06. Verità

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NOTE: AU ( alternative universe)
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Alec aveva letto da qualche parte – anche se al momento non ricordava bene dove, n'è tanto meno quando – che ogni essere umano finisce sempre con l'ottenere esattamente ciò che si merita.
Perciò, concluse amareggiato, e dopo aver tracannato un generoso sorso birra, non doveva essersi poi comportato in maniera così esemplare nel corso della sua breve ed infelice vita.
Oppure, come Jace gli aveva saggiamente suggerito qualche attimo prima, la vita non era altro che una lurida baldracca e lui non aveva nulla di cui biasimarsi.
Alec aveva comunque smesso di preoccuparsene circa due - quattro - bottiglie di birra fa, il tempo necessario per capire che quella sera Magnus Bane non si sarebbe fatto vivo.
Il maggiore dei Lightwood lanciò uno sguardo avvilito dietro di se, attirato delle urla sommesse dei suoi amici, prima di tornare ad ammirare i giochi di luce dei raggi lunari sull'oceano.
Isabelle aveva insistito per organizzare un piccolo falò sulla spiaggia, quella sera.
Alec aveva alzato gli occhi al cielo quando sua sorella gli era balzata addosso - e per addosso si intende letteralmente in braccio - annunciandogli i suoi piani.
Si era rasserenato subito dopo comunque, poiché sapeva di poter contare sull'appoggio incondizionato di suo fratello.
Alla fine, era venuto fuori che Isabelle ne aveva parlato con Simon, che lo aveva riferito a Clary, che a sua volta aveva pregato Jace di accompagnarla, ed Alec non aveva potuto fare altro che accettare.
Alec si ritrovò ad apprezzare l'iniziativa poco dopo, quando per vie traverse – sua sorella si era assicurata di urlarlo prima di barricarsi in camera – seppe che anche Magnus vi avrebbe partecipato.

Magnus Bane era la persona più coinvolgente, spiritosa, intelligente ed irresistibile che lui avesse mai conosciuto.
Decisamente irresistibile e sicuramente fuori dalla portata di Alec.
Erano amici da tanto – forse troppo – tempo ed Alec si era sempre rivelato un solido punto di riferimento per lui.
C'era stato quando Camille gli aveva spezzato il cuore la prima volta – e durante tutte le altre, c'era stato quando Ragnor aveva disegnato una sua caricatura sul muro dell'Istituto. Aveva pazientemente supportato, e sopportato, tutti i dopo sbornia – e per inciso, Magnus era un tipo molto incline al divertimento.
C'era stato nei giorni delle sue terribili sessioni di shopping e persino durante le notti passate a decorare gli alberi con la carta igienica, o nel bel mezzo delle ridicole serate karaoke.
Alec c'era sempre stato per Magnus, così come quest'ultimo non si era tirato indietro dal consolarlo durante la prima lite con suo padre, quando finalmente aveva trovato il coraggio di fare coming out.
Gli era stato vicino anche tutte le volte successive.
Aveva snobbato il cinismo di Maryse fingendo di non notare il risentimento costante che albergava nei suoi occhi quando si presentava a casa Lightwood.
Magnus aveva incoraggiato Alec a coltivare la sua passione per la scrittura, e lo aveva incitato a non abbandonare mai i suoi sogni, persino quando Robert Lightwood non mancava mai di sottolineare che il destino di suo figlio era quello di gestire l'azienda di famiglia, una volta ottenuto il diploma.
Alec non era stato in grado di stabilire il momento esatto in cui si era reso conto di amare Magnus, probabilmente, si disse, perché lo aveva fatto nello stesso istante in cui aveva incrociato il suo sguardo.

<< Ti sta per esplodere il cervello, fratello maggiore >> esordì Izzy accomodandosi accanto a lui.
Alec non le rispose e bevve l'ennesimo sorso di birra.
Fece una smorfia di disapprovazione quando allontanò la bottiglia, perché nonostante quello che poteva sembrare non era esattamente il tipo da lasciarsi sedurre dall'alcool così facilmente, era tuttavia, colui il quale finiva sempre col riportare i suoi fratelli a casa sani e salvi, quando erano troppo sbronzi per ricordarsi persino il proprio nome.
L'alcool non era mai stato un grande amico per Alec. E per quanto Alec tentasse ardentemente di starne alla larga finiva sempre col ritrovarsi di fronte situazioni non propriamente comode. Si portava ancora dietro le ferite di una sera, di qualche mese fa, che aveva rischiato di fargli esplodere il cuore dal petto.
Era il compleanno di Jace, ed Alec aveva trascorso la maggior parte del tempo cercando di salvare i suoi amici da una delle sbornie più brutte della loro vita.
Fu anche la sera in cui realizzò che un Simon ubriaco era decisamente peggio di un Simon sobrio - e Simon da sobrio non era una persona che Alec amava avere intorno.
Così, dopo aver provato a spiegare ad Isabelle che non era saggio infilare le sue scarpe dentro il microonde, si era rifugiato sulle scale del portico.
Magnus lo aveva raggiunto traballante qualche minuto dopo.
Il suo respiro era accelerato ed anche da quella distanza, la camicia di lino completamente aperta, non lasciava davvero nulla all'immaginazione.
Con movimenti lenti, ma eleganti, Magnus impiegò qualche secondo di troppo per accomodarsi accanto a lui.
Alec aveva roteato gli occhi << sei ubriaco >> concluse, in un tono che voleva risultare severo, ma che in realtà sembrò condiscendente.
Magnus alzò la testa lentamente e si concesse una manciata di secondi per osservarlo meglio << non posso dire lo stesso di te, Alexander >> concluse con aria imbronciata.
Il nome scivolò via dalle sue labbra in maniera armoniosa, ed Alec si conficcò le unghie nel palmo della mano per obbligarsi a non arrossire fino alla punta dei capelli.
<< Sei ubriaco >> ripeté Alec, ignorando la sensazione di calore che il tocco della gamba di Magnus gli provocò.
Una scintilla di divertimento attraversò lo sguardo di Magnus << ciò non implica che dovrei necessariamente essere anche sordo >>
<< Non ho intenzione di disseminare glitter sulle auto dei vicini >> lo riprese Alec.
Magnus provò con fatica a reprimere un sorriso e decise di non interromperlo.
<< E non pensare minimamente di riuscire a convincermi di nuovo a nascondere la chitarra di Simon nella cuccia del cane. L'ultima volta non è finita molto bene per la mia t-shirt. >>
<< Le tue magliette sono tutte identiche, Alexander >> lo schernì Magnus << ti sarai sicuramente consolato in fretta. Piuttosto, ricordami di ringraziare il cane di Sherman per essere riuscito dove io ho miseramente fallito >>
Alec gli rifilò uno sguardò risentito << ti faccio sapere che il mio guardaroba è perfettamente in grado di affrontare ogni evenienza >>
<< Odio doverti infliggere una delusione come questa, ma il grigio muffa ed il marrone scolorito non rientrano esattamente nella sezione di salvataggio, bel ragazzo. >>
Alec roteò gli occhi così forte da rischiare quasi una paralisi << forza >> disse alla fine, scegliendo di ignorare la provocazione << afferra la mia mano così io ed il mio abbigliamento insignificante possiamo riportarti dentro >> con estrema dolcezza posò una mano sul braccio di Magnus e lanciò uno sguardo veloce verso lui, trovandolo ancora completamente abbarbicato sulle scale, un sorriso sornione dipinto sul volto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2020 ⏰

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