedere un portale, scuro come la notte, apparire proprio vicino ad Alec risucchiandolo dentro, e prima di poter muovere anche un solo passo nella sua direzione fu scaraventato insieme a tutti gli altri contro le pareti del salotto.

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Just Us
RomantikEstratto del primo capitolo: "Magnus" lo chiamò di nuovo Alec "Dimmi" gli sussurrò questi ad un palmo dalle sua labbra Il cacciatore non si mosse, continuò a respirargli sulla bocca, studiò il profilo del volto, le sopracciglia curate, il trucco leg...